Avevo una rubrica un tempo, nel mio vecchio blog. Andavo a curiosare tra le novità in uscita durante l'anno, mese dopo mese, selezionando i titoli che per me erano più interessanti, almeno dal mio punto di vista.
Ho deciso di riprenderla e portarla anche qui. Ovviamente i titoli pubblicati dalle innumerevoli case editrici sono davvero tanti, per cui ho scelto quelli che se potessi leggerei più volentieri o comunque in linea con i miei gusti di lettura. Cercherò di farlo ogni mese, nella speranza di essere utile anche a voi che mi leggete.
Quindi, armatevi di un block notes o del vostro telefono, e prendete nota!
Questo libro è stata una sorpresa. Una di quelle che proprio non ti aspetti, ma che sei felice di trovare.
Di Daniele Coluzzi avevo letto già un romanzo, Io sono Persefone e mi era piaciuto molto, quindi per me è stato un vero piacere leggere qualcos'altro di suo. In questo caso siamo davanti a un libro che è più una raccolta di frasi, di parole e citazioni dal mondo antico, greco e latino, che però sono dei concetti anche piuttosto attuali, per cercare di riflettere su noi stessi, sui nostri sentimenti, e sul presente. Non avendo mai studiato né greco né latino per me è stato anche un modo per provare a conoscere qualche termine o frase, quindi oltre al messaggio che vuole trasmettere al suo lettore, o meglio al suo Naùtes, io ci ho aggiunto anche una sorta di curiosità personale.
A chi consiglio Così si arriva alle stelle? Da un lato a chi ha studiato queste lingue e ha voglia di ritrovare qualche parola, proverbio o aforisma che conosceva già o magari no. Ma anche a chi, come me, non sa proprio nulla di greco o latino, ma è dotato di una forte curiosità, e perché no, magari ha voglia di provare a riflettere su alcuni aspetti di sé o trovare risposta a domande che, in fondo, l'uomo ha sempre avuto.
La neve quest'anno ancora non si vede, ma possiamo immergerci tra le pagine di un libro in cui quei fiocchi sono decisamente presenti, anche se non sono sempre un bene.
La collana di classici illustrati curata da Benjamin Lacombe e pubblicata da Rizzoli continua a donarci, secondo me, delle vere e proprie perle, soprattutto dal punto di vista grafico. Quando ho visto la copertina de La Regina delle Nevi, fiaba di Hans Christian Andersen sono rimasta subito abbagliata dalla bellezza glaciale di questa figura, resa sulla carta dal talento di un illustratore parigino, Aliocha Gouverneur.
Vi ricordo che questi volumi sono un modo per riproporre alcuni grandi classici della letteratura in una veste nuova, affiancando allo stile originale, l'arte contemporanea. I testi possono essere tradotti, adattati e riscritti mantenendo, però, la profondità e l'essenza di queste storie senza tempo.
L'estate sta finendo, ma io ho un consiglio di lettura adatto alla stagione. Del resto, mancano ancora alcune settimane no?
È un libro coccola, una di quelle letture che sanno regalare profonde emozioni, anche nella loro apparente semplicità. Una storia che profuma di panni stesi al sole ad asciugare, della rugiada del mattino, dell'erba appena tagliata, ma anche del ronzio delle api e dei colori cangianti delle farfalle e dei papaveri che danzano al vento. Una narrazione dolce, malinconica, commovente, intrisa di nostalgia e teneri ricordi. Un rapporto magico che può instaurarsi tra una nipote e il suo forse un po' matto ma dolcissimo nonno.
Avendo amato tantissimo le illustrazioni di Thibault Prugne nella sua versione de Il vento tra i salici, sempre pubblicato da Rizzoli, non ho saputo resistere. Il profumo della grande estate mi ha rubato subito il cuore, e vi consiglio di recuperarlo.
Progetti, impegni, pensieri mi hanno portata a un ritardo mostruoso per quanto riguarda le mie riflessioni sui libri letti. Ne ho tanti che vorrei consigliare, ma partiamo con ordine.
Di Giulia Ciarapica vi ho già parlato nel mio blog, avendo molto amato il suo primo libro “Una volta è abbastanza”, che mi ha trascinata nelle mie amate Marche, a Casette D'Ete a conoscere la storia di Giuliana e Annetta, di Valentino, e delle altre voci che affollano le strade di questo piccolo paese. Tornare in quei luoghi per proseguire il viaggio è stato davvero bello. Al luogo e ai personaggi finisci ben presto per affezionarti, ed è tanta la voglia di saperne di più. In questo secondo romanzo, questa curiosità è abbastanza ripagata. Sono felice di essere tornata tra queste pagine, di aver ritrovato le Marche. Perché, siamo sinceri, non è una regione che si trova molto nei libri, e quando accade, non puoi non recuperare subito quel testo!
