Nel giro di un'ora o poco più ho divorato questo nuovo volume di Zerocalcare, molto spesso per numero di pagine, ma anche intenso. Che dire... l'ho davvero amato. Non sono un'esperta dell'autore, avendo ancora letto poco dei suoi lavori, ma se c'è una cosa che apprezzo davvero della sua arte è la capacità di farti ridere tantissimo, ma allo stesso tempo far riflettere e sì, anche commuovere. Perché parlando di sé, della sua famiglia, di aspetti quindi più intimi, i suoi pensieri possono anche riflettersi in buona parte nelle nostre vite. E quando in una storia ti ritrovi, non puoi non sentirti particolarmente toccata.
Ovviamente, come da titolo, sto parlando della sua ultima, splendida, “fatica”: Quando muori resta a me, pubblicato da Bao Publishing.
Non conosco così bene i lavori di Zerocalcare, questo è il secondo che leggo, quindi non sono un'esperta del suo mondo. Ma questo titolo mi ha molto incuriosita.Dalla copertina può sembrare una perfetta storia natalizia, anche se già dal titolo si dovrebbe un po' riflettere. Un regalo di Natale, dunque? Secondo me sì, ma tenetelo lontano dai bambini. Però fatelo trovare sotto l'albero agli adulti. Perché unendo sapientemente un mix di ironia, sarcasmo, ma anche tragedie, critiche e tristi situazioni reali, può spingerci ad aprire gli occhi, allontanarci per un attimo dalla pat