Quest'anno sono colta da una duplice sensazione: da un lato provo una grande stanchezza e difficoltà nel scrivere e condividere letture a tema “Memoria” a causa di tutto ciò che sto leggendo sui giornali o i social, dall'altro sento un impulso ancora più forte nel farlo, una voglia irrefrenabile di recuperare quanto più possibile per conoscere, tentare di comprendere, riempire i vuoti, saziare la curiosità, essere più consapevole e... diffondere tutto a chi avrà voglia di leggermi.
Nell'agosto del 2018 sono arrivata a Torino con la voglia di esplorare quanto più possibile la città che di lì a pochi mesi mi avrebbe accolto, in cui sarei andata a vivere. Girovagavo felice, con la mia reflex tra le mani, in un centro quasi deserto. Il caldo non mi pesava troppo. Avevo voglia di scoprire, di scattare foto, mi sentivo felice (sembrano passati secoli...). Nel mio vagabondare però, a un certo punto il mio sguardo è caduto su delle strane pietre in alcune vie e strade, davanti a determinati edifici. Pietre quadrate, d'ottone, con delle scritte. Ho arrestato il passo, mi sono (in)chinata e ho letto. C'erano delle date, un nome ben visibile, più in grande rispetto al resto, e poi luoghi terribili. Auschwitz, per esempio. Spesso anche la scritta "Assassinato". Ed è così che ho conosciuto le Pietre d'Inciampo.
Con un po' di ritardo sono giunta all'ultima tappa del mio splendido viaggio nella Letteratura Italiana. Un anno fa ho iniziato il progetto #unaValigiadItalia che sono riuscita a portare a termine con tanta felicità e anche emozione. Partendo da Primo Levi, ho avuto poi modo di scoprire e ri-scoprire la scrittura di diversi autori e autrici della nostra, meravigliosa, letteratura: Elsa Morante, Italo Calvino, Elena Ferrante, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Natalia Ginzburg, Giorgio Bassani, Elio Vittorini, Cesare Pavese, Dacia Maraini, Luigi Pirandello, fino ad arrivare a Umberto Eco, la mia lettura di dicembre. In verità sono riuscita a leggere anche altre autrici come Matilde Serao e Renata Viganò, quindi, direi che obiettivo centrato in pieno!
Qualche mese fa vi parlavo di un classico della letteratura italiana che ho molto amato e nelle cui pagine mi sono ritrovata: La luna e i falò, di Cesare Pavese.
Poco dopo, ho scoperto dell'esistenza di un bellissimo graphic novel che ripropone il romanzo, donando anche un omaggio a Pavese stesso, che si affaccia sulla scena tra una pagina e l'altra della storia .
Secondo me, Marco D’Aponte e Marino Magliani hanno rispettato perfettamente il romanzo, riuscendo a creare immagini vivide e colorate, che riflettono un po' tutti gli elementi narrati da Pavese: dalle verdi colline delle Langhe, ai falò e alla luna in cielo, ma anche immagini che si fanno rosse come il sangue, che riflettono la violenza insita nella trama. Ma anche il bianco e il nero per donare contrasto con gli ultimi momenti di vita dell'autore. Insomma, se avete amato il romanzo vi consiglio di recuperare anche questo adattamento!
Ci sono molti aspetti della cultura giapponese che mi affascinano: uno tra tutti è sicuramente il giardino zen. Non ho conoscenze a riguardo, quindi ne parlo da profana, ma ogni volta che osservo anche solo una foto o una riproduzione di questi giardini giapponesi, ne resto incantata. Il libro di cui vi parlo oggi, pur essendo ambientato in Malesia, profuma tantissimo di Giappone. È una lettura che mi ha tenuto compagnia alla fine del mese di novembre, e mi ha regalato tanta bellezza ma anche orrore. Sì, perché, purtroppo ogni popolo ha le sue luci e le sue ombre, e i giapponesi non sono da meno. C'è la poesia, ma anche l'orrore. La guerra e il terrorismo, ma anche la bellezza dei giardini, o di altre pratiche particolari che possono acquietare un po' l'anima.
