Il libro dell'oca, di Yiyun Li

21 mag 2024

Libri

Ogni volta che leggo un libro sull'amicizia tra due ragazze così diverse, ma unite da un legame particolarmente intenso, ripenso sempre alla me più giovane e a un rapporto in particolare. Non la nominerò, anche se ormai le nostre strade si sono separate da molti anni, eppure lei è un po' la mia Lila, la mia Fabienne. Forse è un paragone errato, però non so bene il motivo, ma il pensiero torna sempre lì. A quelle ore passate insieme, ad ascoltare musica, parlare di libri, ragazzi e altro ancora. A quell'amicizia che credevo potesse durare per sempre, ma purtroppo a un certo punto devi scontrarti con la dura realtà. Penso spesso a lei, ma so che quel legame non potrà più tornare e, forse, ormai è solo un sogno, un'illusione, un ricordo che fa male e bene insieme. Chissà come sarà stato il suo percorso. In fondo, nonostante la delusione, spero che la vita le abbia donato gioie e sogni realizzati. 

Perché ho nominato Lila? E chi è Fabienne? Be', per scoprirlo vi invito a continuare con la lettura di questo articolo, dove proverò a far fluire i miei pensieri su un libro che mi ha convinto e sono felice di aver recuperato grazie anche a NN Editore che mi ha inviato una copia digitale. Sto parlando di Il libro dell'oca, di Yiyun Li.


Fabienne era la mia unica armatura contro questo mondo, ma persino l'armatura più robusta non può proteggerti da lontano.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Francia, 1952. 
A Saint Rémy, un piccolo villaggio di campagna, vivono le due protagoniste di questa storia: Agnés, voce narrante, e Fabienne. Due anime diverse, ma strettamente connesse. Due mezze arance. Una pietra e un coltello
Le due tredicenni vivono in un contesto di estrema miseria, nel secondo dopoguerra. Dedite al controllo degli animali, devono lottare anche contro i morsi della fame. Il cibo è poco, le difficoltà molte. Ma loro hanno un modo per allontanarsi in un certo senso da tutto questo, e non accettare un destino già scritto (sposarsi in giovane età, fare figli, occuparsi della fattoria): l'immaginazione, la capacità di inventare giochi per ingannare il mondo, che fanno sentire quasi la percezione di essere vive, reali.

Agnés è l'ultima di cinque figli. Ha la possibilità di andare ancora a scuola, ma nel privato è poco considerata dai suoi genitori, persi dietro al fratello che è tornato, malato, da un campo di prigionia tedesco. Agnés ama sognare in grande, come le dice sempre l'amica. Le piacerebbe andare a Parigi, o magari in America, sempre al fianco della sua cara Fabienne, che segue dappertutto. È una di quelle ragazze che alcuni definirebbero passive, che non fanno grandi cose, ma si accontentano di una vita tranquilla, placida, e guardano il fluire delle cose, accettando in un certo senso quello che arriva e adattandosi a ogni contesto. 

Fabienne è diversa. Considerata la ragazza cattiva, per il suo carattere selvaggio, spigoloso, ribelle. Lei viene da una situazione forse ancora più difficile: ha perso sua madre e la sorella - morta di parto - e deve occuparsi di un padre alcolizzato e dei suoi fratelli. A lei non è più concesso frequentare la scuola, ma deve occuparsi di vacche e capre. Eppure, dentro la sua testa c'è un vortice impetuoso: è dotata di un'immaginazione acuta, morbosa, strana, che la spinge a creare giochi tra cimiteri e fantasmi, e a far emergere storie dal carattere cupo, macabro. Lei è il coltello che cerca di levigare la roccia. Lei è capace di far accadere le cose.

