Vi racconto un po' il mio Salone del Libro 2024.
Se dovessi pensare a una parola per descriverlo, sarebbe sicuramente 'gratitudine'.
Tra stand ritrovati e nuove scoperte, libri acquistati ed eventi, pro e contro, mettetevi comodi perché Marta e sintesi non riescono proprio a trovare un legame.
In questo nuovo e ultimo articolo sulla mia esperienza al Salone del Libro di Torino, vi porto un po' con me tra gli Stand: vi propongo quelli che mi sono piaciuti di più, ma anche collane e titoli che hanno attratto la mia curiosità. In ultimo, gli acquisti e i gentili omaggi che, insieme al mio compagno, abbiamo fatto e ricevuto!
Come è andata la mia esperienza al Salone del Libro di Torino 2023?
Vi porto con me nel mio viaggio Attraverso lo specchio. Con incontri, eventi, pro ma anche contro.
Sedetevi comodi, perché come sempre mi lascio andare un po' troppo quando si tratta di scrivere!
Continua il nostro percorso di conoscenza e condivisione di alcune case editrici indipendenti sulle quali ci siamo soffermati per alcune domande al Salone del Libro.
Oggi vogliamo presentarvi una realtà editoriale che si focalizza soprattutto sulla narrativa americana, con qualche incursione però anche in quella italiana: NNEditore.
Prima di iniziare con le domande, ci tengo a ringraziare questa casa editrice per avermi permesso di scoprire quello che poi è diventato uno dei miei autori preferiti: Kent Haruf. Anche se sono molto curiosa di leggere altri testi che abbiamo comprato proprio in occasione di questa grande fiera del libro.
A raccontarci un po' del loro lavoro è proprio l'editor, Serena Daniele.
Oggi vi presentiamo la casa editrice People, nata da un'idea di Giuseppe Civati, Stefano Catone e Francesco Foti.
Ed è proprio a Giuseppe Civati che lasciamo la parola.
Da quando vivo a Torino i giorni più belli dell'anno, per me, sono quelli del Salone Internazionale del Libro. Li attendo con ansia ed entusiasmo, pur sapendo che ritornerò a casa fisicamente distrutta. Mai come quest'anno, poi! A due giorni dalla conclusione sono ancora focalizzata lì con i pensieri, tra l'Oval e quei padiglioni immensi, dove ho percorso km, sudato tanto per il caldo assurdo, ma anche partecipato a eventi e scambiato qualche parola con persone che hanno acquisito un vero e proprio volto ai miei occhi, non restando solo immagini su un social e parola scritta attraverso le e-mail. Ma, soprattutto, essere circondata da quel mare infinito di libri è sempre una gioia per me, un po' meno per il portafoglio!
Sono stati cinque giorni in cui ho avuto la sensazione di vivere all'interno di una sorta di bolla felice; i pensieri e i problemi della “vita reale” sembrano scomparire, e in quel momento pensi solo a guardare libri, ascoltare autori o editori che parlano di libri, o magari incontrare anche tanti appassionati di questo bellissimo virus che può far solo bene: la lettura.
Al Salone del Libro di Torino non ci sono solo stand di Case editrici, ma anche altre realtà: dai corsi di formazione e apprendimento (ammetto che all'ennesimo blocco da parte di quelli di Genio o Mondolibri stavo per arrabbiarmi), a iniziative umanitarie, ma anche Premi Letterari. Nel nostro vagabondare per gli stand, abbiamo conosciuto il Premio Letterario Massarosa di cui oggi voglio parlarvi un po'!
Voi seguite assiduamente i Premi Letterari Italiani? Leggete i libri candidati?
Io ammetto di non seguire quasi per nulla queste iniziative, anche il più conosciuto Premio Strega è un po' distante da me, nel senso che non riesco a leggere i libri presentati entro la serata finale di premiazione.
Come riuscire a descrivere questi cinque intensissimi giorni al Salone Internazionale del Libro di Torino?
Potrei iniziare da una parola: Rinascita.
Veniamo tutti da quasi due anni veramente difficili. L'ombra di questa pandemia globale aveva frenato un po' tutto ma, possiamo dire che aveva bloccato anche noi, come singoli.
Se mi volto indietro, vedo una me terrorizzata, chiusa in casa, piena di rabbia prima e di incertezze e paure dopo. C'era la tristezza nel non riuscire a raggiungere i parenti lontani, nel vedere tutti quegli eventi a cui tenevi rimandati di volta in volta, la difficoltà di scorgere un futuro. In tutto questo caos soprattutto emotivo, in questa terribile stasi, io sono riuscita a non crollare ancorandomi ai libri e agli affetti. I libri sono stati il mio modo di evadere, di respirare.
Ci siamo. Sono emozionata.
Sono ormai poche le ore che mi separano da uno degli eventi che più amo qui a Torino: il Salone Internazionale del Libro!
Non vedo l'ora di ritrovarmi a girovagare come una trottola tra quei padiglioni, a sfogliare pagine e pagine, restare incantata da tutte quelle storie da scoprire, e ascoltare le tante voci di artisti e scrittori che non vedo l'ora di vedere di persona.
Dopo quasi due anni di attesa, voglio vivere questa esperienza al massimo. Voglio tornare a sorridere di cuore, anche se dietro una mascherina, e rientrare in casa magari sì, distrutta, ma immensamente felice.
Continuano gli incontri con gli autori a Torino nel programma di Aspettando il Salone, e io ho avuto la possibilità di assistere anche alla presentazione dell'ultimo libro di Isabel Allende: “Lungo petalo di mare”, pubblicato da Feltrinelli. Cerco di condividere con voi, lettori del mio blog, anche questo resoconto della serata. L'incontro si è tenuto presso Nuvola Lavazza. Isabel Allende in dialogo con Rosella Postorino ci ha raccontato un po' del suo ultimo lavoro, ma anche qualche aneddoto della sua vita personale, dall'amore all'inizio della sua carriera come scrittrice, senza t