Avete mai letto libri sui pirati?
Io ancora no, è anche per questo che quando ho letto le prime pagine di questo libro, ho deciso di provare a richiedere la copia ARC che la Ne/oN - una nuova realtà editoriale, imprint di Edizioni E/O dedicato alla narrativa fantastica e di genere - ha reso disponibile su Netgalley (se vi interessa, stanno promuovendo tutti i libri che pubblicheranno poi nei prossimi mesi. Quindi se avete una pagina social o un blog, potete provare anche voi ad avanzare una richiesta! Io credo che tenterò anche con un altro libro. Vedremo!).
Saltblood. Sangue Salmastro, di Francesca De Tores è un romanzo storico ispirato alla storia vera di Mary Read, pirata britannica, parte della ciurma di Calico Jack Rackham. Una storia che ci porta a seguire le diverse vite di questa donna, cresciuta all'ombra del fratello morto proprio il giorno della sua nascita, e che è costretta a prendere il suo posto e a mantenere questo segreto per diversi anni della sua esistenza. Una narrazione ricca di segreti, avventure, amore, morte, libertà, ma anche soprattutto focalizzata sui temi dei limiti del corpo e del genere, su chi decidiamo di essere veramente.
Il libro uscirà in libreria il 4 settembre.
Mio fratello è stato un bambino senza una vita; io sono una bambina senza nome. Vivo dentro il suo nome e dentro la vita che doveva essere sua. Siamo due persone che cercano di stiparsi nello spazio di una persona sola.
Plymouth, 1685.
Quando Mary viene alla luce, suo fratello Mark, di circa un anno, muore. Per non perdere l'eredità destinata a suo figlio, la madre decide di farla crescere come Mark, di allevarla come un maschio. È nell'ombra di questo fratello, che la bambina e poi ragazza cresce, sempre in bilico su chi sia veramente. Da adolescente viene inviata al servizio di una donna benestante, mantenendo le sue vesti maschili. Quando, però, l'Inghilterra entra in guerra contro francesi e spagnoli, Mary/Mark coglie l'occasione per staccarsi da quella vita e dal controllo materno, per andare alla ricerca anche di sé stessa, e prendere in mano la sua esistenza.
Si arruola nella marina, salendo a bordo della Resolve, veliero della Royal Navy. Sarà per lei la prima esperienza sul mare, del quale avvertirà sempre un profondo e intenso richiamo. Seguirà un periodo come soldato, durante il quale conoscerà l'amore e potrà, finalmente, rivelare il suo segreto. Marinaio, soldato, moglie. Sono tante le vite di Mary, tanti i dubbi e le riflessioni su chi sia veramente. Fino a quando, alla morte del marito, non tornerà di nuovo a bordo di una nave, tra le onde, rispondendo alla voce del mare... un luogo senza confini dove si osserva la morte, ma anche una preziosa libertà, dove poter essere semplicemente sé stessi. Ma forse, il suo nome, il suo valore li troverà soprattutto quando deciderà di entrare a far parte della ciurma del pirata Colito Jack Rackham, trovando il suo posto nel mondo, e anche un altro amore per l'altra pirata Anne Bonny, audace e impertinente, che non sembra temere nulla.
Quel che il mare si prende, non lo ridà indietro. Non immutato, perlomeno.
Quando ho letto le prime pagine di questo romanzo ero rimasta molto affascinata dallo stile dell'autrice, anche se nel corso della lettura ho avuto, poi, degli alti e bassi. Momenti in cui ho provato un maggior coinvolgimento, alternati ad altri in cui ho trovato tutto troppo statico e, a tratti, noioso. Uno stile diretto, preciso, a volte tagliente, che non risparmia neanche gli aspetti più difficili della vita, e non solo quella sul mare. Tutto è narrato dal punto di vista di Mary stessa che racconta tutta la sua vita, dalla sua nascita, fino alla fine della sua esistenza. La vediamo bambina, vivendo sotto la tirannia di una madre che la obbliga a prendere le vesti del fratello morto, per non finire nella più assoluta miseria, perdendo il patrimonio destinato al bambino. E ancora adolescente, che deve celare il suo segreto, e cercare di addomesticare quel suo corpo femminile adeguandosi a movimenti più maschili.
La seguiamo nelle sue riflessioni continue sul suo corpo, sul genere, su chi sia veramente. E anche sulle differenze di vita tra uomini e donne: fosse stata una donna non si sarebbe mai potuta arruolare nella marina, o andare in giro da sola con tutte le libertà del mondo. Eppure Mary, non vuole mai rinunciare a nessuna delle due parti di sé. Quando s'innamora di un collegato soldato e si libera finalmente del suo segreto, ci accorgiamo insieme a lei di quanto quel ruolo di moglie e possibile madre le stia stretto. È sempre lì il richiamo impetuoso del mare. A guidarla e osservarla, poi, c'è sempre un corvo. È come pirata, però, che sembra davvero trovare sé stessa, liberarsi di tutti quei limiti, e scacciare un po' anche i fantasmi di una vita.
Un fiume è un fiume perché se ne va sempre. Il mare no: il mare va e viene, come il respiro. Ma i fiumi vanno e basta.
La seconda parte del romanzo, infatti, è tutta dedicata ai pirati, nell'Età dell'oro della pirateria. Ho molto apprezzato la descrizione della Repubblica dei pirati di Nassau, il loro covo, e dei loro atteggiamenti. Vediamo affiorare sotto lo sguardo della protagonista nomi noti come Barbanera, Charles Vane, ma anche i già nominati Calico Jack e Anne Bonny.
Mi aspettavo, però, un maggior approfondimento non solo dei sentimenti interiori e delle varie personalità realmente esistite, ma anche qualcosa di più avventuroso, di più “epico”, se così possiamo dire. Mi è mancata quella spinta in più che potesse farmi amare ancora di più la sua storia, pur trovandola comunque una lettura interessante, che mi ha portata non solo a scoprire questi pirati realmente esistiti, ma anche a voler approfondire il tema con altri titoli, in futuro.
Forse avrei anche gradito la presenza di un glossario per certi termini riferiti alle imbarcazioni e alle attività di marinai o pirati. Non essendo esperta sul tema, ho provato un po' di difficoltà - anche se sì, si possono tranquillamente cercare on-line -.
Un romanzo di avventura, di formazione, di storia e d'amore, di libertà, che fa riflettere molto sui limiti del corpo, sulla questione di genere, e sulla possibilità di essere semplicemente liberi di essere noi stessi, senza essere bloccati in una forma ben precisa e stabilita dagli altri.
Se il tema vi affascina e siete attratti dalle storie di pirati - con personaggi femminili molto affascinanti -, allora questo libro può fare sicuramente per voi. Come già scritto, lo troverete a settembre in libreria!
Mà mi ha mostrato, senza mai averne l'intento, che ogni corpo può essere una scelta, e così ogni giorno.