Titoli a tema Palestina: graphic novel, ragazzi e bambini, e... per aiutare.

6 apr 2025

Libri

Siamo arrivati all'ultimo articolo su questa sorta di rubrica a tema Palestina. Ed io sono sinceramente contenta di averla creata. È stata dura cercare questi titoli e buttar giù tutti gli articoli e le grafiche per i social? Un po' sì. Ma è uno dei pochi modi che ho per non sentirmi del tutto impotente di fronte a un simile orrore che scorre quotidianamente sotto i nostri occhi. Spero, nel mio piccolo, di aver spinto più persone a volersi informare sul tema e che possano recuperare diversi titoli. Proprio come voglio fare io.

Oggi mi concentro sui Graphic Novel e alcuni titoli per ragazzi e bambini. Inoltre, alla fine, vi lascio alcune iniziative che ho trovato per aiutare concretamente il popolo palestinese. Forse possiamo fare poco, ma quel poco per loro è molto importante. 


Graphic Novel e Fumetti


  1. Palestina, di Joe Sacco [Mondadori]
    Tra la fine del 1991 e l'inizio del 1992 Joe Sacco ha trascorso due mesi in Israele e nei Territori Occupati, viaggiando e prendendo appunti. Ha vissuto nei campi palestinesi, condividendone la vita (o meglio, la loro sopravvivenza) in mezzo al fango, in baracche di lamiera arrugginita, tra coprifuoco e retate dell'esercito israeliano. Risultato del suo meticoloso lavoro d'inchiesta è questo volume che, combinando la tecnica del reportage di prima mano con quella della narrazione a fumetti, riesce a dare espressione a una realtà tanto complessa e coinvolgente come quella del Medio Oriente.

  2. Filastin. L'arte di resistenza del vignettista palestinese Naji Al-Ali [Eris]
    Naji Al-Ali è stato assassinato a Londra nel 1987. È uno dei vignettisti più importanti della storia del mondo arabo. Handala, il suo personaggio più importante, è una vera e propria icona della resistenza palestinese ed è popolarissimo nei paesi arabi come nel resto del mondo. Filastin in arabo significa Palestina. Naji Al-Ali è uno dei suoi figli e ancora bambino ha dovuto lasciarla per diventare profugo come la maggioranza dei palestinesi a causa della proclamazione dello Stato d'Israele. Filastin è la terra in cui non ha potuto fare ritorno ed è il centro di tutta la sua opera artistica ma "non solo nel senso geografico, ma anche umano e simbolico, cioè la causa giusta ovunque sia nel mondo". Il suo obbiettivo era quello di avere un dialogo diretto e quotidiano con chi viveva la sua stessa realtà: dal campo profughi palestinese alle grandi città arabe.

  3. Handala. Un bambino in Palestina, di Naji Al-Ali [Marotta e Cafiero]
    Handala, un bambino sempre di spalle con le mani incrociate dietro la schiena, è diventato la sua firma. Un bambino scalzo e vestito di stracci, spettatore di una guerra lunga oltre 60 anni. Nessuno conosce il volto di Handala, erba amara, il suo viso sarà “rivelato solo quando i rifugiati palestinesi torneranno in patria”. Grafite al servizio del popolo, Naji Ali è l’esempio di come una vignetta di pochi centimetri quadri possa servire più di un’intifada, fermare l'occupazione, e sventare il velo di menzogna che ricopre la Palestina.

  4. Cronache di Gerusalemme, di Guy Delisle [Rizzoli Lizard]
    Quando Delisle decide di seguire la sua compagna Nadège in una missione di Medici Senza Frontiere, lui e i loro due figli si ritrovano catapultati per un anno in un’area a est di Gerusalemme, una delle zone più “calde” del pianeta. Senza perdere il suo istintivo senso dell’umorismo e la sua profonda empatia, Delisle si aggira con grande curiosità in questa terra martoriata e nel suo diario annota una quotidianità fatta di checkpoint e frontiere, di laicità e ortodossia, di tensioni feroci, contrasti millenari e disperata speranza. Diventa così testimone della rabbia e della frustrazione del popolo palestinese e – al tempo stesso – ne coglie una pulsione universale: il sogno di una vita normale.

