Questo libro è stata una sorpresa. Una di quelle che proprio non ti aspetti, ma che sei felice di trovare.
Di Daniele Coluzzi avevo letto già un romanzo, Io sono Persefone e mi era piaciuto molto, quindi per me è stato un vero piacere leggere qualcos'altro di suo. In questo caso siamo davanti a un libro che è più una raccolta di frasi, di parole e citazioni dal mondo antico, greco e latino, che però sono dei concetti anche piuttosto attuali, per cercare di riflettere su noi stessi, sui nostri sentimenti, e sul presente. Non avendo mai studiato né greco né latino per me è stato anche un modo per provare a conoscere qualche termine o frase, quindi oltre al messaggio che vuole trasmettere al suo lettore, o meglio al suo Naùtes, io ci ho aggiunto anche una sorta di curiosità personale.
A chi consiglio Così si arriva alle stelle? Da un lato a chi ha studiato queste lingue e ha voglia di ritrovare qualche parola, proverbio o aforisma che conosceva già o magari no. Ma anche a chi, come me, non sa proprio nulla di greco o latino, ma è dotato di una forte curiosità, e perché no, magari ha voglia di provare a riflettere su alcuni aspetti di sé o trovare risposta a domande che, in fondo, l'uomo ha sempre avuto.
Ringrazio Rizzoli per la copia.
Sic itur ad astra.
Così si arriva alle stelle.
- Virgilio
Daniele Coluzzi in questo suo nuovo lavoro ci accompagna in un percorso alla ricerca del proprio sé, senza offrire facili risposte, ma affidando tutto alle parole di filosofi, scrittori, poeti del mondo greco e latino, aggiungendo anche una breve riflessione personale. Si rivolge al lettore, come a un navigante (Naùtes) pronto a intraprendere questo viaggio.
Cosa cerchi? Ci chiede. L'amore? La felicità? Il senso della vita? Un po' di pace? A volte arrivare a una sorta di risposta richiede il porsi numerose domande, dubbi, curiosità. Non sempre, almeno personalmente, ho trovato affinità con quanto ho letto. In altri casi, invece, mi sono ritrovata ad annuire, a ritrovare me stessa in alcune riflessioni, citazioni e domande. Ma forse tutto un po' dipende proprio dalle nostre esperienze di vita, dalla nostra vera essenza.
Ci sono state parole che mi hanno colpito più di altre; altre ancora che mi hanno lasciato più indifferente. È uno di quei libri che non per forza bisogna leggere tutto d'un fiato, ma puoi anche lasciare lì, sul tuo comodino, pronto a essere aperto all'improvviso e provare a cercare risposte, o semplicemente saziare una curiosità che hai.
Affidandosi a voci antiche, come quelle di Seneca, Cicerone, Catullo, Saffo, solo per citarne alcuni, facciamo un viaggio interiore sulla base di diversi temi. Si parte da noi stessi, su quanto sia fondamentale non smettere mai di conoscere il nostro io più profondo. Riuscire a scorgere i propri limiti, cercando di superarli. Comprendere che mentre noi siamo lì fermi a pensare, a rimandare cose, la vita passa. Bisogna vivere ora, il presente, godendo in maniera totale di ogni minimo aspetto, anche delle più piccole cose.
Si parla anche d'amore, nelle sue differenti sfumature. Ma anche di dolore, di felicità, e malinconia, dell'importanza del sapere e della conoscenza, ma anche della solidarietà tra uomini, dell'assurdità della guerra, tema che purtroppo continua a essere tristemente attuale. Se da un lato queste voci antiche ci invitano a vivere il presente, dall'altro è anche interessante vedere il futuro come un insieme di possibilità. Forse, questo ci potrebbe aiutare a viverlo con meno ansie e paranoie. Si parla anche della tristezza, e soprattutto dell'importanza di accoglierla, anziché tentare senza successo di cacciarla da sé. Ospitarla in noi, accettarla, ci aiuterà poi a vederla andar via. Il libro si conclude poi su un concetto fondamentale: quanto sia importante continuare a imparare. Essere curiosi, attenti. Perché perdere questo piacere per la 'conoscenza' rischia di farci perdere anche quello per la vita stessa.
Come dicevo, io mi sono sentita più affine ad alcuni concetti. Ve ne riporto alcuni.
Non omnia possumus omnes.
Non tutti possiamo tutto.
- Virgilio
Viviamo sempre più in una società dove tutti dobbiamo essere sempre super-produttivi o costantemente presenti. Ecco, questo è un qualcosa che mi soffoca e che mi fa spesso provare una sensazione negativa. Hai sempre la paura di restare indietro, ma allo stesso tempo è importante capire che non si può sempre dire di sì. A volte puoi scegliere di declinare e dedicarti a quello che sei veramente e ti piace realmente fare.
Nihil inimicius quam sibi ipse.
Niente ci è nemico più di noi stessi.
- Cicerone
Questa è una massima che mi tocca particolarmente. In effetti nella mia vita molto spesso il principale nemico di me stessa sono proprio io. È frustrante ammetterlo, ma di sovente è proprio a causa del mio carattere che rischio di perdere occasioni che magari possono essere anche molto positive per me. Quanto vorrei riuscire molto di più a mettermi in gioco, anziché essere vittima delle mie paure!
Animum debes mutare, non caelum.
L'animo devi mutare, non il cielo.
- Seneca
Anche a questa citazione mi sento molto affine. In passato ho sempre avuto la percezione che se fossi volata via dal mio nido natio, avrei trovato finalmente la felicità. Purtroppo quando questo è accaduto, mi sono resa conto che c'è qualcosa che non va. Non è, infatti, cambiando aria, allontanandoti da casa, che le cose migliorano. In verità stai solo fuggendo da te stesso. Il cambiamento deve avvenire prima dentro di noi, altrimenti non serve a nulla.
Nòstos.
Ritorno.
È una delle parole che subito ho sentito mia. Forse perché c'è in me sempre un sentimento di nostalgia: verso il mio passato, verso la mia terra lontana. Eppure, ogni volta che torno indietro, mi accorgo di quanto molto sia rimasto uguale, ma allo stesso tempo diverso. Forse perché sono io a essere differente, e così gli altri. Perché la vita va avanti, le cose cambiano. Vorresti tornare a quei tempi felici, ma è impossibile. Il tempo trasforma ogni cosa... e allora non si torna mai veramente nello stesso posto.
Si hortum in bibliotheca habes, deerit nihil.
Se accanto alla biblioteca avrai un giardino, non mancherà nulla.
- Cicerone
Libri e natura hanno qualcosa in comune, sortiscono in me le medesime sensazioni: benessere e serenità. Personalmente, sono quindi perfettamente in linea con il pensiero di Cicerone. Non potrei mai vivere in una casa senza libri, mi sembrerebbe vuota, spenta, priva di quella scintilla di cui ho bisogno. Allo stesso tempo, mi rendo conto di quanto siano fondamentali per me il verde e la bellezza della natura: è lì che sin da bambina andavo a rifugiarmi, trascorrendo ogni momento libero; è lì che ora, da adulta, sento il bisogno di andare soprattutto quando avverto il bisogno di ritrovare la tranquillità persa, o anche il sorriso.
Quelle citate sono, però, solo alcune delle moltissime altre frasi e parole che troverete in questo libro. Forse non è il genere di libro che può colpire tutti, però magari può interessare a qualcuno di voi! È anche arricchito da numerose bellissime illustrazioni di Beatrice Bandiera.
A me è piaciuto. E, come dicevo, è stato anche un modo per provare a comprendere qualche termine di due lingue che non ho avuto mai occasione di studiare.