Ed è proprio sua l'idea di scrivere un libro. Fabienne è la mente, immagina i racconti, li narra a voce; e Agnés e la mano che porta tutto sulla pagina con una bella calligrafia. Ad aiutare le due ragazze, c'è anche Mr. Devaux, il direttore dell'ufficio postale del paese, rimasto vedovo, che ama recitare le sue poesie ai piccioni. Sarà proprio anche grazie al suo aiuto, che il libro verrà pubblicato da un editore parigino, con il titolo Les enfants heureux, un titolo ambiguo per storie di morte. E avrà un successo incredibile, che porterà Agnés, da semplice guardiana di porci, a venire definita enfant prodige. Perché solo lei? Perché Fabienne lo impone: dovrà figurare solo il nome dell'amica, mai il suo. 
Per Agnés si aprirà una porta verso non solo Parigi, ma anche l'Inghilterra, potendo frequentare una scuola elitaria gestita da Mrs Townsend, che forse - come molti altri adulti - vorrà solo sfruttare il suo successo. 

Ma allontanarsi da quel piccolo villaggio e così anche da Fabienne, sarà facile per lei? Cosa succederà alle due amiche?


Fabienne e io eravamo in questo mondo insieme, e come punto d'appoggio avevamo solo l'una la mano dell'altra. Lei aveva la forza di volontà. Io, la disponibilità a lasciarmi guidare dalla sua volontà.


Questo libro mi ha subito colpito perché è stato paragonato a L'amica geniale di Elena Ferrante. E, dopo averlo letto, posso sicuramente concordare con questo riferimento. In effetti, leggere la storia di Fabienne e Agnés mi ha riportato subito nelle atmosfere e nei caratteri di Lila e Lenù. In entrambi i casi siamo di fronte ad amicizie decisamente particolari e per certi aspetti anche un po' ambigue. Se Lila e Lenù, partendo proprio da un libro, cercano di allontanarsi dalla realtà misera del rione, anche Fabienne e Agnés troveranno in quei loro giochi, tra cimiteri, fantasmi e macabre storie un modo per andare forse un po' oltre quel villaggio, e mostrarsi al mondo fuori, e in qualche modo sentirsi vive. E ancora, Lenù inizia sin da bambina a seguire perfettamente i passi di Lila, una figura dalla quale avrà sempre difficoltà ad allontanarsi, e così accade ad Agnés, che in ogni situazione - o quasi - percorrerà la strada indicata da Fabienne. Il collegamento, lo trovo anche nell'immaginazione di Lila e Fabienne, le loro parole porteranno lontano le due amiche, Lenù e Agnés, facendo forse vivere loro qualcosa che non sono capaci veramente di affrontare da sole. 

Poi ovviamente le storie sono differenti, il rapporto tra Lila e Lenù è molto più approfondito e appassionante spaziando in quattro libri, mentre qui forse risulta tutto un po' più ambiguo, meno dettagliato, ma io ci ho trovato davvero tante simili sfumature tra le quattro figure. 

Il libro dell'oca è narrato in maniera vivida dalla voce/penna di Agnés che, finalmente, riesce a scrivere il suo libro: quello di un'amicizia particolare, ma anche unica. Tra due ragazze, due pezzi di un'arancia, una roccia e un coltello, che hanno tentato di salvarsi a vicenda, di allontanarsi in qualche modo da una strada già scritta. Ma non è solo una storia di amicizia, spinge anche riflettere su quanto sia facile sfruttare il possibile successo di una ragazzina di talento, per un mero guadagno personale, relegandola poi nell'oblio quando se ne perde l'opportunità.

E secondo me pone anche una domanda: è meglio cercare di fare accadere le cose, con le nostre azioni, le idee concrete, i tentativi, o lasciare che le cose accadano, adagiandosi in una vita tranquilla e adeguandosi alle circostanze?

È una lettura che mi ha subito colpito, sin dalle prime righe. Forse avrei preferito delle risposte in più, un maggior approfondimento di alcuni aspetti. Però la consiglio sia a chi è alla ricerca di una storia di amicizia, sicuramente particolare, ma anche a chi ama il potere delle parole capace spesso di sprigionare più realtà della stessa realtà, e sicuramente la saga de L'amica geniale!


Ma io avevo amato Fabienne per tutta la mia vita. L'avevo amata prima ancora di sapere cos'era il mondo, cos'era l'amore, e chi eravamo noi.

IL LIBRO

Il libro dell'oca
Yiyun Li
Casa editrice: NN Editore
Traduzione di: Laura Noulian
Pagine: 320
Prezzo: 20.00€ / E-book: 9.99€
Anno di pubblicazione: 2024
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