  5. Racconto Palestina, di Mohammad Sabaaneh [Mesogea]
    La forza della fiaba e la crudezza del presente, in queste tavole pazientemente incise dall’autore una ad una su linoleum, si fanno testimonianza poetica e politica, impegno creativo per non dimenticare. Un giorno qualunque un uccello si posa sulla finestra di una cella e propone al prigioniero che la occupa un accordo: «tu porta la matita, io porto le storie». Racconto dopo racconto, uomo e uccello come dolenti cantastorie raccoglieranno i fili della memoria e del trauma intergenerazionale dell’occupazione ancora in corso in Palestina, tessendo in immagini nette e potenti la trama di un popolo in ostaggio. Il suo ordito è la speranza di una possibile solidarietà e la scelta di restare, di resistere con una determinazione più forte del sopruso.

  6. Guerrilla Radio. Vittorio Arrigoni, la possibile utopia, di Stefano «S3keno» Piccoli [Round Robin Editrice]
    Guerrilla radio è Vittorio Arrigoni. Per gli amici Vik: "umanissimo e imperfetto come tutti noi". E "restiamo umani" non è soltanto un facile slogan. Sono le parole con cui chiudeva gli articoli del suo blog o delle testate di cui era corrispondente. Parole che rappresentano ancora oggi quei valori di solidarietà e uguaglianza per i quali ha dedicato la sua intera vita. Fino alla notte del 14 aprile 2011 in cui è stato rapito e poi assassinato dal terrorismo jihadista salafita Vittorio era un attivista. Un narratore sensibile. Un pacifista un ragazzo che aveva deciso di vivere nella striscia di Gaza. Accanto al "suo" popolo palestinese un percorso realmente umano. Le cui radici affondano nel concetto del prossimo prima ancora di quanto possa significare essere un reporter di guerra. 

PS. In autunno dovrebbe arrivare un graphic novel curato da Francesca Albanese e sempre pubblicato da Round Robin Editrice. Lo aggiungerò appena avrò notizie in più!



Libri per Ragazzi e Bambini


  1. In viaggio con Isa. Un'alpaca giornalista alla scoperta del mondo che cambia, di Giammarco Sicuro [Mondadori]
    Di questo libro vi ho parlato in questo articolo. L'autore ci conduce con sé in tre viaggi che ha effettivamente fatto, anche se i nomi dei personaggi che incontreremo tra queste pagine non sono reali. Tuttavia essi riflettono opinioni, caratteristiche e stili di vita di tante persone che l'inviato ha davvero incontrato nel corso del suo lavoro. Ad aiutarlo c'è una tenera alpaca di peluche, Isabela, affettuosamente chiamata Isa, che ha trovato nel 2000 nelle Ande Peruviane e che porta spesso con sé sia per compagnia che come portafortuna. Un libro per bambini per conoscere tre tristi realtà: l'Amazzonia, l'Ucraina e... naturalmente, la Palestina.
    Dagli 8 Anni.

  2. Sognando Palestina. L'amicizia, l'amore, la guerra, di Randa Ghazy [Fabbri]
    La guerra, la violenza, la paura. Ma anche le risate, l'amore, l'amicizia. Palestina, oggi. Un piccolo gruppo di amici - da Ualid, ragazzino di strada, a Ibrahim il pacifista - ha deciso di vivere insieme il tempo difficile delle rappresaglie, degli uomini-bomba, dei rastrellamenti. Ma si può vivere una vita normale, e sorridere, e scherzare, quando ogni giorno potrebbe essere l'ultimo? (Ho visto che si trova nell'usato).
    Dai 12 anni.

  3. Contro corrente. Storia di una ragazza «che vale 100 figli maschi», di Taghreed Al Najjar [Giunti]
    Questo romanzo è liberamente tratto dalla storia vera di Madleen Kulab, prima pescatrice sulla striscia di Gaza. Yusra ha 15 anni, è palestinese e vive a Gaza, al limitare del campo profughi Al Shati. La sua famiglia ha vissuto, nel giro di pochi anni, due eventi tragici che l'hanno segnata: il fratello maggiore Saleh è morto un anno prima durante un bombardamento israeliano e il padre è rimasto vittima di un incidente che lo ha costretto su una sedia a rotelle. Forte dell'amore per il mare e per la pesca e stanca di elemosinare il cibo dai vicini, che cominciano a guardarla dall'alto in basso, Yusra decide di rimettere in sesto la barca paterna e andare a pescare per aiutare le sorti della sua famiglia. Ha così inizio l'avventura della prima pescatrice di Gaza, capace di suscitare l'ammirazione di molti ma, contemporaneamente, la disapprovazione di tanti suoi conterranei.
    Dai 12 anni.

