Novembre non è mai stato un mese molto amato, ma devo dire che alla fine è riuscito a regalarmi qualcosa di bello, da segnare, conservare nel cuore. Come dicevo nel precedente 'diario di ottobre', abbiamo iniziato il mese con il nostro viaggio in Toscana. Dopo mesi (anche anni) in cui ci siamo mossi soltanto per tornare dalle nostre rispettive famiglie, ci voleva qualcosa del genere. E cosa c'è di più bello se non visitare una delle regioni che più amo? La Toscana mi ha donato dei giorni lieti, faceva ancora molto caldo - cosa insolita - e ci ha accompagnato con un bellissimo clima, per nostra fortuna. In realtà ho ritrovato città che avevo già visto in passato, ma in alcuni casi ho potuto approfondirle, in altri (come Firenze) è stato solo un rapido salto, che mi ha fatta sprofondare un po' nei ricordi. Amo quella città, nonostante ormai sia piena di turisti, lascia sempre qualcosa di molto profondo nella mia anima.
Lucca forse è la città che mi ha dato meno, ma complice il fatto che stavano ancora togliendo tutto ciò che restava del Comics. Mentre Pisa mi ha sorpreso. In passato avevo visto solo la Piazza dei Miracoli e poco altro e, invece, poterla prendere come base, è stato anche un modo per viverla di giorno e di notte, ed è stato bellissimo percorrere le sue strade, andare anche alla ricerca dei luoghi nei quali è stato girato un pezzo dell'Amica Geniale, scoprire aspetti per me nuovi di una città molto interessante. Sicuramente, complice la presenza di numerose università, è un luogo molto per i giovani. Una città da percorrere tranquillamente a piedi o in bicicletta che, secondo me, può emozionare se si va oltre l'aspetto puramente turistico.
Comunque io non lo so perché, ma la Toscana, l'Umbria e le mie amate Marche riescono a donarmi un'emozione piacevole nel cuore, quella sorta di sensazione di essere a casa, o di riuscire a provare quasi una sorta di serenità in mezzo a un forte tumulto interiore.
Sono stata bene. Anche se arrivavo a sera stravolta per quanto abbiamo camminato in dieci giorni!
Spero di riuscire a tornarci presto, soprattutto per vivere Firenze con più tranquillità e, magari, scoprire anche nuove realtà cittadine.
Per vedere qualche foto della vacanza vi aspetto sui miei due profili Instagram: marta_peroni e marta.sognatrice!
Per il resto il mese è trascorso come sempre, in mezzo ad alcuni bellissimi regali che ho ricevuto, ma anche alcune prime volte della stagione: i primi fiocchi di neve, che se ne sono andati però troppo presto; la prima cioccolata calda. E ancora la festa del patrono di questo comune in cui ormai viviamo da due anni. E alcuni spazi dedicati a film, il ritorno dell'ultima stagione di una serie tv amata, e ovviamente la lettura di diversi libri, molti dei quali decisamente disturbanti (e distanti dal mio gusto, ma che però mi hanno sorpreso molto, in positivo, naturalmente!).
Libri
Iniziando proprio dai libri, ne ho letti 8. Brevi sì, ma diversi, come dicevo, molto disturbanti.
- Il velo strappato e altre storie, è una raccolta di racconti di alcune delle più grandi scrittrici dell'Ottocento: George Eliot (Il velo strappato), Louisa May Alcott (Dietro la maschera), Charlotte Perkins Gilman (La carta gialla), e Edith Wharton (La pienezza della vita).
A me sono piaciuti particolarmente quelli di Alcott e Perkins Gilman. Ma di questo libro ve ne parlerò sicuramente più avanti. - Matilde, di Roald Dahl, l'ho letto per una challenge ideata da Valentina (malincolime su instagram), ed è stata una bellissima lettura. Ho amato di nuovo, come per il suo Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, la penna dell'autore, capace di far ridere e creare magia, ma anche di far riflettere molto sui rapporti tra bambini e adulti. Ne ho scritto in questo articolo.
