Racconti terrificanti, di Gaston Leroux

11 set 2024

Libri

Ho conosciuto la scrittura di Gaston Leroux qualche anno fa, leggendo per la prima volta la storia de Il Fantasma dell'Opera. Purtroppo l'edizione che avevo non era il massimo, ma per fortuna è arrivata “in nostro soccorso” una casa editrice che realizza, almeno secondo me, dei piccoli gioielli non solo dal punto di vista dei contenuti, ma anche per la bellezza della grafica e della copertina: ABEditore. Prima di tornare tra il fascino e l'oscurità di quel teatro, però, ho deciso di recuperare i racconti che mi sono stati gentilmente omaggiati - insieme al famoso romanzo dell'autore - da Antonella e Lorenzo proprio all'ultimo Salone del Libro di Torino. Per me è stata una bellissima sorpresa, che mi ha decisamente scaldato il cuore ed emozionato. Voi sapete, del resto, quanto io apprezzi questa realtà editoriale, che seguo ormai da molti anni. 

Avevo amato la sua penna con il suo Fantasma, ma anche con i suoi Racconti Terrificanti mi ha totalmente rapita e convinta. Di solito nelle raccolte di racconti può accadere che alcuni ti colpiscano e altri ti lascino piuttosto tiepida o delusa, ma in questo caso a me sono davvero piaciuti tutti. Forse qualcuno più degli altri, ma in generale ho apprezzato moltissimo queste storie.

Sta arrivando la stagione per eccellenza per la lettura di romanzi gotici o horror, quindi, vi consiglio assolutamente di recuperare questo titolo!

I quattro vecchi lupi di mare si chiamavano Zin zin, Dorat (il capitano Dorat), Bagatelle, e Chanlieu (quel diavolo di Chanlieu).
Naturalmente avevano solcato tutti i mari, vissuto mille avventure e, ora che erano in pensione, passavano il tempo a raccontarsi storie spaventose!


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Racconti terrificanti è una raccolta di sei racconti scritti tra il 1911 e il 1924. Protagonisti sono cinque vecchi lupi di mare (al quale si aggiunge, poi un altro personaggio), ormai in pensione, che si riuniscono al tramonto sulla terrazza di un caffè nel porto della Vecchia Darsena, a Tolone. Qui, uno alla volta, raccontano storie dell'orrore vissute in prima persona, o di cui hanno sentito parlare, o hanno avuto testimonianza da altri. Leggende, fatti realmente accaduti, ricordi che sono tutti uniti da un filo comune: affondano le loro radici nell'oscurità dell'animo umano

Effettivamente non troviamo mostri in questi racconti, ma sono tutti esseri umani, che sembrano scegliere la via del Male: tra inquietanti banchetti, omicidi efferati, spiacevoli scoperte, torture, e... teste decapitate! 

In questi racconti il soprannaturale si unisce al reale, al macabro, all'inaspettato. Nulla è ciò che sembra, si resta sempre spiazzati. E, in effetti, Leroux riesce benissimo a tenerti incollato alle pagine, facendoti credere alcune cose, poi mescolando le carte in tavola, fino a dei finali che ti lasciano sorpresa e sconvolta. Sono tutti caratterizzati da ambientazioni cupe (locande spaventose, case oscure, inquietanti recite con la presenza di una ghigliottina...), ma anche da personaggi ambigui che piano piano dobbiamo cercare di decifrare. 
L'autore francese analizza e ci fa totalmente sprofondare negli aspetti più oscuri dell'animo umano, nel sadismo e nella crudeltà gratuiti, in un forte senso di vendetta che porta alla morte, in forme di cannibalismo e una forte depravazione umana. 

In questa terrazza, gli uomini di mare si divertono, in un certo senso, a decantare le loro storie, provando a lasciare emergere sempre di più l'orrore. Quale storia può suscitare maggior paura?

Il singolare rumore del tamburo di legno non cessava. Durò ancora un'ora e poi, mentre stava per spuntare l'aurora, la porta della villa si aprì e, in piedi sulla soglia, apparve la creatura più graziosa che io avessi mai incontrato in vita mia. Indossava un abito da sera elegante e, con perfetta grazia, reggeva una lampada il cui splendore faceva brillare le sue spalle da dea. Aveva un sorriso buono e tranquillo mentre pronunciava queste parole che, nella notte sonora, io udii perfettamente: “Arrivederci, caro amico, all'anno prossimo!”

