Oggi c'è ancora bisogno di parlare di Antifascismo, a quanto pare.
E non smetterò di farlo. Quest'anno ho scelto di leggere una raccolta di storie su alcune Partigiane che hanno contribuito, anche in prima linea, a combattere e liberare la nostra Italia dall'orrore del nazi-fascismo.
Donne che alla fine della guerra sono state, in molti casi, inghiottite dall'oblio pur avendo dimostrato il medesimo coraggio degli uomini. Donne combattenti, ma anche assistenti, staffette, organizzatrici, infermiere e altro ancora. Donne Partigiane che meritano di essere giustamente ricordate.
Il libro che vi voglio presentare è intitolato, appunto, Partigiane ed è stato pubblicato dalla casa editrice People, con la prefazione di Johannes Bückler e la postfazione di Teresa Vergalli.
Oggi è la Giornata mondiale del libro (e dei diritti d'autore), ma non voglio soffermarmi ancora una volta su quanto sia bello leggere, sui libri che amo, sul mio adorato William Shakespeare (auguri, bardo del mio cuore), e via dicendo. Vorrei condividere con voi una di quelle letture che ritengo fondamentali per conoscere, comprendere, e soprattutto aprire gli occhi. Veramente, però.
Io sono stanca di un mondo che non solo si volta dall'altra parte, ma crede troppo ingenuamente (o forse stupidamente) alla propaganda falsa che ci vogliono imporre. Ecco perché ho iniziato a leggere diversi libri sull'argomento, da saggi, romanzi fino ad arrivare a questa sorta di reportage su un avvenimento realmente accaduto nel 2012 e che vede come vittime dei poveri bambini palestinesi molto piccoli. Ma non solo.
Grazie alla gentilezza di Giulia di Neri Pozza, ho potuto leggere una loro ultima uscita: Un giorno nella vita di Abed Salama. Anatomia di una tragedia a Gerusalemme, del giornalista Nathan Thrall.
Uno di quei romanzi che non vuole dare domande né risposte, né imporre un pensiero o una morale. L'autore narra le vicende avvalendosi di numerose fonti e interviste, e quello che emerge da queste pagine ti entra dentro, e ti spezza anche un bel po'.
Tra novembre e dicembre ho letto un libro che ho profondamente amato. Purtroppo dovendo correre nelle Marche per un motivo triste quanto importante, non sono riuscita a scrivere nulla. La copia che avevo letto è tornata in biblioteca e io ho atteso di ritrovarne una prima di spendere qualche parola a riguardo. La storia della piccola Francie e della sua famiglia mi è entrata così dentro, che ho desiderato con forza avere il libro con me. E qualche settimana fa sono riuscita a trovarne una al mercatino ed è subito tornata a casa con me. Quindi ci siamo, oggi posso finalmente farvi conoscere un titolo che riuscirà a emozionarvi e sicuramente a occupare uno spazio importante nel vostro cuore. Il libro s'intitola Un albero cresce a Brooklyn, scritto da Betty Smith.
Siamo a metà aprile e io scrivo le mie riflessioni su Marzo, mi sembra il momento giusto!
Ok, ok. Sono un pochino in ritardo, ma in fondo che importa. Mio è il blog, decido io quando pubblicare (tanto non ci sono contenuti professionali qui, no? Però i balletti su tiktok lo sono. Ciao, sono Marta, sono polemica ma odio le ingiustizie!).
Marzo è stato il mese di buone notizie e piccole novità. L'ho iniziato con la consueta ansia per una visita di controllo che, per fortuna, è andata bene. Almeno al momento. Il mio problema all'occhio sembra essersi stabilizzato, quindi, dita incrociate. Questo mi ha portata a poter acquistare dei nuovi occhiali ai quali, pian piano, sto cercando di abituarmi.
Ma Marzo è anche il mese in cui arriva la mia amata stagione: la primavera! Tornano le belle giornate, i fiori, il verde e così anche le passeggiate. Abbiamo colto l'occasione per andare finalmente a vedere il Castello di Avigliana. Per me, non essendo più abituata, è stata un po' dura, ma che vista meravigliosa da lassù. Sono incantata dalla bellezza della Val Susa!
Sono state settimane in cui ho deciso di riprendere in mano la mia reflex e provare a fare qualche scatto, non solo al Castello e al bellissimo panorama, ma anche a spicchi di luna sopra la Sacra e splendidi tramonti.
Non sono una grande esperta di fantascienza, ma c'è un genere che ho sempre amato molto leggere: il distopico. Di letture ne ho fatte diverse, ma ad altre devo ancora dedicarmi. Sono libri che, a mio parere, fanno molto riflettere anche sull'essere umano, sul mondo del potere, sulla manipolazione delle masse, e in un certo modo sulla nostra realtà e un possibile scenario futuro che potrebbe sempre accadere. Letture che mi hanno trasmesso rabbia, ansia, incredulità, difficoltà; ma che, a parte qualche eccezione, sono sempre riuscite a donarmi qualcosa di importante. In questo articolo voglio proporvi qualche titolo, ma in modo diverso dal solito: ho deciso di associare, a due a due, titoli che hanno tra loro un elemento in comune. Un po' sulla scia del 'se hai letto quello, ti consiglio questo'. Ovviamente, però, sono sempre pronta a leggere anche i vostri consigli!