Se dovessi pensare a una parola per descrivere il 'mio' Salone del Libro quest'anno, sarebbe: gratitudine. Un aspetto che mi ha risollevato almeno in parte dalle emozioni molto negative che ho provato negli ultimi mesi nei confronti della nuova amministrazione. Come ho scritto già, infatti, non ho per nulla capito la comunicazione relativa al pass stampa blogger e continuo a non condividerla, non per una questione di numeri - come ho più volte ribadito - ma proprio in riferimento al blog. Per quattro anni il mio è stato ritenuto idoneo, quest'anno no e non si è capito il motivo - visto che non hanno neanche speso del tempo per rispondere ad alcune domande -.
Però non sono neanche come quelle persone che per ripicca boicottano una manifestazione che, nonostante i suoi difetti, amano. Ecco perché comunque sono sempre stata fermamente convinta di andarci, anche solo per un giorno. Perché io ci tengo. È sempre stata la mia bolla felice, nonostante tutta la stanchezza. E francamente, ho fatto bene.
Quest'anno, avendo avuto altri impegni più importanti, abbiamo fatto solo due giorni, i più tranquilli, quelli lontani dal caos. So di aver perso tanti eventi interessanti, però devo dire che mi sono sentita più tranquilla così. Siamo riusciti lo stesso a fare quello che volevamo, partecipando a pochi eventi, e cercando di scoprire nuove realtà editoriali (sempre medio-piccole) ma anche di tornare da quelle già conosciute e amate. E vi giuro, quest'anno ho proprio provato un profondo senso di gratitudine verso quelle persone con le quali ho potuto creare un bel rapporto nel corso di questi anni. Ho avuto anche delle sorprese che mi hanno commosso e fatto davvero tanto piacere. Per questo, lo ripeto, ne è valsa la pena!
Case editrici indipendenti
Sono una persona molto timida e introversa e ammetto che trascorrere troppo tempo in mezzo a tanta gente mi provoca una sorta di disagio, però arrivare lì ed essere accolta da sorrisi, una gratitudine reciproca, da persone che sono felici di rivederti e che vogliono abbracciarti, scalda il cuore. Credo che la bellezza del Salone, ma in modo più esteso di tutte le fiere, sia proprio quella di scoprire le persone dietro le case editrici (ma anche profili instagram/blog), intessere legami e fiducia. Persone che hai sinceramente voglia di ritrovare, ogni anno, anche solo per un semplice saluto.
Senza nulla togliere agli altri, mi sento di ringraziare di cuore Gianmaria e Giulia di Prehistorica Editore, con i quali ci sentiamo sempre un po' a casa, amando trascorrere del tempo anche solo a ridere e parlare di libri e aneddoti; Antonella e Lorenzo di ABEditore, che sfornano sempre meraviglie e mi hanno sorpresa e commossa con la loro gentilezza; Valentina di 21lettere con la quale è sempre una gioia ritrovarsi e che mi ha accolta con uno splendido abbraccio (la fiducia che riponi così tanto in me è importante, ti ringrazio infinitamente); e ancora, le 'mie' marchigiane, Silvia e Francesca di Hacca, che mi fanno tornare un po' nella mia regione e che regalano libri davvero belli e interessanti da leggere e collezionare. Cito anche Francesca di Edizioni Piuma, per la fiducia che mi ha dato e Max di Agenzia Alcatraz che mi ha fatto scoprire quella bellezza di Lucifero e la Bambina (e non solo), e pian piano innamorare di tutto il catalogo o quasi.
Andare al Salone, come dicevo, mi piace anche perché mi permette di conoscere altre case editrici che riescono a incuriosirci. Quest'anno ne abbiamo trovate o approfondite diverse e, pian piano, nelle prossime settimane troverete sul mio blog tutte le interviste che abbiamo fatto. Intanto ve le elenco, così potrete andare magari a scoprire un po' i loro cataloghi: pur seguendoli da tempo su Instagram, abbiamo deciso di conoscere meglio - anche attraverso l'acquisto di alcuni dei loro libri - realtà come Utopia e Moscabianca, case editrici molto giovani, che però hanno idee chiare e riescono a essere perfettamente riconoscibili.
Ne abbiamo poi scovate altre interessanti: come SuiGeneris, Safarà, D editore, BlackDog, Le Lucerne. Molto diverse, ma secondo me tutte davvero particolari e sicuramente curiose. Non vedo l'ora di leggere tutti i libri che abbiamo acquistato per potervene parlare anche meglio! Tra le interviste che troverete, posso citare anche Aboca, che con il suo meraviglioso Bosco degli Scrittori ci incanta sempre, e ogni anno anche di più, e Alter Ego, che seguo da tempo, ma alla quale non mi sono mai davvero avvicinata, ma ora ho un titolo che mi incuriosisce tantissimo! Vi farò sapere.
Ho visto che è nata anche una nuova realtà editoriale: Mercurio, che ha allestito un piccolo stand stregato, molto bello anche da vedere. Magari, in futuro, vi dedicherò più attenzione, anche perché c'è almeno un titolo che mi stuzzica (ma eravamo già pieni di acquisti, e purtroppo a un certo punto devi anche selezionare un po'...).