I racconti racchiusi in questa raccolta sono:

  • Il banchetto dei busti.
    In questo primo racconto è il capitano Michel a parlare. L'uomo privo di un braccio racconta agli altri i motivi di una tale amputazione. Ci porta con sé nella casa del vicino, un altro uomo di mare che tiene delle strane cene ogni anno. Tutti gli invitati hanno perso qualche arto: sembra quasi di vedere solo busti umani. Ma per quale motivo? E perché lo osservano con quel famelico sguardo?

  • L'ascia d'oro
    Un piccolo oggetto d'oro, un regalo, si trasforma in un terribile ricordo per una donna, che si accorge, piano piano, di una tremenda verità: ha sposato un boia.

  • La locanda spaventosa
    Insieme al primo, è sicuramente - per me - il più inquietante. Una coppia - o meglio due - di amanti si ritrova in una locanda di cui si narrano inquietanti storie. Storie che parlano di torture, di invidia per la bellezza femminile altrui, di tremenda vendetta. E se non fossero solo voci? Qui il sadismo e le perversione dell'animo umano escono tutte alla luce, soprattutto nella terribile figura di madre Scheffer.

  • Il natale del piccolo Vincent-Vincent
    In realtà questo racconto, anziché mettermi paura, mi ha trasmesso una profonda tristezza. La narrazione, in verità, alterna momenti in cui ti ritrovi a sorridere, ad altri in cui resti senza parole. Che cosa è accaduto realmente ai genitori del piccolo Vincent-Vincent, rimasto orfano in una notte di Natale? 

  • Not'Olympe
    Una donna di estrema bellezza è corteggiata da dodici uomini che la vorrebbero sposare. Ma perché i suoi pretendenti muoiono uno dopo l'altro a poca distanza dal matrimonio? Una storia che narra di numerosi omicidi, un piccolo rompicapo che può essere svelato solo nel finale, tenendo il lettore sicuramente attaccato alle pagine fino all'ultima parola.

  • La donna dalla collana di velluto
    È la vendetta a muovere queste ultime pagine. Una vendetta malata, un'ossessione che disturba. Ma cosa cela dietro quella collana di velluto quella donna pallida? Di più, preferisco non dire. 


Era più che orribile, aveva qualcosa di sinistro. La sua mostruosità emergeva in particolare dagli occhi strabici, e da una bocca enorme che sorrideva. A parte questo, aveva denti smaglianti, magnifici capelli biondi e un naso leggermente sporgente, con narici ferocemente sensuali. Non so che aspetto avesse la Weisbach, ma quella donna sembrava respirare voluttuosamente odore di sangue.


Come dicevo, ho amato moltissimo questo libro e tutti i racconti. I miei preferiti sono stati Il banchetto dei busti, che mi ha trasmesso un notevole disgusto; La locanda spaventosa, che mi ha donato una buona dose di inquietudine; e La donna dalla collana di velluto, attratta da questa figura femminile e dal suo mistero. Lo stile di Gaston Leroux poi non è per niente pesante, anzi, si lascia leggere tutto con estremo piacere, anche grazie a delle descrizioni e delle atmosfere, a mio parere, molto affascinanti e allo stesso tempo terrificanti.

È un piccolo gioiellino da collezionare, non solo da un punto di vista di contenuti - di cui segnalo anche l'interessante prefazione delle due traduttrici Annarita Tranfici e Giuseppina De Vita, - ma anche per la solita cura per l'estetica. Adoro moltissimo la scelta della carta per la copertina - che sono sempre tentata di accarezzare a lungo - e le luminose tonalità del bronzo in contrasto con il nero. Insomma, un libro bello dentro e fuori, che sicuramente può donare un tocco d'incanto in più alle nostre librerie - insieme ai suoi 'fratellini' -. Esagerata? Francamente no, non ho mai nascosto il mio amore per l'accuratezza dei loro volumi. Ora non mi resta che tornare presto tra le pagine del mio caro Fantasma, magari - se riesco - proprio il prossimo mese!




© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice



Scopri il titolo qui (link aff.)

IL LIBRO

Racconti terrificanti
Gaston Leroux
Casa editrice: ABEditore
Traduzione di: Annarita Tranfici, Giuseppina De Vita
Pagine: 200
Prezzo: 15.00€
Anno di pubblicazione: 2024
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