- Primi Delitti & Nuovi Delitti, di Paolo di Orazio sono due raccolte di racconti splatter-punk che ha preso il mio compagno, ma che alla fine hanno incuriosito molto anche me. Per quanto riguarda il primo è una ri-pubblicazione, mentre il secondo è arrivato dopo ben 35 anni. Sono storie di bambini moolto inquietanti che, o per vendetta, o per gioco, o per crudeltà, si dedicano alla violenza, nei confronti di nonne, padri, babysitter, fratelli, ma anche altri tra adulti e bambini. Nel seguito li ritroviamo ormai adulti, 35 anni dopo, e... be', forse riusciamo a provare una sensazione ancora più disturbante. Anche di questo ne scriverò, non appena riuscirò a trovare tempo e parole.
- Medusa, di Martine Desjardins, l'ho preso all'ultimo Salone del Libro di Torino, dopo averlo scoperto grazie alla lettura di Monstrumana. Mi aveva così colpito, che era forte il desiderio di leggerlo. Si tratta di una sorta di rivisitazione del mito di Medusa, in una chiave diversa, più moderna, anche qui molto disturbante. Quegli occhi di donna, rappresentano per la giovane protagonista una condanna, ma anche un modo per riscattarsi e vendicarsi di tutti i soprusi subiti. Molto interessante. Giuro che, presto, scriverò qualcosa.
- La cattedrale di nebbia, di Paul Willems mi aveva incuriosita molto mesi fa. Anche questo l'ho recuperato nel corso dell'ultimo Salone del Libro, e mi ha molto colpita per le atmosfere oniriche e le descrizioni, anche se non sempre sono riuscita ad afferrare forse il senso più profondo. Però sono rimasta ammaliata dalla bellezza della penna, e soprattutto dai due saggi finali dedicati alla scrittura e alla lettura. Davvero molto, ma molto interessanti! Arriverà presto un articolo, anche di questo.
- Lady Macbeth, God Save The Queen, di Debora Benincasa (anche questo recuperato al Salone, ehi, dai che ce la faccio a leggere diversi libri acquistati lì!), è un monologo teatrale dedicato alla figura di Lady Macbeth, oscura, ma allo stesso tempo affascinante. Un dialogo continuo tra passato e presente, che invita alla disobbedienza contro il potere. Un testo particolare, che secondo me risulterebbe più avvincente guardandolo a teatro, ma che ho trovato ugualmente interessante. Trovo le parole anche qui, e ne scriverò.
- Country Zombie Apocalypse, di Filippo L. Santaniello, è un racconto che mi è stato proposto dall'autore stesso, primo di una serie. Ambientato in Umbria, dopo la pandemia, ha come protagonisti Alessandro, un ragazzo, e i suoi nonni Igino e Clotilde, che si occupano di... ammazzare zombie! Persone morte dopo il vaccino, che tornano in vita, decomposti e smaniosi di trovare organi da mangiare. Una lettura che si affronta velocemente e lascia sicuramente risate, qualche riflessione, e non manca il sangue. Solitamente non è il tipo di libro che leggerei volentieri, ma mi ha colpito soprattutto per il tratto ironico che è stato usato, pur infarcendo tutto anche con elementi disturbanti (e non solo relativi agli zombie, ma anche a degli umani alquanto disgustosi...).
Serie tv & Film
A novembre ho visto due film e una serie tv! Sì, lo so, è molto poco rispetto a molti di voi, ma devo ammettere che non amo moltissimo mettermi davanti alla tv o a un pc, anche per guardare qualcosa. Però, a volte questo desiderio c'è, e allora...
