A volte mi capita di leggere dei saggi. Questo libricino l'ho preso dopo aver assistito a due giornate di un evento nella mia città che mi ha molto colpita e sul quale ho scritto il mio primo articolo per un corso di giornalismo a cui ho partecipato e che potete trovare sulla Gazzetta di Ascoli. Il 23 e 24 febbraio, infatti, si è svolto nel bellissimo Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno "Cinesophia", il festival nazionale dedicato alla "Filosofia del Cinema", con interventi di numerosi filosofi, giornalisti, musicisti e artisti che hanno affrontato il tema del Realismo Magico parte
Ci sono autori che ti colpiscono in modo particolare e di cui vorresti leggere tutte le opere. Kent Haruf è uno di questi. L'ho scoperto navigato in rete. Ho visto i commenti entusiastici di molti lettori, e mi sono fatta prestare - ma conto di comprare presto - la Trilogia della Pianura. Lì mi sono persa tra storie che hanno il sapore del quotidiano, della vita semplice, con i suoi sprazzi di luce e di buio. Storie di persone con i loro rimpianti, le gioie, i dolori, le difficoltà e la speranza. Quella voglia di ricominciare quando tutto ormai sembra perso, e di riprendere a vivere. At
Giorni non proprio felici, giorni in cui la pioggia e il maltempo non se ne vogliono andare e rischiano anche di guastarmi il weekend, piccoli sogni sui quali avevo fantasticato per ritrovare il sorriso perso. E allora trovo rifugio in quello che può farmi bene: le parole, il mio blog e un libro di cui parlare e condividere. Oggi, in particolare, vi parlo della piccola, tenera, Momo di Michael Ende. Ebbene sì, lo stesso autore di quel prezioso libro "La Storia Infinita", che ancora una volta è riuscito a conquistare il mio cuore e farmi riflettere. Se dovessi riassumere in poche righe
Avrei voluto preparare un post per questa giornata, ma in realtà mi è sorta l'idea solo stamattina quando, guardando quei piccoli ramoscelli di mimosa, mi sono messa a pensare a quali grandi donne della letteratura e non solo mi hanno accompagnata un po' in questi anni. Poi il sole, che non vedevo da giorni, ha rubato tutto il mio tempo e solo ora ho un po' l'occasione di riversare pensieri su un'altra pagina bianca di questo blog. Ci sono feste che per me ormai sono diventate un mero motivo commerciale: arrivano, spendi soldi più perché si deve fare che per una reale voglia, e poi il
Ho sempre amato scrivere ma, come dice qualcuno, sono una fifona. Lo sono sempre stata. Lotto da una vita contro me stessa: dovrei credere di più nelle mie capacità, dovrei smetterla di chiedermi cosa ne potranno pensare gli altri, e creare così pensieri esagerati che diventano emanazioni delle mie paure e mi impediscono di sognare e... tentare. C'è stato un periodo della mia vita, in particolare, dove non avevo altre passioni da coltivare. Le persone amate erano lontane, e l'unica cosa che restava era quella pagina bianca da riempire con il frutto della mia fantasia. Anche un modo
Quando vedete questo libro giallo negli scaffali di una libreria, vi invito a non passare oltre. Prendetelo tra le vostre mani, sfogliatelo, guardate le illustrazioni e, se avete tempo, leggete la prefazione. Poi portatelo a casa, e lasciatevi rapire il cuore da quelle fiabe che nascondono molto di più. Messaggi profondi, intrisi di speranza, una sorta di aiuto contro il male. Un male molto radicato nella nostra epoca: il cancro. Matteo Losa sa bene cosa sia questa malattia, perché combatte contro questo "lupo cattivo" da ben 11 anni. Operazioni, dolore, difficoltà che molti di n
Lo so, il 2018 è iniziato da quasi un mese e io arrivo sempre tardi. Vorrei poter dare tutta la colpa della mia assenza a motivi esterni, ma la verità è che nel prendere questo blog come una passione, più che un lavoro (perché del resto, purtroppo per ora così non è), rimando sempre ogni possibile post e mi ritrovo con la testa piena di pensieri, mille idee da scrivere e nulla di concreto pubblicato. Dovrei forse modificare il mio pensiero. Vederlo come una sorta di lavoro, e iniziare a scrivere realmente ogni giorno, come consiglia anche King nel suo "On Writing" la mia ultima, s
Mi vergogno un po', lo ammetto. Lasciare il blog per così tanto tempo mi fa sentire sempre un po' in colpa. E non starò a giustificarmi troppo. Ognuno ha i suoi tempi, i suoi problemi, ma giuro che vorrei riuscire a donare più spazio a questa mia passione, a questa mia voglia di condividere pensieri e parole con altri. Eppure di argomenti ne avrei tanti, ma mi manca il tempo e spesso l'ispirazione giusta, così come sovente arrivano problemi vari a bloccarmi, o gente a disturbarmi mentre scrivo facendomi poi perdere il filo del discorso! Comunque eccomi di nuovo qui per parlare di li
Prima di iniziare a parlarvi di una delle mie ultime letture, vorrei chiarire una cosa: sto ricevendo diverse e-mail da parte di autori esordienti che mi chiedono di segnalare o parlare dei loro libri. Non so se lo leggerete, ma mi spiace, non posso. Non ho tempo neanche di aggiornare il blog quanto vorrei, e qui - a differenza dell'altro spazio virtuale in cui scrivevo - non ho alcuna intenzione di fare segnalazioni. Voglio solo parlare dei libri che ho letto e che ho scelto, e di altre mie passioni. Nulla più. Quindi, per favore, non continuate a mandarmi e-mail. Grazie.
La solitudine in noi si può combattere solo insieme. Tornare a scrivere di libri non è facile. Soprattutto se si tratta di letture concluse diverso tempo fa, ma di cui non ho avuto modo di parlare sul blog. In verità avrei voluto fare una sorta di unico post riassuntivo, ma questo libro mi è stato inviato dalla casa editrice Salani e mi sembra doveroso spendere delle parole in più e creare un articolo apposito. Innanzitutto ringrazio ancora una volta per avermi dato la possibilità di leggerlo, e mi scuso se ci ho messo più del previsto per stendere i miei pensieri a riguard