Ricordo, seppur vagamente, un cartone della mia infanzia: uno di quelli non proprio così felici (ma del resto quasi tutti i cartoni di allora avevano una buona dose di tragedia, cosa che in fin dei conti a me non nuoce). Era chiamato Lovely Sara.
Ricordo, invece, più precisamente un film del 1995, La Piccola Principessa. Mi ero innamorata di quella piccola bambina dal cuore d'oro e dalla fervida immaginazione, che però ha dovuto subire troppi soprusi una volta perso il padre e con lui tutte le sue ricchezze.
Sia il cartone animato sia il film sono ispirati a uno dei romanzi di Frances Hodgson Burnett, un'autrice che ho già molto amato con il suo “Il giardino segreto” e che avevo voglia di scoprire di più. E non mi fermerò qui, sicuramente.
Rizzoli, nella sua collana per ragazzi curata da Benjamin Lacombe - artista che, come ormai saprete, amo molto - ha da poco pubblicato proprio la “Principessa Sara”, con le splendide e delicate illustazioni di Nathalie Novi. Un'altra opera preziosa che, a mio parere, è bello possedere nelle nostre librerie.
Quando ho letto per la prima volta “La luna e i falò” di Cesare Pavese, ho provato come la sensazione di sentirmi a casa, di essere compresa, di ritrovarmi in alcuni dei suoi pensieri. È un libro che mi ha segnata, che ho sentito almeno in parte mio, e che mi ha spinta a voler recuperare altro dell’autore, e spero di riuscire a farlo presto. Nel frattempo, però, ho scovato tra le recenti uscite editoriali un romanzo per ragazzi che riprende personaggi, luoghi, frasi e tracce dell’opera di Pavese, per avvicinare i più giovani al suo lavoro e non ho resistito.
“Negli occhi di Luna, i falò” di Luigi Dal Cin adempie, a mio avviso, allo scopo, creando una storia secondo me perfetta da leggere in estate. Magari in mezzo al verde, con le colline in lontananza.
Negli ultimi tempi troviamo moltissime pubblicazioni sulle “riscritture moderne” della mitologia classica. Personalmente ne sono attratta, ma allo stesso tempo cerco di non abusarne. Ho come la sensazione che stia diventando troppo una moda, e a me le mode non piacciono. C'è però un libro uscito di recente che mi ha subito colpito per la copertina e anche per il mito - uno dei miei preferiti! - quello di Ade e Persefone: Io sono Persefone, di Daniele Coluzzi, pubblicato da Rizzoli. È una lettura per ragazzi che però ha soddisfatto le mie aspettative. L'ho letto con vero piacere, divorato in pochi giorni, ma solo ora sono riuscita a trovare un po' di tempo per parlarne.
Perdere la vista è qualcosa che scatena dentro di me una paura indescrivibile. Quando, anni fa, la mia miopia si è palesata, ho avvertito un forte senso di disagio, rabbia e un'intensa tristezza. Sì, a confronto con malattie gravi può essere un nulla, e alla fine ormai mi sono abituata a vedermi con gli occhiali, ma in quel momento è stato molto difficile accettarlo. Il pensiero di non vedere proprio più mi annienta. Non so se avrei il coraggio di affrontare qualcosa di simile. Ma perché queste parole? Perché è un po' quello che accade alla protagonista di uno degli ultimi lavori di Benjamin Lacombe, un artista francese il cui stile amo profondamente. Per me, avere in casa i suoi libri, è come essere proprietari di piccoli tesori d'arte, che spero un giorno di riuscire a collezionare quanto più possibile.
Ultimi mesi del mio progetto sulla letteratura italiana, e io sono anche un po' orgogliosa di me. So già, che comunque, non mi fermerò qui. È solo l'inizio. Anche perché quest'anno ho dato poco spazio alle scrittrici, rispetto ai colleghi uomini, ma ho già recuperato diversi titoli che sicuramente mi terranno compagnia dal 2022.
Il mio caro mese l'ho dedicato a un'autrice che ho avuto modo di ascoltare e vedere dal vivo per ben due volte: Dacia Maraini. Il primo incontro è avvenuto quasi per caso: in una delle librerie della mia piccola città, per pura curiosità. E lì ho sentito subito la voglia di recuperare il più possibile di lei. Diciamo che ci sto lavorando, pian piano!