È finalmente trasmessa anche in Italia l'ultima stagione dell'Amica Geniale, di cui proprio questa sera vedremo le ultime due puntate. Io avevo letto i libri anni fa, anche Storia della bambina perduta - da cui è tratta quest'ultima -, ma di questo volume non sono mai riuscita a spendere parole. Non so se riuscirò a farlo, poi. Forse perché è stata una lettura che mi ha travolta e sconvolta e lasciato molte domande nel suo finale. So solo che Lila e Lenù hanno sicuramente lasciato un segno molto importante nel mio cuore di lettrice e sono felice di aver vissuto il loro cammino anche attraverso questa serie tv che io ho trovato davvero ben fatta. Anche questo cambio cast - che secondo me doveva essere fatto già alla fine della terza stagione - mi ha soddisfatta. Sono rimasta incantata soprattutto da Anna Rita Vitolo nel ruolo indimenticabile di Immacolata (madre di Lenù), e Irene Maiorino nei panni di Lila. Per quanto riguarda Alba Rohrwacher, all'inizio ero un po' titubante, perché non riuscivo a scorgere in lei questo collegamento con la precedente attrice, però secondo me riesce a incarnare bene questa Lenù più adulta, tutti i suoi errori, ma anche la sua maturazione. Sarà difficile dire addio a queste due amiche/nemiche. Non sono pronta. Ma sarà stato uno splendido, quanto sofferto, viaggio. Il mio consiglio è di leggere i libri, perché hanno sempre quegli aspetti in più che purtroppo in una trasposizione cinematografica o televisiva, un po' si perdono, o sono proprio omessi. Ma anche la serie merita di essere vista.
Per quanto riguarda i film, ho visto uno di quelli che mi mancano di Tim Burton (uno dei miei registi preferiti), e ri-visto Matilda 6 mitica, dopo aver letto il libro.
Ed Wood è ispirato alla vita e alle opere cinematografiche di colui che viene definito "il peggior regista di tutti i tempi". Pur ritrovando alcuni caratteri tipici delle opere e dei pensieri di Burton, come ad esempio il suo dedicarsi sempre alle figure un po' ai margini della società, ai reietti, agli incompresi, non sono riuscita ad amarlo come altri suoi lavori. Sia chiaro, non è un brutto film, e comunque gli attori sono bravissimi. Ma non è riuscito a farmi scattare quella scintilla che mi hanno sempre (o quasi) donato gli altri suoi film. Resto comunque del pensiero che se il regista vi piace, è bello riuscire a guardare anche quei film apparentemente meno noti, dove i suoi tratti, la sua 'poetica' sono sempre presenti. In questo caso abbiamo un regista che non riesce a far successo, criticato, disprezzato, ma che continua lo stesso a provarci, e riprovarci, per realizzare quelli che sono i suoi sogni. E c'è anche un'amicizia del tutto particolare. Non mi addentro più nei dettagli, ma anche se non è riuscito ad appassionarmi così tanto quanto avrei voluto, ve lo consiglio.
Di Matilda che dire? È un film che tutti bene o male avremo visto almeno una volta e secondo me rende bene sullo schermo il messaggio che ha trasmesso Dahl nella sua opera di carta e d'inchiostro. Ovviamente, come sempre, sono stati tolti alcuni elementi, altri aggiunti (ad esempio tutta la scena nella casa in cui dimora la signorina Trinciabue nel libro non c'è), ma a mio avviso è proprio un bel film da vedere. Ovviamente, però, ricordatevi di prendere anche il libro, perché Dahl merita davvero di essere letto!
Note di bellezza.
Bene, sono arrivata anche questa volta alla conclusione di queste pagine di diario di novembre. Qualche nota ancora, e vi lascio. Augurandovi un buon proseguimento dell'ultimo mese dell'anno, per me il più difficile da affrontare.
- La vacanza in Toscana, una regione che amo immensamente.
- I primi fiocchi di neve, anche se ne avrei voluta molto di più!
- La prima cioccolata calda della stagione, piccole coccole che ci vogliono ogni tanto.
- Giornata di festa in paese.
- Piccoli doni, libri da autrici dolcissime e dalle splendida penna, e da case editrici che hanno ancora fiducia in me.
- Vedere L'Amica Geniale, parlandone con le amiche che vivono a distanza. Non le vedo da anni e mi mancano quei momenti vissuti insieme, tra un concerto e un'opera teatrale, ma quando poi assaporiamo questi piccoli momenti, ritrovo un po' quel legame.