Qualche anno fa ho visto un film meraviglioso: Le ali della libertà. Nel mio personale percorso alla scoperta dei libri di Stephen King, ho deciso così di recuperare il racconto dal quale questa pellicola è stata tratta: Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, contenuto nella raccolta Stagioni diverse.
Quattro racconti per le quattro stagioni: L'eterna primavera della speranza, l'estate della corruzione, l'autunno dell'innocenza, e una storia d'inverno. Narrazioni diverse sia per personaggi sia per tematiche, anche se è curioso scorgere dei piccoli collegamenti tra luoghi e personaggi (anche con altri lavori dello scrittore americano). Se devo essere del tutto sincera, pensavo che avrei amato del tutto questa raccolta; in verità mi è piaciuta, ma non quanto altri libri che ho letto. Però è un testo che consiglio, soprattutto per quella perla del primo racconto, che è stato d'ispirazione a quel film splendido con il quale ho iniziato questo articolo.
Certi uccelli non sono fatti per la gabbia, questo è tutto. Le loro penne sono troppo vivaci, il loro canto troppo dolce e libero. E allora lasciateli andare, altrimenti quando aprite la gabbia per dargli da mangiare, loro trovano il modo di volare via. E la parte di te che sa che non era giusto imprigionarli si rallegra, ma il posto dove vivi resta tanto più triste e vuoto per la loro partenza.
L'eterna primavera della speranza - Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank
Siamo nella prigione di Shawshank e a narrare la storia è Red, uno dei condannati, colui che procura la roba. Tra i tanti prigionieri, Red racconta la vicenda di Andy Dufresne, un banchiere condannato all'ergastolo ritenuto responsabile dell'omicidio di sua moglie e dell'amante. Andy si è sempre proclamato innocente, ma non viene mai creduto, forse anche per quel suo temperamento freddo, calmo, controllato che non convince la giuria.
Il narratore ci fa, così, accedere nella prigione, in quell'oscuro luogo dove galeotti e innocenti condividono gli spazi, dove ci si deve sempre difendere da violenza e abusi, soprattutto dai sadici denominati Le sorelle. Red, dicevamo, è l'uomo che riesce a far entrare nel carcere la 'roba', ed è per questo che anche Andy decide di approfittarne, chiedendogli inizialmente un martello per i minerali, e successivamente un grande poster di Rita Hayworth. I motivi di tutto ciò li comprenderemo pian piano.
Certe descrizioni, soprattutto delle violenze e dei soprusi, sono piuttosto crude. Si prova un senso di rabbia nei confronti non solo degli abusi, ma anche dell'incapacità di scorgere l'errore, di comprendere che siamo davanti a una forma di grave ingiustizia. Eppure sono anche pagine che profumano di speranza, quella che non perde mai Andy: la speranza di riuscire a uscire da quel mondo in cui è stato ingiustamente rinchiuso e ritrovare la sua libertà.
Ma speranza anche data dalla bellezza e dal colore che riesce a portare in quel luogo tetro e ingiusto.
Come dicevo ho amato il film che ne è stato tratto (Le ali della libertà) e ho ritrovato la medesima bellezza in questo racconto. Ci si affeziona ad Andy e forse nel nostro cuore affiora la medesima speranza che ha sempre lui, nonostante i tanti anni in cui è costretto a restare tra quelle fredde mura, e a subire le peggiori cose che l'uomo è capace di compiere. Tra i quattro è sicuramente la vera perla del volume.
L'estate della corruzione - Un ragazzo sveglio
In questo secondo racconto protagonista è un ragazzo di tredici anni, Todd Bowden che un giorno bussa alla porta di Arthur Denker, accusandolo di essere in realtà lo spietato SS Kurt Dussander, il Sanguinario di Patin. A nulla servono le parole dell'anziano, che cerca in ogni modo di smentire tutto: alla fine è costretto ad ammettere la verità. Lo è. Il giovane con un ricatto lo invita a raccontargli nei minimi dettagli tutto ciò che accadeva nei campi di concentramento, tutte le azioni compiute, dalle torture, alle uccisioni nei forni o nelle camere a gas. Se rifiuta, lo denuncerà. Ai genitori racconta di fare una sorta di opera di volontariato, andando a leggere al povero vecchietto dei semplici libri. Ma, pian piano, inizierà a essere tormentato da incubi frequenti e anche dal punto di vista scolastico subirà un vero e proprio calo. Quelle lezioni andranno a corrodere non solo la sua esistenza, ma anche quella dell'anziano, e a farne le spese saranno vittime innocenti. Anche qui ci sono delle scene abbastanza crude, ed è sicuramente interessante leggere di questa caduta verso l'abisso della violenza e della follia di un ragazzo, considerato sveglio e tranquillo. È un altro di quegli esempi letterari, dove King va a spogliare i bambini/giovani di quell'innocenza, dimostrando come si possa essere facilmente corrotti, e quanto un trauma possa far arrivare a commettere azioni sempre più estreme e terribili. L'idea in sé mi è piaciuta, però, a mio parere, poteva essere un po' ridotto. Se inizialmente la mia attenzione è stata subito catturata, pian piano ho fatto un po' di fatica a rimanere concentrata. Forse con qualche pagina in meno, lo avrei sicuramente apprezzato molto di più!
