Ci sono autori dai quali non riesci mai davvero ad allontanarti, perché con le loro storie e i loro mondi hanno intessuto una trama di luce nel tuo cuore. Uno dei miei preferiti è sicuramente J.R.R. Tolkien.
No, non sono una di quelle fan espertissime e totalmente fissate, che hanno già letto tutti i libri, le lettere, i saggi; che analizzano ogni piccolo aspetto, o sanno l'elfico e le altre lingue da lui inventate. Sono una semplice lettrice che anni fa ha scoperto i suoi mondi letterari e se ne è semplicemente innamorata. Con il tempo spero anche di riuscire a recuperare molte delle sue opere minori che mi mancano, oltre alle sue lettere e saggi.
Sono giorni strani in cui mi sento bloccata e colta da un'estrema sensazione di stanchezza, e non so nemmeno io il motivo. Faccio una fatica assurda a scrivere recensioni, a pormi al pc in uno stato d'animo positivo. Mi arrabbio facilmente, non sopporto più i rumori. Anelo al silenzio. Ma, ecco, vivere in una grande città, e avere davanti casa i lavori per il parcheggio non aiuta. Quindi, non vi garantisco di riuscire a scrivere qualcosa di sensato, ma ci provo. Io speriamo che me la cavo, insomma, no?
Oggi vi voglio parlare di un romanzo gotico italiano che ho letto per la tappa di agosto della Reading The Dark Challenge che sto seguendo su Instagram. C'era un libro che in particolare aveva attratto con forza la mia attenzione e per cui avevo molte aspettative: Malombra, di Antonio Fogazzaro.
Ultimo giorno di agosto, ed io torno sul blog per parlarvi un po' della tappa per il mio progetto sul teatro di William Shakespeare. In questo mese ho letto un'altra delle commedie romantiche: Come vi piace.
Devo dire che mi è piaciuta, non tra le mie preferite, ma l'ho trovata molto interessante, ricca di spunti di riflessione, ma anche di una serie di equivoci che sicuramente all'epoca avranno scatenato tante risate. Basti pensare alla protagonista, Rosalinda: provate a immaginare un attore maschio, che deve interpretare una donna (ai tempi di Shakespeare a quest'ultime non era permesso recitare), che a sua volta però si nasconde dietro le fattezze di un uomo, Ganimede, che si fa corteggiare da un altro uomo invitandolo però a immaginare di trovarsi di fronte alla sua Rosalinda, provocando così una serie di vicende intricate ma allo stesso tempo spassose.
Il mio viaggio nella letteratura italiana ad Agosto mi ha portato a Milano, nel mite inverno del 1944, tra terribili scontri tra partigiani e nazi-fascisti, e il contrastato amore tra Enne2 e Berta. Ma è stato soprattutto un viaggio psicologico, riflessioni importanti su quella che può essere definita umanità e la non-umanità. Tutti siamo uomini, e tutti abbiamo dentro di noi delle forze contrastanti che possono spingerci a fare del bene o a compiere del male. Uomini e no.
Questo caldo mese estivo, quindi, l'ho dedicato alla scoperta di Elio Vittorini, di cui non avevo mai letto nulla. Ho scelto di iniziare da Uomini e no, perché è dedicato a un tema a me caro: quello della Resistenza. Ma tra queste pagine troverete più resistenze. Qualcosa che va oltre la Storia.
Il 6 agosto 1945 gli Stati Uniti sganciarono la bomba atomica, Little Boy, sulla città di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dall'ordigno Fat Man su Nagasaki. Il tema per il gruppo di lettura giapponese non poteva non essere dedicato a questa pagina di Storia per tale mese. Non avevo ancora mai letto nulla sulle bombe atomiche che colpirono e rasero al suolo le due città Giapponesi, e questa è stata l'occasione giusta per recuperare qualcosa. Son sincera, però. Ultimamente mi sento molto stanca emotivamente, complici anche le recenti notizie dal mondo (vedi Afghanistan), quindi avevo voglia di una lettura apparentemente più semplice, non troppo complessa né dura da affrontare.
La scelta è ricaduta su un titolo che ho visto spesso nel mondo del #bookstagram, e che mi ha colpito molto sin da subito: L'ultima gru di carta, di Kerry Drewery, arricchito dalle splendide illustrazioni di Natsko Seki.