Partiamo da una premessa: io di poesia non so parlare.
È un genere a cui mi avvicino sempre poco, perché temo di non comprenderlo appieno e di non saper formulare pensieri concreti. Ma, nel mio progetto di recupero di tutti i lavori di William Shakespeare non poteva mancare anche la sua opera poetica di cui ancora non avevo letto nulla, se non qualche sonetto più famoso. Scriverne, quindi, non è facile per me. Mi sono affidata a testi di studiosi del Bardo, e poi semplicemente vi indicherò quelli che sono, per me, i suoi versi più belli, che hanno suscitato emozioni più profonde.
Aprile e Maggio li ho dedicati ai suoi Sonetti, 154 poesie che parlano d'amore e sentimenti. Una parte dedicata a un “giovane amico”, l'altra a una “Dama bruna”. Tra questi versi risuona l'Amore, ma anche lo scorrere inesorabile del Tempo, la Bellezza, la Poesia stessa, lo Sguardo, la rivalità di un altro poeta e altro ancora. Vi dico già che, anche se come me non siete così amanti del genere, è interessante scoprire anche questa scrittura del Bardo inglese. Ci sono sonetti davvero incantevoli.