La fotografia è forse l'arte che più amo, non solo osservare, ma anche praticare. O perlomeno, un tempo era così. Ho trascorso diversi anni in compagnia della mia reflex, a catturare storie, momenti, sguardi, sorrisi, emozioni, arte e paesaggi. Ho ricevuto anche complimenti, seppur quasi sempre non mi sentissi convinta. Quanta frustrazione nel vedere quella foto con difetti, o così distante da come l'avevo immaginata! Poi, però, forse anche per la situazione che abbiamo vissuto negli ultimi due anni che ha scatenato una forte e spiacevole reazione in me - provo troppa noia e insofferenza nel solo uscire di casa -, ho avuto un blocco. La reflex riposa nella sua custodia dentro a un cassetto, nel silenzio. A volte provo come la sensazione di aver strappato via una parte di me. Ma non voglio forzarmi. Forse, un giorno, tornerà quella passione.
Quando ho visto alcuni degli scatti di Vivian Maier ne sono rimasta particolarmente colpita. Amo la fotografia e da qualche anno è diventata una vera passione. Mi piace girare per le città e scattare foto, e come lei mi piacerebbe spesso risultare invisibile, per catturare i momenti, le emozioni, le "sfumature" dell'anima senza essere vista. A differenza di lei, però, non ho la stessa "sfrontatezza" nel catturare i soggetti. Ho sempre un po' paura di disturbare, forse anche per questo la mia resterà sempre una mera passione. I suoi scatti mostrano la realtà, la verità. Mettono in luce
La mia incostanza può risultare insopportabile, lo so. Ma queste settimane mi hanno vista lontana da casa e non ho avuto il tempo, né modo o volontà di aggiornare il blog. Ho vissuto due settimane splendide con una persona che è riuscita a scalfire quel muro che avevo alzato e farmi credere di nuovo nell'amore, nonostante alcuni spettri del passato possono ancora pesare nella mia vita. Credevo di restare sola per sempre, ma il destino così non ha voluto. Io non lo so come andrà. So solo che voglio costruire qualcosa di importante un passo dopo l'altro, un tassello alla volta. E non lasci
Una vita ch'è normale è troppo in là per me,ma quasi un po' normale sarebbe okay.Già, quasi un po' normale, questo è ciò che proverei.Quasi un po' normale... la vorrei. Quando scopro qualcosa che pian piano si radica nel mio cuore, quando scorgo la bellezza nell'arte, mi capita spesso di "tormentare" tutto il mondo affinché tutti possano goderne, scoprire, e innamorarsi.Ho condiviso questo spettacolo un po' ovunque sui miei social, ma voglio scrivere qualcosa anche qui. Vorrei aiutare, almeno nel mio piccolo, a far conoscere una vera perla del "Musical", anche se questo
Santa Maria della Rocca Quando penso a Offida ho sentimenti contrastanti. Da un lato c'è un grande amore per questo borgo - tra i più belli d'Italia -, dall'altro ho dovuto allontanarmi per anni perché il solo pensiero di passeggiare tra le sue rue riportava alla mente troppi pensieri negativi. Certo, non è colpa del paese se tra i suoi abitanti c'è anche qualcuno che mi ha profondamente ferita, ma era complicato tornarci. Eppure, quest'anno si sono presentate due occasioni molto importanti per spingermi ad affrontare un po' quella sorta di blocco e non le ho lasciate scappare. Offi
Foto di mia proprietà. Quasi due mesi in cui non scrivo qui. Eppure la mia valigia di sogni è stata pienissima. Tante cose da raccontare, molte letture ed eventi di cui parlare. Ma non ho avuto il tempo né l'ispirazione giusta. E i giorni sono passati, uno dietro l'altro, scorrendo troppo rapidamente. A volte vorrei riuscire a bloccare il tempo e a fare il pieno di energie per raggiungere tutti i miei obiettivi e non lasciare indietro nulla. Lo so. Molta gente che apre un blog lo aggiorna in maniera assidua. Io, invece, tendo a perdermi. Forse perché se non ho il mio amato silenzio e
No, non sono scomparsa. Sono giorni pieni. Di emozioni. Di amicizie. Di prove con me stessa. Di grandi possibilità che mi vengono date. Di soddisfazioni e commozione per i bei messaggi che ricevo e che mi spingono a credere di più in me, o almeno a provarci. Sto facendo tante foto, e il cuore è pieno di emozioni. Ho tanto da imparare ancora, ma mi sento felice. I giorni precedenti in realtà provo un'ansia assurda, ma poi quando sono lì, con la mia macchinetta in mano, vado alla ricerca di sorrisi da rubare, di arte, di sensazioni. Non sono e forse non sarò mai una fotografa, ma
«Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?» {Il buio oltre la siepe • Harper Lee} Mentirei se dicessi che ho sempre amato leggere. Da piccina leggevo fiabe e favole e poco altro. Però ricordo l'emozione della lettura di gruppo, alle elementari, e la possibilità di provare a scrivere un continuo... forse è stata la prima volta in cui ho davvero provato a scrivere storie. Ho ripreso qualche anno fa, lasciando andare la mia fantasia e spesso stupendomi di me stessa, ma forse di questo pa