Uno dei miei progetti di lettura, su cui spero di riuscire a soffermarmi in modo più intenso dal prossimo anno, è il recupero di libri a tema Stregoneria e Magia, sia dal punto di vista Storico che fantastico, associando ovviamente anche dei saggi a riguardo.
Qualche settimana fa ho divorato un graphic novel che fa riferimento ai fatti accaduti a Salem, nel 1692: le accuse di Stregoneria, che mandarono a morte soprattutto donne, con motivazioni assurde, dando adito a desideri di vendetta, fanatismo religioso o pura ignoranza.
Le figlie di Salem, di Thomas Gilbert - pubblicato in Italia da Diabolo Edizioni - è un'opera che ha scatenato in me differenti emozioni, come sempre accade quando affronto questa tematica: dalla rabbia, alla commozione, dai sorrisi, all'ammirazione per la forza e il coraggio delle donne, dall'indignazione a un senso di impotenza.
Sono stati giorni un po' complicati dal punto di vista emotivo.
Giorni in cui leggevo tanto sì, ma non riuscivo a trovare la voglia di mettermi al pc a scrivere. E così, sono riuscita a creare una bella pila di libri di cui parlare. Ma andiamo con calma, no?
Vorrei riprendere questo mio diario di letture con un libro scoperto per caso al Salone del Libro. Mi è stata concessa la possibilità di poter ricevere un libro in omaggio in cambio della mia recensione, e per una volta ho deciso di lasciarmi guidare, di farmi proporre il titolo. Io ne avevo selezionati due, e la sorte è caduta su Vascelli di Carta di Sergio Martini, che mi è stato descritta come una lettura apparentemente strana ma che in realtà racchiude qualcosa di profondo. E così è stata.
Da quando ho iniziato il mio percorso alla scoperta del teatro di William Shakespeare, sono sempre molto attratta da quei saggi o altri generi che affrontano le sue opere, la sua figura, la sua storia. Qualche settimana fa è uscito per UTET, un breve corso su alcune delle opere teatrali del Bardo, narrato dal Professor Paolo Bertinetti, e io non potevo non leggerlo! Ho anche avuto modo di partecipare alla presentazione che si è tenuta al Salone del Libro.
Analizzando testi teatrali come Romeo e Giulietta, Amleto, Falstaff, Macbeth e Otello, Paolo Bertinetti cerca di riflettere su quanto, dopo i miti greci, anche William Shakespeare possa essere definito un “creatore di miti”
Ci sono libri che senti particolarmente tuoi, anche se non li hai scritti tu. Parlano di te, di quella che è Casa, un posto da cui potrai allontanarti ma in cui avrai sempre la possibilità di tornare. Nome non ha, è uno di questi. Ed io l'ho amato profondamente.
Ho visto questo libro al Salone del Libro. In un primo momento mi aveva attratto per la copertina, ma non mi sono soffermata oltre. Poi, con calma, ho letto la trama e ho subito detto: deve essere mio. E mio lo è diventato.
Hacca edizioni è una realtà editoriale Marchigiana e già questo vi fa capire qualcosa.
Ma se poi, Loredana Lipperini si sofferma sulla Sibilla e sulle leggende dei territori in cui sono nata e cresciuta, arriva dritta al mio cuore. In più, è un libro illustrato: e le meraviglie della copertina, le troverete anche all'interno, opere di Elisa Seitzinger, tra gli illustratori più influenti d'Italia.
Non ho dimenticato le opere di Shakespeare, sia mai!
Questo percorso nel suo teatro mi entusiasma, ma occorre anche il dovuto tempo per cercare di scrivere un articolo che abbia quanto meno un senso, no?
A ottobre mi sono dedicata a un'altra Commedia Romantica, che ha per protagonista proprio il famoso Falstaff che abbiamo conosciuto nei drammi storici dell'Enrico IV ed Enrico V. C'è un aneddoto secondo il quale quest'opera è stata voluta dalla Regina Elisabetta I in persona! Dopo aver adorato questo buffo personaggio, sembra aver ordinato a Mastro Shakespeare di creare una commedia mostrando un Falstaff Innamorato, completandola nel giro di soli quattordici giorni! Ma il bardo l'avrà davvero reso così?
