Ogni anno scelgo delle letture a tema Memoria/Shoah a seconda del mio personale bisogno di conoscenza. Se nel 2021 ho deciso finalmente di leggere Primo Levi e di ascoltare la voce di Sami Modiano, finalmente ora ho deciso di prendere in mano alcuni volumi di e su Liliana Segre. Della Senatrice ho avuto modo di ascoltare testimonianze e pensieri e mi ha subito affascinato molto come persona. Per leggere la sua storia ho seguito un percorso ben preciso: tre libri, per diverse età. Uno per bambini, scritto e disegnato da bambini per narrare la storia di quella che era solo una bambina vittima del Nazifascismo. Uno per ragazzi dove è Liliana stessa, insieme alla giornalista e scrittrice Daniela Palumbo a narrare tutta la sua vita: dalla sua infanzia al momento in cui ha deciso, finalmente, di parlare della sua tragica esperienza per dar voce alla Memoria di ciò che è stato. E, infine, un saggio a cura di Giuseppe Civati, dove, accanto alla storia di Liliana, ci sono anche pensieri e riflessioni sul presente e sulla sua attività come Senatrice.
Ci avviciniamo alla Giornata della Memoria e il mio intento, come sempre, è quello di leggere e condividere alcune letture sul tema. In verità, il mio interesse per la memoria, e tutto ciò che ruota intorno a questa tragica pagina della Storia, è sempre stato vivo e acceso. Da sempre, da quando sono piccola. Non è una moda quindi, né la solita frasetta di circostanza da dire in questo momento, quel «per non dimenticare» o «mai più» scritto e gridato un solo giorno e poi ciao, ci rivediamo al prossimo anno. Nel mio piccolo, ho sempre cercato di affrontare queste letture. Sì, è vero, tendo a farle soprattutto in questo periodo dell'anno, ma in verità come dicevo è un tema che mi sta a cuore. Perché voglio davvero conoscere, riempire i vuoti, ascoltare o leggere testimonianze, per non restare cieca o indifferente di fronte a una realtà che purtroppo si ripresenta in forme piuttosto simili.
Ci sono libri che ti chiamano a gran voce, davanti ai quali ti soffermi più volte, li prendi tra le mani, sfiori qualche pagina, e te ne senti profondamente attratta. Quello di cui vi voglio parlare oggi, ne è un perfetto esempio. Nelle ultime settimane sto cercando di approcciarmi a un evento storico che non conoscevo, ma che merita di essere divulgato a più persone possibili. Perché è necessario, a mio avviso, conoscere la storia, ogni sua sfumatura, e comprendere quanto l'uomo possa far male a un altro individuo, quanto le azioni umane possano spesso distruggere l'esistenza di altr
Ormai non ero più Wang Di, almeno non per loro, ormai ero solo una wei an fu, una donna di conforto. Quando si leggono certi libri bisogna essere pronti alle emozioni forti che travolgeranno il cuore. Ci sono titoli considerati necessari per i temi trattati. Quelle letture che affrontano verità storiche spesso celate, o che non dovrebbero mai essere dimenticate, ma anzi tenute costantemente nei ricordi e divulgate. Frammenti di storie che non devono andare perse. Storia della nostra scomparsa di Jing-Jing Lee ne è un perfetto esempio. Ma, per me, ha quel qualcosa in più do
Sì, ultimamente sto leggendo e condividendo i miei pensieri sempre sullo stesso tema, ma avevo voglia di recuperare queste letture, anche se dopo questa mi fermo per un po'. Un lasso di tempo breve, credo, anche perché entro l'anno voglio assolutamente colmare la mia più grande lacuna, e quindi leggere Se questo è un uomo e La tregua di Primo Levi, e rileggere con più attenzione il Diario di Anne Frank. (Ma sul kindle ho altri due titoli che vorrei leggere, quindi, ve ne parlerò ancora!). Leggere libri sui genocidi non è facile. Però lo ritengo necessario, almeno per me. Come gi
Il ricordo dei nostri nove mesi passati nel campo è quello di un'apparente normalità. Intendiamoci, una normalità costruita solo nella nostra mente. Due bambine sole, in un posto sconosciuto, insieme con adulti mai visti prima. La paura sarà stata inevitabile. Ma nel nostro ricordo è stata sostituita da quel senso di normalità che spesso i piccoli si costruiscono per proteggersi davanti agli avvenimenti più brutti, agli imprevisti. Un anno fa sono stata al Salone del libro di Torino e ho potuto assistere alla testimonianza di Tatiana Bucci. È un momento rimasto impress