Raoul Taburin, di Jean-Jacques Sempé

10 Jul 2024

Libri

Dopo Infanzia, Alcuni bambini, e Sincere amicizie, la casa editrice 21Lettere porta in Italia un nuovo lavoro del noto illustratore francese Jean-Jacques Sempé. Se nei precedenti potevamo scorgere, accanto ai suoi particolari disegni, molte delle sue riflessioni sui vari temi e sulla sua stessa vita, con Raoul Taburin, la storia del biciclettaio di successo che nasconde un segreto, possiamo leggere una delle sue due opere 'lunghe', che anticipano le moderne graphic novel.

Lo potete trovare proprio da oggi in libreria. 
Io ho potuto leggerlo in anteprima, grazie alla gentilezza di Valentina, che non finirò mai di ringraziare per la fiducia che, come sempre, mi dona.

Taburin Raoul, lui, non viveva in armonia con la sua reputazione. Un peso mal ripartito tra l'essere e l'apparire rompeva l'equilibrio di questo soggetto di indole normalmente tranquilla. Il peso di un segreto. Un segreto talmente pesante che nessuno avrebbe potuto scoprirlo: non sapeva andare in bicicletta. Era incapace di usare una taburin.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

A San Cerone nessuno meglio di Raoul Taburin conosce la bicicletta e ogni sua parte o meccanismo. La sua reputazione è tale tanto da non denominarla più una semplice bicicletta, ma una vera e propria taburin. Solo altre due persone, nella regione, godono di una simile popolarità: Auguste Frognard, principe nell'arte di preparare prosciutti, definiti appunto frognard, e Frédéric Bifaille, il cui valore e competenze nel mondo della vista e degli occhiali, gli permette di vendere delle paia di bifaille.

Ma mentre Frognard consuma allegramente il suo prosciutto, e Bifaille porta fieramente un paio dei suoi occhiali, Taburin prova un profondo turbamento d'animo. Cela nel profondo un segreto. Un peso molto grave, che va a minare un po' quel suo equilibrio interiore. Raoul così esperto di biciclette, in verità non sa andarci. Sin dall'infanzia è sempre stato incapace di usare una delle sue amate taburin. Ci ha provato spesso, ma di rimanere in equilibrio su quelle due ruote non se ne parla. Tante sono state le cadute, altrettanti i cerotti. Al fine di comprendere i motivi di una tale disfatta, ha studiato a fondo ogni componente, ogni aspetto della bicicletta, tanto che, una volta adulto, sa riconoscere qualsiasi problema, anche solo attraverso un sibilo o un cigolio.

Nasce in lui, quindi, la sensazione di essere un impostore. Taburin non riesce a svelare a nessuno quel peso e, anche quando ci prova, non sembrano ascoltarlo e credergli; anche perché lui è un amabile burlone, che riesce a far ridere un po' tutti, pur provando una sorta di solitudine quando scende la notte. C'è in lui una volontà di riuscire a essere compreso e magari non giudicato per questa sorta di difetto, che sente un po' come una maledizione. Come può un biciclettaio così competente, non essere in grado di andare in bicicletta? 

Quando in paese arriva il fotografo Hervé Figougne, tra di loro s'instaura una bella amicizia e simpatia, ma anche una sorta di noia e nervosismo. L'uomo, infatti, vorrebbe fotografare Taburin proprio a bordo di una delle sue biciclette, in un contesto particolare. Vuole catturare il bello, l'istante perfetto. Questo rappresenta sicuramente un pericolo per quel suo segreto così a lungo nascosto. 

Non è proprio che si rinneghino i burloni, ma ce ne si discosta un po', come se si avesse paura che possano rovinare l'improvvisa gravità dell'oscurità propizia. Taburin ebbe la tentazione che provano a volte i fantasisti... di mostrare che hanno un'anima, che quest'anima ospita un cuore, e che questo cuore contiene dei segreti che avrebbe voglia, in certi momenti, di condividere. 




© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice



Di Sempé per ora ho letto solo Infanzia, e ho ritrovato tra queste pagine il suo stile particolare, a volte quasi infantile, ma allo stesso tempo elegante. Con il suo tratto, apparentemente semplice, riesce a far emergere tutte le sensazioni provate dal protagonista: la felicità della sua vita tranquilla, la voglia di far ridere gli altri, di aiutarli con il suo lavoro, ma quando è solo, si percepisce tutto il suo conflitto intimo.

Forse in Raoul possiamo immedesimarci, soprattutto quando siamo colpiti così tanto dalle nostre insicurezze, da una sorta di orgoglio personale che ci porta, a volte, ad avere reazioni anche negative e antipatiche nei confronti degli altri. Perché non possono capire quello che provi, o magari, perché ti senti in fondo mancante di qualcosa. Sì, decisamente, in lui un po' rivedo anche me stessa (o forse anche nell'amico fotografo, amando io la fotografia, ma avvertendo una sorta di ansia quando mi affidano un compito che mi sembra molto più grande delle mie capacità).

Anche in questo caso, quindi, ho riscontrato quei toni da un lato divertenti, ma allo stesso tempo malinconici, tipici anche del racconto della sua vita e della visione che aveva del mondo dell'infanzia - anche se qui, parliamo anche dell'età adulta -.

Ma chissà, magari basta prendere la vita con più spensieratezza e con qualche risata, per riuscire ad andare comunque avanti. Saper ridere di sé stessi, anche e soprattutto quando qualcosa non va, forse è il modo più opportuno per prendere la vita con più leggerezza.

Come per i volumi precedenti, mi piace molto anche il formato usato per questo libro, l'uso della carta, la copertina rigida. È sicuramente un bel fumetto da collezionare, soprattutto se affascinati dall'arte di questo importante illustratore francese. 

A differenza di Infanzia, che sicuramente era un libro più adatto a un pubblico adulto, questo potrebbe benissimo essere letto anche dai più giovani. 

Una curiosità: ho scoperto che esiste anche un film francese ispirato a questo fumetto! Purtroppo non sono riuscita a trovarlo in italiano, altrimenti lo avrei visto volentieri!

IL LIBRO

Raoul Taburin
Jean-Jacques Sempé
Casa editrice: 21Lettere
Traduzione di: Dylan Rocknroll
Pagine: 108
Prezzo: 23.50€
Anno di pubblicazione: 2024
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