Ogni anno scelgo delle letture a tema Memoria/Shoah a seconda del mio personale bisogno di conoscenza. Se nel 2021 ho deciso finalmente di leggere Primo Levi e di ascoltare la voce di Sami Modiano, finalmente ora ho deciso di prendere in mano alcuni volumi di e su Liliana Segre. Della Senatrice ho avuto modo di ascoltare testimonianze e pensieri e mi ha subito affascinato molto come persona. Per leggere la sua storia ho seguito un percorso ben preciso: tre libri, per diverse età. Uno per bambini, scritto e disegnato da bambini per narrare la storia di quella che era solo una bambina vittima del Nazifascismo. Uno per ragazzi dove è Liliana stessa, insieme alla giornalista e scrittrice Daniela Palumbo a narrare tutta la sua vita: dalla sua infanzia al momento in cui ha deciso, finalmente, di parlare della sua tragica esperienza per dar voce alla Memoria di ciò che è stato. E, infine, un saggio a cura di Giuseppe Civati, dove, accanto alla storia di Liliana, ci sono anche pensieri e riflessioni sul presente e sulla sua attività come Senatrice.
Quest'anno sono colta da una duplice sensazione: da un lato provo una grande stanchezza e difficoltà nel scrivere e condividere letture a tema “Memoria” a causa di tutto ciò che sto leggendo sui giornali o i social, dall'altro sento un impulso ancora più forte nel farlo, una voglia irrefrenabile di recuperare quanto più possibile per conoscere, tentare di comprendere, riempire i vuoti, saziare la curiosità, essere più consapevole e... diffondere tutto a chi avrà voglia di leggermi.
Nell'agosto del 2018 sono arrivata a Torino con la voglia di esplorare quanto più possibile la città che di lì a pochi mesi mi avrebbe accolto, in cui sarei andata a vivere. Girovagavo felice, con la mia reflex tra le mani, in un centro quasi deserto. Il caldo non mi pesava troppo. Avevo voglia di scoprire, di scattare foto, mi sentivo felice (sembrano passati secoli...). Nel mio vagabondare però, a un certo punto il mio sguardo è caduto su delle strane pietre in alcune vie e strade, davanti a determinati edifici. Pietre quadrate, d'ottone, con delle scritte. Ho arrestato il passo, mi sono (in)chinata e ho letto. C'erano delle date, un nome ben visibile, più in grande rispetto al resto, e poi luoghi terribili. Auschwitz, per esempio. Spesso anche la scritta "Assassinato". Ed è così che ho conosciuto le Pietre d'Inciampo.
Ci avviciniamo alla Giornata della Memoria e il mio intento, come sempre, è quello di leggere e condividere alcune letture sul tema. In verità, il mio interesse per la memoria, e tutto ciò che ruota intorno a questa tragica pagina della Storia, è sempre stato vivo e acceso. Da sempre, da quando sono piccola. Non è una moda quindi, né la solita frasetta di circostanza da dire in questo momento, quel «per non dimenticare» o «mai più» scritto e gridato un solo giorno e poi ciao, ci rivediamo al prossimo anno. Nel mio piccolo, ho sempre cercato di affrontare queste letture. Sì, è vero, tendo a farle soprattutto in questo periodo dell'anno, ma in verità come dicevo è un tema che mi sta a cuore. Perché voglio davvero conoscere, riempire i vuoti, ascoltare o leggere testimonianze, per non restare cieca o indifferente di fronte a una realtà che purtroppo si ripresenta in forme piuttosto simili.
Se penso a Sami Modiano provo una profonda tenerezza.
Non ho avuto la fortuna di incontrarlo o di ascoltare in presenza le sue parole, ma ogni volta che l'ho scorto in un video, ho avvertito tristezza ma anche un gran desiderio di abbracciarlo. Vedere quegli occhi gonfi di lacrime, la voce spezzata, ma la volontà di parlare di chi e per chi non ce l'ha fatta, mi ha molto emozionata e commossa.
Ho deciso di acquistare questo libro in edicola e di leggerlo proprio nel mese della Memoria - è stata infatti l'ultima lettura di gennaio - perché avevo voglia di ascoltare la sua voce, di leggere della sua vita, di conoscere la sua storia, con tante ombre ma anche luci.
Sami Modiano è uno dei pochi bambini sopravvissuti all'orrore di Auschwitz.
Un bambino.
Solo, un bambino.