  4. La storia del segreto dell'olio, di Walid Daqqa [Atmosphere Libri]
    Il dodicenne Jud, concepito con lo sperma di suo padre portato fuori dalla prigione clandestinamente, si prepara a vedere suo padre per la prima volta, ma riceve la notizia che la sua visita è stata annullata per problemi di sicurezza. Con il cuore spezzato, il ragazzo va a fare una passeggiata in campagna dove parla con diversi animali e piante: un coniglio chiamato Sammur, un uccello di nome Abu Risha, Khanfur il gatto, Abu Nab il cane e infine un ulivo di 1.500 anni chiamato Umm Rumi. Tutti ascoltano il suo dolore per la visita annullata e, a loro volta, gli parlano delle loro sofferenze sotto l’occupazione e del loro desiderio di libertà. Umm Rumi racconta a Jud che le autorità israeliane hanno minacciato di sradicarla e trasferirla da casa sua in Cisgiordania alla città di Afula, nel nord di Israele. Svela poi a Jud il segreto del suo olio sacro. Se strofinato sulla pelle l’olio renderà Jud invisibile, aiutandolo a raggiungere il padre nella sua cella. Suo padre teme di perdere la ragione quando sente la voce di un bambino pronunciare le parole: “Sono tuo figlio, Jud”.
    Dai 12 anni.

  5. Libro-gioco con la piccola lanterna, di Ghassan Kanafani - a cura di Simonetta Lambertini [Edizioni Q]
    Una fiaba scritta e illustrata da Ghassan Kanafani nel 1963 per l'ottavo compleanno di sua nipote Lamis. Qui proposto come un libro gioco per i più piccini. Questo libro è stato pensato come compagno di giochi e scoperte per i bambini durante la loro crescita dai 2 ai 12 anni. "La piccola lanterna", con la principessa alle prese con un sole troppo grande, è una bella storia da ascoltare, leggere o raccontare, disegnare. Il libro prende per mano il bambino e lo accompagna in un viaggio fatto di colori, luci e fantasia che lo porterà a far parte della storia.

  6. L'amico scomparso, di Nahla Ghandour [Gallucci]
    Un giorno, mentre giocavo in giardino, ho conosciuto un amico. All’inizio non mi piaceva il suo aspetto e neppure il suo modo di camminare, ma ero comunque contento di averlo incontrato. Poi è arrivato l’inverno… Una storia toccante per imparare ad accettare le differenze e le difficoltà. Anche le proprie. Libri creati per favorire un dialogo tra i bambini del Mediterraneo e le diverse culture.
    Dai 5 anni.

  7. Lina e il racconto della Nakba. Alla scoperta della Palestina, di Hanin A. Soufan e illustrato da Badreddine Abou El Khir. [Editori della Luce]
    Non è solo un viaggio attraverso le vie di una città divisa, ma è anche la storia di un legame indissolubile tra una nipotina curiosa e suo nonno, Khalil, che condivide con lei le storie del passato e le speranze per il futuro.
    Attraverso gli occhi innocenti di Lina, esplorerai il significato profondo della Nakba, il drammatico evento che ha segnato la storia del popolo palestinese, cambiandone per sempre il destino. Nonno Khalil racconta di amicizie perdute, di case lasciate vuote, e di un popolo costretto a lasciare la terra dei propri antenati.
    Ma nel cuore di queste storie di perdita e speranza, Lina scopre la forza incrollabile della sua gente, che nonostante tutto, continua a sognare e a lottare per un futuro di pace e giustizia.
    Dai 7 anni.

