Devo ringraziare Luglio perché è stato un mese ricco di luci.
Un mese di piccoli eventi e ritorni nelle mie Marche, di poche ma belle letture e di un sogno finalmente realizzato.
L'unico difetto? Questo caldo atroce che sembra peggiorare di anno in anno e che, francamente, faccio sempre più fatica a sopportare. I miei occhi si chiudono con estrema facilità, le gambe sono pesanti, i piedi bollenti. Posso anche restare immobile e sudo. Ogni gesto sembra farsi più gravoso. Esagerata? In tutta sincerità no. E se voi la vivete meglio questa stagione, vi ammiro e invidio parecchio. Un tempo anche io riuscivo a gestirla. Per me, ormai, di bello in estate ci sono solo la luce fino a tardi, la frutta buona, e poco altro.
Tralasciando il caldo, però, come dicevo Luglio mi ha regalato molto. Un mese prezioso.
Abbiamo vissuto un po' il paesino dove viviamo, cercando di partecipare a qualche evento. Uno spettacolo e il festival della pizza.
Poi, siamo tornati nelle Marche, dopo ben sette mesi. Ogni volta nasce in me una duplice sensazione: la gioia nel rivedere la mia terra e la mia famiglia e una sorta di malinconia quando torno indietro alla vita che ho scelto. Mi sono sempre sentita un po' un'estranea nel paese in cui vivevo, ho sempre sognato un giorno di volare via, ma una volta lontana provo quel pizzico di nostalgia, come credo sia normale. Il problema più grande nasce nel provare una sensazione strana, quella di perdermi qualcosa di importante, di essere sempre più distante dalla mia famiglia, di smarrire forse un possibile rapporto che avevo, soprattutto con mia nipote. La mia luce. Per questo sono stata felice di trascorrere diversi momenti con lei. Anche se ormai non è più quella bimba con la quale giocavo, ridevo, e affrontavo anche discorsi importanti, nonostante la tenera età. Ora è cresciuta, è una piccola donnina che si affaccia ai primi possibili amori. Sono tanto orgogliosa di lei. Spero che non si spezzi mai il legame che ci unisce.
Dieci giorni sono passati così in fretta, eppure ho cercato di viverli al meglio. Trascorrendoli tra mare, dolci colline, montagna, fiumi, buon cibo e acqua fresca (siamo stati a Lu Vurghe, di Acquasanta, un ottimo posto dove trovare un po' di fresco!) . Dopo la tanta ansia provata a giugno, ho superato l'ostacolo e mi sono buttata: con al collo la mia reflex, ho cercato di catturare momenti durante due eventi importanti, un battesimo e un compleanno. Le foto sono piaciute ed io sono contenta di aver regalato loro qualcosa nel mio piccolo. Attimi preziosi da conservare. Forse dovrei davvero credere un po' più nelle mie capacità - ma è così difficile! -.
Ho visto che nella mia città, Ascoli Piceno, hanno decorato una scala con la maiolica ascolana. A mio parere è davvero bellissima da vedere. Poi, non sono mancati i giri in libreria. Il mio folle compagno si è buttato in vari acquisti. Tanti libri sono tornati a casa con noi.
Siamo passati anche a Civitanova Marche, dove abbiamo visto la street art sul molo e un po' il litorale. Nulla di così interessante, devo dire, ma abbiamo trovato un ottimo ristorante (anche) di pesce dove abbiamo mangiato benissimo e speso relativamente poco. Che bontà. Ancora penso a quei ravioli squisiti (si chiama Mollica, se interessati! E non fanno solo specialità di pesce!).
I giorni li abbiamo divisi tra casa dei miei e quella di mia sorella maggiore. Avevo voglia di trascorrere, come dicevo, qualche momento in più anche con mia nipote. E con loro siamo tornati alla festa medievale di Offagna, un borgo nell'entroterra anconetano che vi consiglio di visitare! Tra artisti di strada, rapaci, bancarelle a tema, e buon cibo, è un'ottima tappa su cui soffermarsi.
