La mitologia, le leggende, le fiabe, mi hanno sempre attratta con particolare forza. I miti greci e norreni, in particolare, sono quelli che più rapiscono la mia attenzione. Ho amato l'Iliade e l'Odissea, e spero di riuscire a rileggerli senza il dovere dello studio. Per questo motivo quando su Instagram ho visto una nuova idea di lettura - #iltesorogreco -, ho deciso di seguirla per quel che posso.
Chiara (@sorrideredibrutto) e Cecilia (@eccoilibri) hanno deciso di donare più attenzione al Mito Greco, leggendo ogni mese dei libri seguendo un tema specifico. Il mese di luglio prevedeva quindi una lettura sugli Eroi Greci. Complice una promozione della Feltrinelli, ho deciso di recuperare un libro di cui ho tanto sentito parlare - il più delle volte davvero bene - e mi sono persa tra le pagine della Miller, assaporando in maniera forse un po' diversa la storia di Achille e del suo più amato amico - e forse qualcosa di più! - Patroclo.
Un giorno di diversi anni fa, mi ha chiamato con forza un libro. Parlava di druidi e sacerdotesse, di Artù e dei suoi cavalieri, ma soprattutto di Morgana e di altre donne. Mi sono persa tra le nebbie, sono giunta ad Avalon. Ho amato e sofferto con loro. Mi sono arrabbiata e ho gioito. E, arrivata all'ultima pagina, ho chiuso il libro con un sospiro e una nuova consapevolezza. Quel libro era Le nebbie di Avalon, di Marion Zimmer Bradley. Una lettura magica che mi ha dato tantissimo. Da quel momento ho cercato tutta la saga. Ho collezionato tutti i libri, perdendomi e ritrovandomi. Li ho