Stelle meccaniche, di Alessia Principe

4 lug 2024

Libri

Ti sei mai chiesto cosa succederà quando il nostro tempo in questo mondo finirà? Che fine faranno i ricordi? Svanirà davvero ogni parte di noi? E se ci fosse un modo per cristallizzare quei momenti? 
Stelle meccaniche di Alessia Principe è un libro di fantascienza con alcuni elementi distopici che mi aveva già colpita al Salone del Libro, insieme ad altri titoli. Mi è stata data la possibilità di leggerlo in collaborazione con Moscabianca edizioni, una casa editrice che secondo me ha molte chicche particolari, tutte da scoprire. Per conoscerla meglio, vi rimando alla nostra intervista. Ma ora, concentriamoci su questo testo complesso, ma sicuramente interessante! A me è piaciuto molto, ma richiede la giusta attenzione, non essendo una lettura leggera. Ma quanta bellezza e umanità si possono trovare nel caos di questo mondo distrutto! 

Dalla luce fu buio in un istante.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Tutto ha inizio da un sogno che s'infrange. Quello di avere una fonte di energia pulita, eterna e sicura, grazie a una stella artificiale: Meti. Ma nella notte tra il 2 e il 3 aprile del 2013 il nucleo di quella strana stella, creata dal reattore a fusione nucleare Tokamak di Greifswald, collassa su sé stesso, segnando la fine del nostro mondo, almeno come lo conosciamo. Un buco nero risucchia gran parte della Terra, uomini e animali. Il mondo diventa buio, il sole scompare, così come le stelle. Solo l'Antartide sembra non essere colpita: l'unico luogo in cui è ancora possibile ammirare le stelle vere. Inoltre, la materia oscura liberata dal collasso ha dato un corpo al Tempo. 
Il Tempo diventa materia, una sorta di divinità che muove tutto, che segna il percorso dei tanti personaggi che affollano questa storia.

Secoli dopo, il fulcro della vita si trova nel continente Mediana. Qui vive la comunità che è sopravvissuta. La volta terreste è un ammasso di meccanismi fasulli, nessuno conosce il calore del sole vero. Un sole meccanico, così come le stelle. Una pioggia insistente che opprime quelle vite, ormai vuote e spente. Tutto è controllato dall'élite degli Arcolai, guidata dal fondatore Tobias Martot, che seguono un principio particolare: La meccanica salverà il mondo, bisogna aggiustare quello che è rotto, senza buttare via niente. Arroccati nelle loro torri, gli Arcolai controllano le persone.

È una nuova realtà dove conta il Talento: se lo hai, potrai vivere una vita dignitosa, altrimenti correrai il rischio di essere utilizzato come pezzo di ricambio per le persone più meritevoli. Uomini e donne sono sfruttati come forza lavoro o assoldati come pescatori entropici. In cosa consiste questa grande pesca? Nel ritracciare i Resti, sfere di ricordi cristallizzati, attimi del passato che salgono nell'atmosfera, invisibili e impalpabili finché lampi elettrici non li mostrano e solidificano. Per gestire questo nuovo mondo occorre energia, e questa è ricavata proprio da questi resti che vanno distrutti. Ma distruggere ricordi equivale a perdere le memorie di un tempo che fu, di persone care, a rendere la vita più vuota, più grigia, più spenta. 

Solo i bambini sembrano ancora vedere i colori. E forse è proprio sulle loro spalle che ricade la speranza verso un futuro migliore, una possibile rivoluzione. 

A volte nel dolore c'è della gioia sotterranea. Non tutto è da buttare, anche se fa male.