La malinconia del ritorno è stata attenuata da un sogno realizzato: abbiamo finalmente adottato due gattini che stanno riempendo le nostre giornate da ormai una settimana. Sono due piccole pesti scatenate, due micetti di quattro mesi, a volte difficili da gestire per l'energia che hanno e la continua voglia di giocare, ma quanta bellezza hanno portato in casa. Morgana e Merlino. I miei piccoli amori, che vanno a riempire un cuore già follemente innamorato delle mie Luna e Molly, che vivono con i miei. Con loro devo dire che le giornate son sempre piene di cose da fare, però meglio così. Fermarmi troppo, significa dare spazio ai pensieri e alcuni mi spezzano un po' dentro (come quelli su questo corpo nel quale non riesco proprio a ritrovarmi. Quando per tutta la vita sei sempre stata molto magra, vedere quei - troppi - kg in più che non riesci a smaltire, fa veramente molto male...).
Mi sono dilungata. Ma ci tenevo a buttar giù i bei momenti che questo mese mi ha donato.
QUI trovate anche un video.
Libri
Sul lato letture, con questo caldo faccio molta fatica a leggere. Ma sono riuscita a concludere cinque libri, come sempre molto diversi, ma anche interessanti. Un viaggio letterario tra i Caraibi, la Francia, il Cile e l'Argentina, l'oscurità dell'animo umano, e le mie Marche.
- Saltblood. Sangue Salmastro, di Francesca De Tores, che verrà pubblicato il 4 settembre da Ne/oN edizioni (e che ho potuto leggere in anteprima). Un viaggio in mare, avventura e amore, che purtroppo non è riuscito a coinvolgermi quanto avrei voluto, ma ho trovato interessante soprattutto per avermi permesso di conoscere due figure storiche realmente esistite: le piratesse Anne Bonny e Mary Read!
- Raoul Taburin, di Jean-Jacques Sempé, pubblicato da 21Lettere. L'illustratore francese ci fa conoscere un personaggio con un segreto, ma forse, con il suo stile semplice e anche divertente, fa anche riflettere su quanto a volte ci facciamo prendere troppo da insicurezze e orgoglio.
- Racconti Terrificanti, di Gaston Leroux, nella splendida edizione di ABEditore. Dell'autore avevo letto anni fa Il fantasma dell'Opera (che conto di rileggere presto!), e sono rimasta ugualmente affascinata da questi suoi tetri e a tratti disgustosi racconti, capaci di tenerti incollato alle pagine. Davvero bello, dentro e fuori! Ne scriverò presto.
- Alluminio, di Luigi Cojazzi, pubblicato da Hacca edizioni, mi ha portata in Cile e in Argentina alla fine degli anni '70, tra le dittature di Pinochet e Videla, e i mondiali di calcio con i quali hanno cercato di tenere nascosti gli orrori delle torture e dei desaparecidos. Una storia di abbandoni, di amori, di ritorni, che mi ha lasciato addosso una profonda malinconia e anche la consueta rabbia davanti a tematiche simili.
- L'Olivastro, di Marta Zura-Puntaroni è un racconto della collana Elettra di effequ, che mi è stato consigliato su Instagram, quando ho chiesto altri titoli ambientati nelle Marche. Leggendo la storia di Caterina, mi sono ritrovata in alcuni concetti, come le troppe aspettative che gli altri hanno su di noi, e la difficoltà di non riuscire a farcela, mentre tutti intorno a sé sembrano vincenti. Ma poi, il finale mi ha spiazzata. Una collana di figlie che raccontano padri, nel tentativo di rappresentare autenticamente non solo la figura paterna, ma l’identità femminile in chiave antipatriarcale.
Note di bellezza
- Le Marche. La mia famiglia. Momenti preziosi.
- Morgana e Merlino, piccole dolci pesti del mio cuore.
- Vedere gli altri felici di qualcosa che ho fatto (le mie foto)
Diciamo che, in questi tre punti racchiudo davvero tutto.
A presto,
Marta