Quando vedo troppo spesso parlare di un libro sui social, tendo a tenermene lontana, ad aspettare qualche settimana o anche mese, prima di capire se è rimasta ancora quella volontà di leggerlo. Ma per una volta ho voluto buttarmi. Il libro lo avevo inserito nella mia lista desideri e a Natale l'ho ricevuto in dono da mia sorella, suo marito e la mia preziosa nipotina. Ed è per questo che ho deciso di leggerlo qualche giorno fa, attratta con forza sia da questa sorta di “fiaba natalizia”, come in molti l'hanno definita, ma anche da un tema che io ho scoperto diversi anni fa e mi ha lasciata molto scossa: le Magdalene Laundries. Su questo punto tornerò più tardi.
Ho letto questo libro nel giro di due giorni, ma non ho trovato tra queste pagine quel piccolo capolavoro che tutti consigliano, anzi, al di là del bellissimo messaggio, ne sono rimasta piuttosto delusa. Una storia carina, ma a me non è bastato il mero intento di trasmettere una riflessione così importante. Forse, se fosse stato ampliato, reso un romanzo molto più approfondito, sarei riuscita ad amarlo. Ne sono certa.
Oggi, dunque, vi lascio i miei pensieri su “Piccole cose da nulla” di Claire Keegan, pubblicato da Einaudi.