  8. Sulla mia terra. Storie di israeliani e palestinesi, di Francesca Mannocchi [De Agostini]
    Oltre i confini disegnati dalle mappe e dai check-point, tra la città di Hebron, il campo profughi di Jenin e gli insediamenti dei coloni in Cisgiordania, raccoglie parole di dolore e paura, ma anche di sogni e speranze, seminate ogni giorno su un terreno impervio di ingiustizie, ma anche di tenaci, sebbene minoritari, tentativi di fiducia verso il prossimo. Invece di dare risposte, ogni incontro di questo viaggio genera domande: che cosa significa appartenere a un luogo? Come è possibile conoscere il tuo vicino e smettere di odiare? Dopo, rimane una sola convinzione: che interrogare il mondo, ed essere disposti ad accoglierlo nella sua diversità, sia il primo passo per cambiarlo. 
    Dagli 11 anni.



Come aiutare il popolo palestinese?


Come aiutare concretamente? Ci sono diversi modi - o almeno questi sono quelli che ho trovato io -.
Attraverso l'acquisto di libri, ma anche di arte, andando a vedere delle mostre o, ancora, direttamente inviando loro soldi e parlando con loro. Ripeto, possiamo fare poco, ma per loro può essere tantissimo. Perché non provare anziché restare immobili?


Libri


  1. Bahar Gaza. Il mare di Gaza, di Cecilia Parodi [Romanzo]
    Acquistando il libro o anche i gadget sul sito bahargaza.com potrete contribuire a sostenere la speranza e ad aiutare i palestinesi. Cecilia Parodi a Gaza c'è stata, conosce bene molte persone lì. Ha cercato di portare quel mare tra le pagine del suo libro. Ve ne avevo parlato qui. Sul sito trovate borse di tessuto, stickers, magliette, felpe, e anche, ovviamente, il libro in formato cartaceo ed ebook. 

  2. Il loro grido è la mia voce, poesie da Gaza, a cura di Antonio Bocchinfuso, Mario Soldaini, Leonardo Tosti  [Poesie, Fazi]
    Esce l'8 aprile questa raccolta di trentadue poesie di autori palestinesi, in gran parte scritte a Gaza dopo il 7 ottobre 2023, nella tragedia della guerra in Palestina, in condizioni di estrema precarietà: poco prima di essere uccisi dai bombardamenti, come ultima preghiera o testamento poetico (Abu Nada, Alareer), mentre si è costretti ad abbandonare la propria casa per fuggire (al-Ghazali), oppure da una tenda, in un campo profughi dove si muore di freddo e di bombe (Elqedra).
    Perché lo inserisco qui? Perché per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro a EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza. Cercatelo in libreria o negli store online!

  3. Le anime invincibili di Gaza. Dieci squarci di luce nel buio del genocidio, Hanin Soufan e illustrato da Badreddine Abou El Khir [Editori della Luce]
    Il libro ci presenta una serie di personaggi che incarnano la forza e la resilienza del popolo palestinese. Da Wael Al Dahdouh, corrispondente di Al Jazeera, che continua a testimoniare nonostante abbia assistito al massacro di un’intera famiglia, a nonno Khaled, che culla il corpo senza vita della nipotina Reem, e Israa, che sopravvive alle fiamme e alle carceri israeliane.
    Racconta il miracolo di Rim, che, circondata dalla morte, dona la vita affrontando un dolore insopportabile. E ancora le storie di Mays, Shuruq e Nadine, donne musulmane e cristiane unite dalla tragedia di essere palestinesi e dalla speranza di un futuro di libertà. Da non dimenticare le corse coraggiose di Moataz e Ahmad sotto il fuoco dei cecchini israeliani, così come la determinazione del direttore dell’ospedale Al Shifa, Mohammad Abu Salimah, che non abbandona l’ospedale assediato.
    Queste dieci vite ci raccontano il dolore, ma anche l’eroismo, l’amore, la dignità, la bellezza e la speranza di un popolo indomito che, nonostante il genocidio e l’occupazione, riesce a illuminare e ispirare il mondo con la sua fede.
    Anche in questo caso acquistando il libro, il ricavato sarà devoluto interamente alla gente di Gaza.