Comunque, se volete scoprire qualche cosa in più, potete seguirmi sul mio account Instagram: marta.sognatrice, dove ho inserito diverse storie e aggiungerò altri post.
Eventi
Per quanto riguarda gli eventi, essendo concentrati soprattutto nel weekend non c'era molta scelta - almeno seguendo i nostri gusti -. Quindi ne abbiamo selezionati tre: due il giovedì e uno il lunedì.
Giovedì ho potuto rivedere Giulia Ciarapica, marchigiana come me, che ammiro molto e di cui apprezzo moltissimo la scrittura. Sono andata ad ascoltarla per la presentazione del suo primo graphic novel dalle tinte gotiche Come se non fossimo stati (con le illustrazioni di Michela di Cecio, pubblicato da Round Robin Editrice). Sempre ambientato nella sua Casette d'Ete alla fine degli anni '20 del Novecento, racconta una leggenda tramandata di madre in figlia, che però potrebbe anche essere realtà. Una donna accusata di aver ucciso il suo bambino. Un amore. Un legame tra vivi e morti. Una storia di folklore forse più tipico nelle piccole comunità.
È stato bello riabbracciare Giulia e ascoltarla raccontare la sua storia mi ha dato quella voglia in più di leggerla al più presto! Ve ne parlerò sicuramene qui.>
La sera poi siamo andati ad assistere alla presentazione dell'ultimo lavoro di Francesca Diotallevi ispirato alla figura misteriosa di Gustavo Rol: L'ultimo mago, pubblicato da Neri Pozza.
Non conoscevo questo personaggio, ma da come ne ha narrato durante l'evento, sembra davvero degno di attenzione! Poi la scrittura della Diotallevi mi è sempre piaciuta moltissimo, quindi sono sicura che non mi deluderà. Essendo una figura molto legata a Torino, sarà poi intrigante andare a scovare le sue tracce in giro per la città, una volta completata la lettura.
Lunedì, invece, prima di andare via, abbiamo partecipato all'incontro con Gavino Ledda, in occasione della ri-pubblicazione del suo romanzo autobiografico Padre, padrone. Sono sincera, non sapevo assolutamente nulla di lui, e sono andata per accompagnare il mio compagno che ha anche trovato la prima edizione del romanzo, che ci siamo fatti autografare! La presentazione però mi ha lasciata molto perplessa, non tanto per l'autore che mi ha fatto anche una sorta di tenerezza, quanto per coloro che ne discutevano. Non ricordo il nome, ma uno dei tre uomini se ne è uscito su certe frasi su femminismo e patriarcato che era meglio non sentire. Il libro probabilmente lo leggerò, ma l'evento per me è stato anche dimenticabile.
Abbiamo anche avuto la possibilità di incontrare Stefano Bessoni che ci ha autografato il suo libro su Lombroso, presente allo stand di Logos Edizioni!
Pro e Contro del Salone
Avendo vissuto solo due giornate, non ho potuto vedere la situazione caotica del weekend, quindi mi limito a quello che ho provato io.
Nei Pro, torno a ripetermi: seppur con i suoi difetti, il Salone del Libro di Torino è la fiera più grande e importante che abbiamo in Italia. Quindi è un ottimo modo non solo di conoscere tantissime realtà editoriali, soprattutto quelle difficili da trovare in libreria, ma anche per incontrare autori italiani e internazionali che magari abbiamo amato moltissimo. Quindi, è un evento imperdibile per chi ama i libri e la lettura.
Inoltre, c'è il rapporto umano. Pur essendo introversa, aver potuto rivedere alcune persone è stato davvero emozionante. Purtroppo non sono riuscita a incontrarne altre, ma magari ci saranno ulteriori occasioni in futuro.
Poi, sinceramente: essere circondati da fiumi e fiumi di libri, non è meraviglioso? Io resto sempre incantata. E anzi, vorrei avere più tempo per vedere molto meglio ogni stand.
I contro sono sempre un po' gli stessi, ogni anno.
Il primo problema, anche a costo di nauseare chi mi legge, è la comunicazione pessima pre-Salone. Questa scelta ingiusta che hanno adottato per il pass stampa non la capirò mai, ma ancor peggio non aver dato una risposta a chi ha posto delle domande concrete. A mio avviso, chi ha un blog letterario attivo merita molto di più un pass rispetto a pseudo-influencer che spesso comprano follower finti. Ovviamente, ci sono anche altre persone che, invece, sui social fanno un ottimo lavoro e meritano un riconoscimento.
A tal proposito ci tengo anche a citare un frammento del comunicato finale che hanno inserito sul loro sito: “In ascesa anche il numero degli accreditati, tra stampa e blogger, si superano le 4.928 presenze, mentre i professionali sono stati oltre 2.390 e gli insegnanti accreditati 3.432.”
Ho solo una domanda: ma chi difendeva l'operato di questa amministrazione, non diceva che hanno alzato i numeri e rifiutato blog perché 'non tutti possono entrare gratis'? Allora perché il numero degli accreditati è aumentato? Mah. Spiegatemelo, perché francamente io non riesco ancora a comprendere!
