All'inizio dell'anno vi avevo parlato del primo libro di Johannes Bückler, una lettura davvero interessante ed emozionante. Dopo, Non esistono piccole storie, di recente ho recuperato anche il secondo, Non esistono piccole donne, che si concentra più nello specifico su tutte quelle storie apparentemente minori di donne che hanno lasciato una traccia importante nella Storia, ma che molto spesso sono state messe da parte, in taluni casi dimenticate, per far prevalere gli uomini.
Anche in questo caso non sono rimasta delusa, anzi adoro particolarmente la capacità di Bückler di dar voce alle donne stesse, per poi lasciare qualche riflessione finale con lo scopo di far aprire gli occhi a chi legge, davanti ai soprusi, ai torti e alle violenze subite. Ma anche alla forza, alla determinazione, e al coraggio di certe donne, che nonostante tutto hanno realizzato i propri sogni, la propria arte o, in qualche modo, hanno contribuito al progresso nella scienza.
Dopo aver letto un libro simile sulle Donne della Scienza, ho voluto dedicarmi a un graphic novel sempre sulle figure femminili, e in questo caso sul femminismo e le lotte delle donne per conquistare i propri diritti, oltre che una vera e propria uguaglianza con gli uomini.
Se devo essere sincera non sono una grande esperta di libri sul Femminismo, né nella mia vita ho mai davvero partecipato a eventi tali da ritenermi una vera e propria femminista. Come è ovvio che sia, però, riconosco l'importanza di avere gli stessi diritti degli uomini, di essere considerata - io donna - sullo stesso piano dell'uomo. È un argomento, però, al quale mi approccio con timidi passi. Le donne nel corso delle varie epoche hanno dovuto sempre lottare per far sentire la propria voce, per ottenere rispetto e parità, e ancora oggi - purtroppo - la lotta non sembra essere finita. Ci sono ancora disparità, una mancanza di rispetto assurda e imbarazzante, e negli ultimi tempi anche dei tristi passi indietro che fanno paura.
Questo mese anticipo la mia rubrica, per proporvi tre delle donne da cui poter trarre importanti insegnamenti.
Nella Giornata internazionale dei diritti della donna mi sembrava il tema più adatto.
Le Donne, quindi: attiviste, artiste, scrittrici, violate ma determinate. Donne che non abbassano la testa e seguono il cuore e i propri ideali, anche in un contesto in cui gli uomini sembrano avere tutto il potere.
Avrei voluto preparare un post per questa giornata, ma in realtà mi è sorta l'idea solo stamattina quando, guardando quei piccoli ramoscelli di mimosa, mi sono messa a pensare a quali grandi donne della letteratura e non solo mi hanno accompagnata un po' in questi anni. Poi il sole, che non vedevo da giorni, ha rubato tutto il mio tempo e solo ora ho un po' l'occasione di riversare pensieri su un'altra pagina bianca di questo blog. Ci sono feste che per me ormai sono diventate un mero motivo commerciale: arrivano, spendi soldi più perché si deve fare che per una reale voglia, e poi il
Io non ho bisogno di denaro, ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi. (Alda Merini, Terra d'amore: poesie, racconti, aforismi. ) Il catalogo della mostra. Due giorni fa sono andata all'inaugurazione di una mostra fotografica e documentaria nella mia città. E