E bambini sono proprio due dei protagonisti di questa storia: Giosuè, un bravissimo pianista, dotato di talento, e Tito, figlio delle periferie (a cui mi sono profondamente affezionata). I due s'incontrano in una sorta di ospedale, entrambi in attesa di un trapianto. Giosuè ha bisogno di nuove mani, Tito di un cuore sano. Tra di loro si crea una splendida amicizia, un legame profondo, che alla fine fa anche commuovere. 
Ma Stelle meccaniche è un romanzo corale e, infatti, troviamo anche altri personaggi decisamente importanti anche al fine della trama in sé. Come Miriam, una dottoressa, dotata di un talento particolare. Lei riesce a viaggiare nei Resti. E ben presto capisce di volersi opporre a quel principio del Talento, adoperandosi per aiutare i bambini a rischio. 
C'è anche Geremia, il padre di Tito, che sogna di poter rivedere il sole e fuggire in quel lembo di terra non toccato dal buio. 
Ci sono Noè e suo figlio Aristide, pescatori entropici, cacciatori del tempo che solcano i cieli per trovare i Resti.
Camille, Agata, Eva... altri nomi da segnare, tutti in un certo senso legati da un fine più grande che, però, vi invito a scoprire leggendo questo libro.

Come dicevo, Stelle meccaniche è una lettura complessa, che richiede sicuramente un'attenzione in più, visti anche i tanti cambiamenti di punti di vista e spazio-temporali. Il Tempo diviene un personaggio fondamentale, che muove le vicende, sbalzandoci in diverse dimensioni. Potrebbe essere difficile seguire tutto inizialmente, ma poi la storia ti prende così tanto da non riuscire a smettere di leggere. 
Tutti i personaggi sono perfettamente caratterizzati ed è impossibile non affezionarsi a loro. In particolare a Giosuè, ma nel mio caso ancora di più a Tito, il mio preferito insieme a suo padre Geremia. Purtroppo non posso dirvi di più, per non svelare eccessivamente la trama, ma alla fine mi sono commossa, pur immaginando alcuni aspetti. 

Sono rimasta anche molto affascinata dalla descrizione del Tempo stesso che, come già detto, diventa materia. C'è un estratto, in particolare, che mi è piaciuto moltissimo. Ma anche qui, fermo le parole, per non rivelare troppo, anche perché è una descrizione inserita negli ultimi capitoli.

Se non possedevi un talento speciale potevi sperare nel mestiere; se tuo figlio superava i test di abilità diventavi un gran signore; se il destino non ti aiutava, il tuo corpo era patrimonio di tutti.

Mi sono poi fermata a riflettere molto sul tema del Talento. In questa società, infatti, ad andare avanti e avere una sorta di vita dignitosa, sono i bambini che hanno un Talento. Gli altri rischiano di diventare solo un prodotto di scarto, utile a un solo scopo: donare pezzi di ricambio organico a chi merita di più. 
Soffermandoci sulla nostra attualità, ho sempre pensato che sia giusto dare dei meriti a chi possiede delle doti migliori, a chi è veramente bravo in qualcosa. Ma se questo deve arrivare a essere una forma di discriminazione verso gli altri, forse allora c'è qualcosa non va. È un discorso che porta, in fondo, a un altro concetto: quello di trovare e conservare la propria umanità in un mondo sempre più malato. Sviluppare l'empatia, che potrebbe spingerci a capire meglio l'altro.

In mezzo a tutto questo caos provocato da un errore umano, dall'implosione di quella stella strana, e l'emergere del regime degli Arcolai, però, questa umanità è presente. L'oscurità perenne è arricchita di colori, di valori umani: come l'amicizia, l'amore nelle sue sfumature, il rapporto tra fratelli e sorelle, tra una madre e il suo bambino, un padre e suo figlio. 
E tanta importanza viene data alla musica, alla quale si lega il fondatore degli Arcolai, ma che sarà poi utilizzata anche da un altro personaggio per uno scopo importante. Attraverso la bellezza della musica, può così risvegliarsi la memoria del mondo.

E forse, si potrebbe tornare a... vedere le stelle!

Se amate la fantascienza e la distopia, e volete un testo più profondo, secondo me potete recuperare benissimo questo libro. Ve lo consiglio.

Meglio non averlo visto il sole, amico. Impazziremmo a sapere come scalda e colora le cose.

IL LIBRO

Stelle meccaniche
Alessia Principe
Casa editrice: Moscabianca Edizioni
Pagine: 320
Prezzo: 14.90€
Anno di pubblicazione: 2023
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