Se penso a Sami Modiano provo una profonda tenerezza.
Non ho avuto la fortuna di incontrarlo o di ascoltare in presenza le sue parole, ma ogni volta che l'ho scorto in un video, ho avvertito tristezza ma anche un gran desiderio di abbracciarlo. Vedere quegli occhi gonfi di lacrime, la voce spezzata, ma la volontà di parlare di chi e per chi non ce l'ha fatta, mi ha molto emozionata e commossa.
Ho deciso di acquistare questo libro in edicola e di leggerlo proprio nel mese della Memoria - è stata infatti l'ultima lettura di gennaio - perché avevo voglia di ascoltare la sua voce, di leggere della sua vita, di conoscere la sua storia, con tante ombre ma anche luci.
Sami Modiano è uno dei pochi bambini sopravvissuti all'orrore di Auschwitz.
Un bambino.
Solo, un bambino.