Il secondo problema, che ho riscontrato anche ascoltando la voce di alcuni editori, sta nei servizi.
Purtroppo è un punto molto carente della struttura del Lingotto Fiere. Negli ultimi anni al Salone arriva davvero tantissima gente, ma di contro i servizi sono sempre quelli e non bastano! Alcuni bagni sono stati ristrutturati, altri no. E comunque sono sempre troppo pochi in relazione alle persone. Soprattutto per le donne la situazione è sempre grave. Non si può pensare di trascorrere mezz'ora o anche un'ora in attesa per andare in bagno, soprattutto se ci sono persone che devono tornare a lavorare agli stand. Io mi sono salvata perché il giovedì e il lunedì la situazione è più tranquilla, ma se ripenso allo scorso anno, ho fatto anche 40 minuti di coda per il bagno! Assurdo.
L'altro punto l'ho detto anche gli scorsi anni: se vuoi mangiare o bere all'interno del Salone, i costi sono sempre esagerati. Per questo ogni anno vi consiglio di portarvi qualcosa da casa, perché altrimenti spenderete più lì che nei libri.
Poi se devo essere sincera anche questa storia di aumentare i biglietti, o di metterli a 22 euro se presi sul posto mi sembra piuttosto assurda! Per fortuna noi avevamo la possibilità di avere dei piccoli sconti, grazie a delle convenzioni con musei ed Esselunga. Sogno un Salone gratuito un po' per tutti, perché la cultura dovrebbe essere accessibile anche a chi ha meno mezzi... però forse questa è una vana illusione. (O perlomeno con prezzi più bassi, dai...).
Altra questione l'hanno sollevata anche alcuni editori, leggendo anche online. Non si potrebbe impedire la presenza di case editrici a pagamento o di altre realtà che non c'entrano nulla con l'editoria? Perché così, magari si potrebbero donare spazi migliori a chi con i libri ci lavora davvero - in modo onesto - e che meriterebbe un riconoscimento in più. Spesso le posizioni migliori nei padiglioni sono proprio prese da associazioni o editoria a pagamento che lasciano alquanto a desiderare. Noi ignoriamo, ma...
Ci sono stati anche problemi per i parcheggi, che hanno tolto per creare il nuovo padiglione, creando disagi e difficoltà agli editori.
Quest'anno poi, anche se non ero presente, ho trovato davvero disgustoso il comportamento avuto con i manifestanti pro-Palestina, ma questo è un problema dell'Italia intera. Solo che in un luogo culturale e importante come il Salone, non lasciare passare queste persone, non permettere di far sentire anche la loro voce, è assolutamente fuori luogo e pessimo! Sono contenta però di aver visto l'appoggio di alcuni artisti (come Zerocalcare), ma anche editori. Lunedì ho visto molti simboli della Palestina in vari stand. Bellissimo.
Ops, temo di essermi come sempre dilungata. E sì, forse i contro sembrano un po' tanti, ma se amate libri e lettura è comunque un'esperienza da fare, armandovi di tanta pazienza ed essendo pronti alla conseguente stanchezza. Però a me sembrava giusto essere come ogni anno del tutto sincera, anche riportando pareri che ho avuto modo di ascoltare.
Considerazioni finali
Tirando le somme, pur avendo vissuto solo due giorni su cinque ed essendo partita forse un po' giù di morale, sono contenta di aver partecipato. L'ho vissuto con più spensieratezza e tranquillità, senza affannarmi troppo per seguire mille eventi. Ho dato come sempre esclusivamente attenzione alle realtà indipendenti, scovandone altre molto interessanti. Ho provato anche intense emozioni, e un profondo senso di gratitudine, come dicevo. È così bello trovare così tante anime affini in questa passione. Non sentirmi più aliena perché amo leggere e circondarmi di libri. Respirarne la magia. Sono tornata nella mia piccola bolla di felicità, ho respirato la bellezza che sanno darmi pagine e parole, e gli incontri umani. E nonostante tutto, è andata bene. Ne è valsa la pena.
Come ogni anno devo ringraziare la mia spalla, mio amico e amore, che mi sopporta e mi supporta. Perché molto probabilmente, senza di lui avrei fatto davvero poco, con questo carattere così difficile.
Nella speranza che il prossimo anno gli elementi negativi vengano risolti, e l'amministrazione capisca della poca cura (volevo usare un termine più forte, ma mi trattengo) fatta con i pass - ne dubito, ma c'è sempre la speranza -, io vi invito sempre a provare a partecipare a eventi simili. Nonostante la stanchezza, fanno davvero bene al cuore (moooolto meno al portafoglio).
Alcune note finali ed eventi da segnare: a quanto pare sono arrivati al Salone 222.000 visitatori, un record.
Il prossimo anno si terrà dal 15 al 19 Maggio! Quindi, segnatelo già nelle vostre agende!
Dal 12 al 13 ottobre 2024, sempre a Torino, torna Portici di Carta: una festa popolare del libro che si svolge sotto i portici di via Roma e piazza San Carlo, dove i librai torinesi e gli editori piemontesi incontrano il pubblico di lettori e lettrici.