Ho scoperto Sylvia Plath per caso, grazie alla lettura di un romanzo. Colpita, ho voluto buttarmi subito sul suo lavoro autobiografico in prosa - non essendo appassionata di poesia - “La campana di vetro” e me ne sono innamorata, pur affrontando temi non facili da gestire, come la depressione e i tentativi di suicidio. Mi sono poi dedicata ai Diari, tra le cui pagine e nei cui pensieri mi sono spesso ritrovata. Quando li ho letti ho avuto da un lato paura, dall'altro lato mi sono sentita compresa. E da lì ho iniziato a leggere anche altre opere su di lei, qualche poesia, fino a scoprire la pubblicazione di un altro racconto: “Mary Ventura e il nono regno”, che dovevo subito avere!