Vorrei essere capace di essere più attiva e costante con i miei contenuti, ma la verità è che quando vivo periodi di forte stress emotivo non riesco a fare molto. Sto leggendo poco, spesso non ho così voglia di mettermi al pc, e l'unica cosa che vorrei fare è riposare. Ma bisogna comunque tentare di andare avanti, di reagire, di spronare se stessi a fare, per non cadere in un baratro dal quale poi è molto difficile risalire.
Così eccomi qui, a consigliarvi un bellissimo libro che ho letto di recente: La Madre, di Grazia Deledda. Non avevo mai letto nulla prima d'ora di quest'autrice ma mi sentivo sempre particolarmente attratta dai suoi testi. Finalmente ho trovato l'occasione giusta per leggerlo, grazie al progetto di Ambra (@sonosololibri), Dungeon of Readers. Altra tappa conclusa (Passo Corto), dunque, e porterò sempre con me una storia piena di tormento, a tratti gotica, e molto intima. Un libro che ho veramente adorato.
Diciamo che già ne ero rimasta estasiata al Salone del Libro, quando nello stand di Alessandro Polidoro Editore me ne hanno parlato in maniera così entusiasta - e con chiari riferimenti al Frollo di Notre Dame de Paris - che non ho resistito! E ho fatto decisamente bene. Ora ho una gran voglia di leggere altro di lei, premio Nobel per la letteratura. Ho già adocchiato qualche titolo, quindi, non mi fermerò qui!
Lettura di Novembre per il mio progetto #aTeatroconShakespeare.
Continua il mio viaggio nel teatro di Shakespeare e a novembre ho recuperato il secondo dei Drammi Romanzeschi: Cimbelino. Devo dire di essere particolarmente attratta da queste ultime opere del Bardo. Anche se, in questo caso, ho ritrovato tantissimi elementi già letti e presenti in molte sue opere precedenti. E la mia sensazione si è rivelata giusta: approfondendo un po' il dramma con la lettura del saggio su Shakespeare di Giorgio Melchiori, infatti, ci sono moltissimi riferimenti ad altri suoi scritti. Primo tra tutti Re Lear. Effettivamente, come scrivevo già nell'articolo su Pericle, Principe di Tiro, tutte queste ultime opere hanno un legame con Re Lear. Sembrano quasi quei racconti che padre e figlia narravano tra di loro nel buio di una prigione e che ora prendono vita, con sfumature di favole e interventi soprannaturali.
Chi siamo noi davvero?
È una domanda che probabilmente ci poniamo spesso nel corso della nostra vita. Ognuno di noi ha un carattere ben preciso, fa scelte ed errori, commette sbagli, o magari non riesce a far emergere il proprio vero io davanti agli altri. Oppure, se lo fa, spesso viene deriso, non compreso, o si ritrova davanti a un muro, a situazioni che possono ferire e spingere a chiudersi in se stessi o a reagire male. Siamo sempre in evoluzione: le esperienze, gli amori, le amicizie ci possono cambiare, far crescere e maturare, o segnare così profondamente che a volte cadiamo vittime di rimorsi, rimpianti, venendo tormentati ancora, dopo anni, dai fantasmi di un passato che può ancora far male.
Sono riflessioni le mie che vengono fuori da un libro che ho letto di recente: La mente sbagliata, di Francesco Forestiero, pubblicato da Rossini Editore. L'autore mi ha gentilmente fatto dono della sua opera, e io sono stata felice di leggerla perché già dalla presentazione mi ha scatenato pensieri e ricordi del mio passato, della mia esperienza di vita. Anche se diversa da quella del protagonista di questa storia.
Amo molto conoscere nuove realtà editoriali che, a mio parere, possono offrire spesso delle belle novità. Se siete appassionati di libri ma anche di editoria, oggi ho il consiglio giusto per voi: Ti racconto il mondo editoriale, un podcast che va a svelare con leggerezza e in modo chiaro tutti i retroscena della creazione di un libro, dalla nascita alla lavorazione, fino all'arrivo nelle librerie!
Ho avuto il piacere di intervistare Rosa Maria Costabile, responsabile marketing di Rossini editore, e Martina Mele, autrice del libro “Non c'è me senza te” e blogger, voci narranti e ideatrici del podcast. A loro lascio la parola, per permettervi di conoscere il loro interessante lavoro!
Ricordo, seppur vagamente, un cartone della mia infanzia: uno di quelli non proprio così felici (ma del resto quasi tutti i cartoni di allora avevano una buona dose di tragedia, cosa che in fin dei conti a me non nuoce). Era chiamato Lovely Sara.
Ricordo, invece, più precisamente un film del 1995, La Piccola Principessa. Mi ero innamorata di quella piccola bambina dal cuore d'oro e dalla fervida immaginazione, che però ha dovuto subire troppi soprusi una volta perso il padre e con lui tutte le sue ricchezze.
Sia il cartone animato sia il film sono ispirati a uno dei romanzi di Frances Hodgson Burnett, un'autrice che ho già molto amato con il suo “Il giardino segreto” e che avevo voglia di scoprire di più. E non mi fermerò qui, sicuramente.
Rizzoli, nella sua collana per ragazzi curata da Benjamin Lacombe - artista che, come ormai saprete, amo molto - ha da poco pubblicato proprio la “Principessa Sara”, con le splendide e delicate illustazioni di Nathalie Novi. Un'altra opera preziosa che, a mio parere, è bello possedere nelle nostre librerie.