A Gennaio ha preso il via il mio progetto #UnaValigiadItalia dedicato alla Letteratura Italiana. Ho voluto iniziare con Primo Levi perché avevo voglia finalmente di approfondire i suoi libri sulla terribile esperienza nel campo di concentramento e sull'odissea del ritorno a casa. Quale nome più adatto, del resto, per il mese della Memoria?
Leggere Primo Levi è stata un'esperienza forte, intensa e seppur nella sua tragicità, bellissima. In particolar modo con Se questo è un uomo, ho avvertito delle emozioni importanti, ed è cresciuta ancor di più la voglia di continuare a leggere e riflettere sul tema della Memoria, e a diffondere nel mio piccolo l'importanza del conoscere la storia, anche nei suoi più terribili eventi, in modo tale non solo da crescere interiormente ma da capire quanto sia importante ricordare e provare a migliorarsi, anziché tornare indietro.
Purtroppo lo so, non dipende dal singolo, ma... finché avrò vita continuerò a parlarne, grazie anche a letture a tema.
La Tregua, però, è stata ugualmente interessante. Perché molto spesso si può tendere a pensare che una volta liberati, tornarono subito tutti a casa. Ma no, non è così. Levi restò lontano dalla sua Torino per quasi un anno dopo la liberazione, attraversando una serie di stati ed esperienze particolari. E qui sono narrate, con più tranquillità rispetto alla stesura intensa di Se questo è un uomo.
Il tema della Shoah è uno di quelli che mi ha sempre scatenato un'intensa curiosità e interesse. Sono una persona mossa dal desiderio di apprendere il più possibile, di conoscere, e poi di diffondere quanto scoperto. Questo, però, non significa limitarsi solo a questo genocidio, anzi. Tra i miei progetti di lettura c'è anche quello di scoprire il più possibile, soprattutto su tutti quegli orrori scatenati dall'essere umano che molto spesso sono stati dimenticati o messi da parte. Il mio scopo, partendo proprio quest'anno ma nella speranza di ampliarlo durante il prossimo, è quello di approfondire tanti pezzi di storia di cui so poco o a volte nulla. Ve ne parlerò appena possibile. Anche se, in un certo senso ho già iniziato avendovi parlato delle Comfort Women in due occasioni.
Tuttavia oggi è la Giornata della Memoria delle vittime della Shoah, pertanto vorrei soffermarmi su tale tema.
Mi sono resa conto di aver letto e guardato troppo poco, e me ne dispiace. Pensavo di conoscere molto di più, ma ho già segnato moltissimi titoli che voglio assolutamente recuperare. In un primo tempo avrei voluto consigliarvi 10 letture, ma ho notato che sarebbero state più o meno le medesime dello scorso anno, quindi ho deciso di fare una cosa un po' diversa.
Vi consiglio 5 Letture (+1) da leggere, e 5 Letture che vorrei fare al più presto, + un Bonus Graphic Novel e uno Speciale Cinema! Naturalmente, attendo anche i vostri consigli.
Torna la mia rubrica 3 Libri per un Tema, che quest'anno proporrò una volta al mese!
Oggi vi parlo di tre letture di cui potete trovare anche i film, tutte a tema #Shoah!
Il 27 gennaio, come saprete, ricorre come ogni anno la Giornata della Memoria per le vittime dell'Olocausto, e queste giornate vorrei dedicarle proprio a questo argomento.
Chi mi conosce e mi segue da tempo dovrebbe sapere quanto sia per me importante e interessante non smettere mai di informarmi e condividere le mie esperienze di lettura, o la mia visione di film e documentari. Viviamo in un mondo in cui troppo spesso torna l'eco di un orrore che pensavamo passato. I testimoni ancor viventi sono rimasti pochi, ma io non smetterò mai, mai e poi mai di informarmi e diffondere la memoria. E, da quest'anno, voglio riuscire a leggere anche di altri genocidi di cui forse si parla poco. Letture difficili, sicuramente, ma che io ritengo davvero importanti.
Il 27 gennaio non è solo una data in cui si ricorda un fatto storico molto importante, ma è un monito: quello di non dimenticare mai quel che è accaduto per far sì che non si ripeta più. Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell'offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, abbatterono i cancelli di Auschwitz e l'orrore fu finalmente scoperto. A certe cose così incredibili e terribili non si credeva, o forse era troppo facile voltare lo sguardo. Eppure, mentre scrivo queste parole guardo con paura e schifo a ciò che è seguito. Quello che si ricorda