Pagine di Diario: Febbraio, un mese così così

3 mar 2024

Riflessioni

Febbraio è stato un mese “così così”. 
Non ho fatto nulla di così entusiasmante e alcune notizie mi hanno gettato un bel po' giù di morale. Tuttavia, se penso a ciò che sta succedendo nel mondo, mi sento anche incredibilmente in colpa per quello che provo. O forse è anche il riflesso delle notizie che ascolto, dei video che osservo, che mi sta portando a sentirmi così male. Come riuscite a vivere così felici quando siamo complici di un vero e proprio genocidio? Ci sono giorni in cui mi dico che vorrei essere meno empatica e più menefreghista; pensare solo a me e che importa di ciò che succede altrove. Ecco, io non riesco a farlo, a differenza di tanti altri che continuano a  scegliere il silenzio (quanta delusione da parte di artisti che amo e non dicono nulla...). Forse perché ho sempre letto e visto tanto e non pensavo di trovarmi di fronte alla Storia che si ripete. Io non sono pronta, ho troppa paura. 

Febbraio è stato il mese di una forte delusione. A quanto pare, dopo quattro anni in cui il mio blog è stato ritenuto valido per il pass stampa del Salone del Libro, quest'anno non ho i requisiti adatti. Il problema non è pagare, sia chiaro. Io se voglio andarci sono anche disposta a farlo; la questione è un'altra: quali sono questi criteri per il blog? Cosa si intende per blog attivo? Quali contenuti avrei dovuto mettere oltre a quelli culturali che sto condividendo da anni? Non si sa, perché ovviamente alla richiesta di spiegazioni ho ricevuto un messaggio standard ed è finita lì.
Questa, comunque, è stata anche l'occasione per vedere tutto il marcio che c'è dietro a questo mondo in cui sono entrata a piccoli passi, e soprattutto la grande ipocrisia che hanno numerosi 'bookqualcosa'. Che tristezza, davvero. Per fortuna accanto a certi esempi di ipocrisia e arroganza, ho scoperto anche tante belle persone con le quali mi sono ritrovata ad avere dei confronti umani. Perché, in fondo, sta sempre tutto lì: nella capacità di comprendere l'altro, anche quando magari non si è d'accordo, nella possibilità di provare empatia, di mettersi nei panni dell'altro, senza giudicare, ma cercando di capire il perché di simili reazioni e riflessioni. E soprattutto smetterla di vedere sempre la polemica, anche quando si stanno condividendo solo dei semplicissimi pensieri!

Ma andiamo avanti. Io so quel che valgo e so che tutto quello che ho costruito in questi anni, dal blog, alle mie pagine Instagram e Facebook, alle collaborazioni con le case editrici, è stato sempre fatto con assoluta onestà, tanto impegno e grande passione. Quindi, va bene così. Pagherò, mi godrò il salone con più leggerezza, e lascio ai grandi influencer e blogger con i misteriosi requisiti di fare promozione alla manifestazione.

Per il resto non è che ho fatto granché. Siamo tornati in Liguria, un weekend. Abbiamo fatto un salto alla festa di carnevale del paese - anche se resta qualcosa che non amo -; sono entrati altri libri in casa, ho mangiato pizza, sushi, bevuto birra (forse troppa, ma almeno così riesco a non prendere la coca-cola maledetta), e ho letto, anche se poco e con una cocente delusione. Ahimè!

Va bene, ho chiacchierato abbastanza. Passiamo a libri e film, e poi provo a cercare delle note di bellezza di un mese che mi ha lasciata un po' apatica.


Libri


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice


A Febbraio ho letto solo cinque libri, non riuscendo a rispettare tutti quelli che avevo in programma, purtroppo.
Ho iniziato da un racconto delicato (Un tocco delicato, appunto), in cui Marta Preto ha riversato la sua esperienza con gli attacchi di panico, e la sua risalita verso una nuova consapevolezza di sé, della sua forza, del suo valore. Marta, poi, sottolinea l'importanza di affidarsi a qualcuno capace di aiutare effettivamente quando si provano certe emozioni così forti e non piacevoli. Un libro intimo, delicato come una carezza, tra le cui pagine forse qualcuno di noi può anche ritrovarsi.