Anche di questo racconto è possibile trovare il film, intitolato L'Allievo.
I tuoi amici sono come quelli che ti annegano attaccandosi alle gambe. Non puoi salvarli. Puoi solo annegare con loro.
L'autunno dell'innocenza - Il corpo
Questo forse è l'altro racconto più amato da molti lettori, anche se nel mio caso ho faticato un po' con la lettura. Chiariamo un punto: non ho nulla contro le tante descrizioni - anzi, molto spesso le amo -, ma come nel precedente, anche qui avrei forse eliminato qualcosa, per riuscire a mantenere sempre alta la concentrazione e il coinvolgimento. In alcuni punti - soprattutto quando il protagonista racconta le sue storie inventate - ho provato una sorta di noia.
Ambientata a Castle Rock, vede come protagonisti quattro giovani amici: Gordie, Teddy, Chris e Vern. Un giorno di fine estate, Vern dice agli altri di aver udito da suo fratello maggiore del ritrovamento di un corpo di un loro coetaneo. I quattro decidono così di andare a cercarlo, con la speranza di diventare forse famosi.
È uno di quei racconti dove si parla non solo di amicizia, ma anche dei rapporti difficili e conflittuali con le proprie famiglie, di realtà fatte di violenza, incomprensione, solitudine, disturbi e difficoltà. Mi ha ricordato un po' l'immagine del club dei perdenti di IT.
Mi piace, infatti, la capacità di King di non limitarsi a incutere terrore attraverso elementi del soprannaturale, ma di andare ad analizzare nel profondo l'oscurità dell'animo umano. E spesso la paura è ancora più forte quando ci rendiamo conto che il male non viene da fuori, ma proprio da dentro di noi. È l'uomo stesso a trasmettere davvero l'orrore.
In questo caso siamo di fronte a famiglie disfunzionali: padri che usano una violenza inaudita nei confronti dei propri figli; genitori che li trascurano, perché non riescono a superare la morte del loro figlio prediletto; ragazzini che vengono da famiglie problematiche e per questo vengono etichettati come teppisti, anche quando hanno un animo buono e serio.
L'autunno è la stagione dei ricordi, della malinconia. E forse, Gordie, il ragazzo che ama raccontare storie e sogna di divenire scrittore, fa proprio questo: portare su carta i ricordi di una calda estate, di un legame di amicizia destinato, con il tempo, a sgretolarsi.
Di questo racconto si può trovare un film: Stand by me - ricordo di un'estate.
L'amore ha i denti; i denti mordono, i morsi non guariscono mai. Nessuna parola, nessuna combinazione di parole può chiudere quelle ferite d'amore.
Una storia d'inverno - Il metodo di respirazione
Questo è il racconto, a mio parere, più particolare e che sinceramente a me ha colpito molto! Anche se voltata l'ultima pagina si resta sospesi, in una sorta di mistero e finale ambiguo davanti al quale non si può trovare una risposta concreta.
Siamo nel periodo natalizio e un gruppo di anziani si riunisce in un sorta di strano club, in cui possono liberamente giocare o leggere libri. Ma, il giovedì sera prima di Natale, i racconti vertono sempre sul tema del soprannaturale. In questo caso a parlare, è il medico McCarron che narra la storia di una ragazza che diversi anni prima si era recata da lui chiedendogli assistenza per la sua gravidanza. Una ragazza sola, disprezzata dalla società buonista, che però era determinata ad avere quel bambino. L'uomo le insegna il cosiddetto metodo di respirazione, che adotterà anche nel momento in cui il parto è ormai prossimo e si sta recando in ospedale a bordo di un taxi. Ma...
Come dicevo l'ho trovata una storia molto particolare. Questa storia nella storia di questa giovane ragazza madre, mi ha profondamente turbata per il suo esito finale. Ma resta anche un grande dubbio su cosa si nasconda davvero in questo club e nell'altrettanto misterioso gestore, che sembra non invecchiare mai.
Forse è meno profondo degli altri, però devo dire che mi ha colpita molto e anche spiazzata.
Quattro racconti. Quattro stagioni. Storie all'interno di altre storie. Forse è questo che li lega, in fondo.
Un carcerato che narra le vicende di un altro prigioniero.
La storia di un ragazzino corrotto dalla voglia di scoprire di più sui metodi dei nazisti.
Le idee di un ragazzino, che racconta storie agli amici, e scrive di quell'estate quando ormai è diventato effettivamente uno scrittore.
Anziani che narrano racconti nel gelido freddo invernale, in un misterioso club che forse nasconde altre storie.
Forse non è uno dei miei libri preferiti di King, tra quelli letti, però ve lo consiglio. Soprattutto per quella piccola meraviglia che è il primo racconto.
Le cose più importanti sono le più difficili da dire, perché le parole le rimpiccioliscono.