Mostre



  1. Road to. Gaza
    Il progetto nasce da un’idea di Chiara Zarmati e ha l’obiettivo di mettere al centro dell’attenzione temi sociali rilevanti attraverso l’arte dell’illustrazione. Ideato per unire le matite più celebri dell’illustrazione italiana, questo progetto si pone una missione unica: sensibilizzare il pubblico e dare supporto concreto alle minoranze attraverso la creatività visiva. ROAD TO. cambia tema ad ogni edizione, ma mantiene saldo il suo percorso, che punta sempre a dare voce e visibilità a cause che spesso rimangono ai margini.

    Il primo tema, quindi, è proprio Gaza. Le opere di questi artisti verranno esposte in una mostra itinerante di tre tappe: Torino (da Galleria Caracol - fino al 5 aprile), Bologna (da Magazeno ArtGaze), Bari (da Officina dell’Arte).
    Acquistando una copia delle opere d'arte in mostra, il 30% del ricavato sarà devoluto a Save The Children Italia. 


  2. Heart of Gaza
    A questa mostra ho avuto l'occasione di andarci e anche l'opportunità preziosa di ascoltare dal vivo voci palestinesi. 
    Vi consiglio con tutto il cuore di seguire la pagina instagram (basta cliccare sul titolo della mostra), perché di volta in volta saranno proposte edizioni in varie città. In questo caso le opere sono quelle dei bambini di Gaza, che raccontano la guerra - ormai lo definirei genocidio - dal loro punto di vista. Alcuni di loro non sono più in vita... Si tratta quindi di una testimonianza diretta, volta a sensibilizzare il mondo su ciò che sta accadendo. Ovviamente con l'acquisto di una copia delle loro opere, o una donazione volontaria, possiamo contribuire a fare arrivare loro del denaro. È un progetto curato da Mohammed Timraz e Féile Butler. 

  3. Be my voice
    Questa non la conosco bene, ma è una mostra con immagini di Marcella Brancaforte e testi di Alhassan Selmi. Il loro libro pubblicato da People, lo avevo menzionato nell'articolo sulle testimonianze. Anche in questo caso si tratta di un progetto itinerante, quindi conviene seguire il profilo instagram dell'illustratrice. 

  4. Drawn in Gaza
    Sempre parlando di Arte, Drawn in Gaza è un progetto che mira a supportare gli artisti di Gaza. Acquistando le loro opere, il 100% dei profitti saranno donati proprio agli artisti. Io ho avuto la possibilità di parlare con Yasmin: la sua arte incanta (ed ora è sempre con me, in casa).


Altri modi


  • Foglie di Ulivo
    In questo sito si respira un po' la cultura palestinese. Potete trovare abbigliamento tradizionale, articoli d'ufficio, bandiere e accessori, bigiotteria, bomboniere, borse varie, felpe e kefieh. Dalla descrizione si tratta di una famiglia palestinese che vive in Italia, ma le cui radici sono ancorate in Palestina, nella città di Nablus. Il loro scopo è quello di diffondere la loro tradizione, affinché non venga mai persa. Anche in questo caso una parte di quel che ricavano dalla vendita dei loro prodotti va direttamente là, nella loro splendida terra. Quindi, se vi interessa qualcosa, vi lascio anche il sito.

  • Watermelon friends Italia.
    Se, invece, volete inviare qualcosa direttamente ad alcune famiglie palestinesi, il mio consiglio è di seguire la loro pagina. Si tratta di un gruppo di volontari/e che supporta il popolo palestinese, raccogliendo e verificando le richieste di aiuto e condividendo le varie storie e link. Vi consiglio di provare, anche se vi sembra ormai inutile. O magari, perché no, di parlare di persona con alcuni Palestinesi. 


Questo è quello che ho trovato io. Ovviamente credo che sia scontato dire che si possono fare anche donazioni spontanee ad associazioni più famose che operano sul territorio. 
Se ovviamente conoscete altre iniziative per donare solidarietà a un popolo che sta subendo un vero e proprio genocidio, vi aspetto nei commenti.


Concludo così questa rubrica, invitandovi però a tenere sempre d'occhio i vari articoli, perché man a mano che troverò altri titoli, anche nuovi, li aggiungerò.
Non voltatevi dall'altra parte. Vi prego.

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