È tardi, è tardi, sai?
In questi giorni sono diventata un mix di Bianconiglio che deve correre perché ha fretta e un bel Bradipo che si muove con estrema lentezza e zero voglia di fare. Non ho avuto momenti facili, ultimamente, e così mi sono fermata, concessa del tempo per riprendermi. Perché sono ormai consapevole che bisogna seguire quello che chiede il nostro corpo e anche la nostra mente. Solo che, guardando il calendario mi sono anche accorta di una cosa: tra una settimana - se tutto va bene - sarò in viaggio verso casa e quindi ho pochi giorni per recuperare tutti i libri di cui vorrei parlarvi! Perdindirindina (?)!
Ci provo, anche perché dal 20 al 30 il blog e i social - molto probabilmente - andranno in pausa. Quindi, quel che è fatto è fatto.
Sono giorni un po' difficili, non posso negarlo.
Provo tante emozioni negative che mi spingono a non aver la forza di far nulla, o quasi. Anche scrivere diventa complicato, eppure al pensiero di mettere da parte le mie passioni, mi assale ancor di più un forte senso di tristezza e delusione per me stessa. Così, ci provo. Voglio raccontarvi le mie ultime letture che, per fortuna, anche se lentamente, proseguono e almeno da questo punto di vista mi regalano belle sensazioni.
Uno dei miei obiettivi di lettura è quello di recuperare tutti i lavori di una delle mie autrici preferite: Jane Austen. Devo dire di essere a buon punto, perché mi mancano solo gli scritti giovanili - Juvenilia - e poi avrò concluso il mio viaggio nella sua splendida penna.
Manca solo il mese e questo mio progetto sarà giunto al termine. Se mi guardo indietro da un lato sono orgogliosa e felice di averlo ideato e portato a termine (be', quasi, manca l'ultima tappa), dall'altro un po' resta quella sorta di dispiacere nell'aver visto tanta acclamazione su Instagram per poi seguirlo veramente poco e niente. Però va così, e ormai ho capito che è inutile rimanerci male in quel social. O hai un determinato carattere, o se certe scelte non fanno parte di te, basta. Vai avanti per la tua strada, e continua ad arricchire quella valigia ricca di sogni, Marta.
Torniamo a parlare di fumetti e graphic novel, vi va?
Oggi voglio dedicare il mio articolo a una serie fantasy-steampunk tutta al femminile, che io sto amando davvero tanto! Non conosco il numero totale di volumi - visto che sono in corso d'opera - ma ormai che sono così entrata nella storia devo assolutamente sapere come andrà a finire. Anche perché quello che ti lascia sicuramente la lettura di ogni singolo libro è tanta, troppa, curiosità!
Di Monstress avevo già parlato (trovate i miei pareri del Vol.1, Vol. 2, Vol. 3, e Vol.4 semplicemente cliccando sui link!), ma a ottobre sono riuscita a recuperare anche il quinto! Ovviamente se non avete ancora letto nulla, non vi consiglio di continuare: pur stando attenta agli spoiler ogni volta, non so quanto capirete. Quello che so è che se amate i graphic novel ricchi di intrighi, sentimenti, mostri interiori, ma anche crescita, una gran presenza di personaggi femminili, e un mix di fantasy e steampunk ve lo consiglio.
Negli ultimi anni leggere per me non è solo evadere da una realtà che non sempre mi fa bene, ma è anche un modo per aprire gli occhi, per cercare di comprendere altri mondi e culture lontane da quella in cui sono nata, e anche altri punti di vista. Continuando un po' il percorso alla scoperta di quella letteratura che mette in luce il tema del Razzismo, qualche settimana fa ho concluso un libro che dal punto di vista delle tematiche affrontante mi ha molto colpito: La linea del colore, di Igiaba Scego, romanzo pubblicato nel 2020 da Bompiani.
Posso già anticipare che si tratta di una lettura che intreccia la Storia passata a quella attuale; quindi ci sono importanti riflessioni anche sul nostro presente.