Qualche anno fa ho visto un film intitolato La Rosa Bianca - Sophie Scholl.
Se devo essere sincera mi ci sono soffermata inizialmente in maniera superficiale: la rosa bianca è il mio fiore preferito.
Eppure è stato un modo per scoprire una realtà storica che non conoscevo.
Al Salone del Libro, nello stand del Treno della Memoria (Comunità che dal 2005 accompagna ogni anno migliaia di studentesse e studenti da tutta Italia in un percorso educativo che culmina nella visita dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau), mi ha subito colpito questo fumetto. Eccola lì, Sophie, con in mano i volantini da distribuire per la sua città, e suo fratello Hans deluso da un Regime in cui, inizialmente, forse credeva.
Ultimi mesi del mio progetto sulla letteratura italiana, e io sono anche un po' orgogliosa di me. So già, che comunque, non mi fermerò qui. È solo l'inizio. Anche perché quest'anno ho dato poco spazio alle scrittrici, rispetto ai colleghi uomini, ma ho già recuperato diversi titoli che sicuramente mi terranno compagnia dal 2022.
Il mio caro mese l'ho dedicato a un'autrice che ho avuto modo di ascoltare e vedere dal vivo per ben due volte: Dacia Maraini. Il primo incontro è avvenuto quasi per caso: in una delle librerie della mia piccola città, per pura curiosità. E lì ho sentito subito la voglia di recuperare il più possibile di lei. Diciamo che ci sto lavorando, pian piano!
Siamo ormai entrati nella settimana più “oscura” dell'anno e a me piace ancor di più far letture a tema. In verità, la letteratura gotica in particolar modo, ma anche negli ultimi tempi quella dell'orrore, mi hanno sempre affascinata molto. Cerco di leggerne ogni volta che mi è possibile. Ma tra ottobre e novembre credo ci sia ancor di più l'atmosfera giusta per questi generi.
Quando penso a letture più tetre, e da brividi, subito lo sguardo ricade in quella parte di libreria che accoglie quei piccoli scrigni realizzati con cura e attenzione dalla casa editrice ABEditore, una delle mie preferite. Ho ancora diversi volumi da leggere, ma oggi inizio a parlavi di quello che ho recuperato pochi giorni fa.
Dopo l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001, avevo iniziato a leggere qualche libro sull'Afghanistan, soffermandomi soprattutto sui lavori di Hosseini - che vi consiglio con tutto il cuore di recuperare -. Poi con il tempo mi sono un po' fermata, ma questo desiderio è tornato con forza alla fine di questa estate, visti i recenti, terribili fatti, che stanno di nuovo sconvolgendo quella splendida terra. Nel vedere gli Occidentali andare via, lasciando di nuovo tutto nelle orribili mani dei Talebani, mi si è stretto il cuore. Ho provato e provo ancora rabbia e tristezza. Venti anni. Venti anni di nulla? A cosa è servita questa guerra? A cosa sono servite le tante morti? Perché fingere di aiutarli per poi gettarli di nuovo in un tale regime di terrore? Si poteva fare diversamente? Sono tante le domande che affollano la mia mente, ed è forte il senso di impotenza che provo. Sì, forse serve a poco e nulla, ma sicuramente voglio leggere. Perché i libri aiutano a conoscere realtà lontane, a capire.
Per tutto settembre e fino agli inizi di ottobre ho fatto un lungo viaggio in Cina, almeno sulla carta. Un'esperienza intensa, nelle vite di tre grandi donne, e nell'arco di quasi tutto il Novecento.
Cigni Selvatici, di Jung Chang non è solo la storia di una famiglia, ma il ritratto anche storico, politico, economico e sociale di una grande nazione: la Cina.
Ecco perché, sebbene lo stile sia semplice e scorrevole, si tratta di una lettura che richiede tempo. Un libro davvero denso di dettagli, di fatti storici, di ideologie politiche, di usanze e credi di una popolazione molto distante dalla nostra, di uno Stato rimasto a lungo molto chiuso rispetto al resto del mondo.