L'estate è una stagione strana.
Da un lato viene associata alla spensieratezza, al divertimento, al relax, alle giornate lunghe e alle notti piene di stelle e di lucciole. I mesi dei gelati, dei bagni al mare o delle fughe in montagna. Allo stesso tempo però, soprattutto negli ultimi anni, il caldo si fa sentire, troppo. L'afa, la calura, l'umidità quasi non ti fanno respirare. Ti ritrovi a sudare anche da ferma. E in poco tempo ti ritrovi a sperare che arrivi presto l'autunno e temperature più miti.
Comunque, un po' per caso un po' per volere, ho deciso di buttarmi su una lettura apparentemente semplice ambientata proprio durante questa stagione, e il cui termine è presente anche nel titolo: “Il libro dell'Estate” di Tove Jansson.