Ho poi proseguito con un breve ma interessante saggio sui mostri della letteratura (Monstrumana, di Francesca Giro e Gaetano Pagano), cercando di riflettere anche sui concetti di mostro e umanità. Chi è il vero mostro? Quanto di quella 'entità' è in verità riflesso della propria anima? Si tratta di un lavoro forse non così approfondito, ma un valido spunto da cui iniziare se si apprezza un simile argomento. Personalmente conoscevo quasi tutti i libri citati - nel senso che li ho letti - ma ce ne sono altri che ho subito appuntato, sperando di riuscire a scoprirli presto. Un articolo più dettagliato arriva prossimamente.

Mi sono buttata tra le pagine di uno dei libri scelti dal mio compagno Kage Queen, l'eredità, di Simone Lari: una sorta di thriller, che però sfocia molto nel fantastico. Diciamo che in sé il libro non è scritto male, ma l'ho trovato forse un po' esagerato per alcuni aspetti - e anche questa narrazione di personaggi sempre perfetti (bellissimi e ricchi), alla lunga annoia un po' -. È il primo di una serie, magari più avanti proverò ad andare avanti almeno con il secondo e poi chissà. Menzione d'onore va però alla gattina capace di mostrare quel che accadrà da lì a breve. Si sa, con i gatti vinci facile (almeno con me).

Altro libro interessante e molto coinvolgente, tra le letture migliori insieme a Monstrumana, è sicuramente Nello sguardo della Volpe che l'autore mi ha gentilmente inviato, con tanto di dedica. Grazie, Paolo Palladino! L'ho trovato un breve romanzo ben scritto, che parla di una lenta e inesorabile caduta nell'abisso di un'ossessione; allo stesso tempo però è riuscito a farmi sorridere nei vari momenti passati al Bar, e grazie all'uso del dialetto romano che io amo moltissimo! Un libro che mi ha sorpreso, divertito, ma anche permesso di riflettere sulla natura umana.

Infine, ho letto uno dei due libri per il mio progetto sulla Letteratura Italiana, ed è qui che ho trovato la mia grande delusione! non avevo ancora mai letto nulla di Lalla Romano, ma il suo romanzo autobiografico Le parole tra noi leggère mi ha veramente annoiato e a tratti infastidito. Se non si può dire nulla sulla scrittura in sé, io non sono riuscita a sentirmi coinvolta in questo complesso rapporto madre-figlio, e soprattutto mi chiedo: ma è veramente giusto far conoscere al mondo i temi, i pensieri, le lettere, i problemi, i difetti di tuo figlio? E in fondo, anche i tuoi? Non so. Probabilmente può essere stato anche un mio problema, ma in tutta onestà non mi è piaciuto. Non so se scriverò un articolo, ci penso su.


Film


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice


Anche qui c'è ben poco da dire. Non guardo quasi mai la tv, e spesso preferisco leggere anziché guardare un film, ma a inizio mese ho finalmente deciso di recuperare il film tratto dal bellissimo romanzo Rebecca, la prima moglie. E mi è piaciuto tantissimo! Diretto da Alfred Hitchcock nel 1940, ha vinto anche due Premi oscar, tra cui miglior film. Tra gli attori Laurence Olivier, Joan Fontaine e Judith Anderson che ha ben reso l'immagine inquietante della governante. Quel senso di ansia e oppressione, dovuto alla continua presenza dello spirito di Rebecca, la prima moglie morta in strane circostanze, pervade anche la pellicola cinematografica. Per me è molto fedele al libro, riuscendo a riproporre le stesse atmosfere e quel senso di inquietudine che ho avuto anche leggendo le pagine del lavoro di Daphne Du Maurier. Vi consiglio di leggere il libro e poi di recuperare anche il film (lo trovate su Amazon Prime).


Note di bellezza

Io provo a trovarle lo stesso, eh. Anche se a volte è complicato.

  • I piccoli gesti d'amore che fanno bene al cuore. Una brioche al mattino, trascorrere momenti insieme a leggere, un portarmi in libreria e dire “scegli un libro e te lo prendo”.
  • L'aver conosciuto nuove persone con le quali mi sono ritrovata a parlare con gentilezza e comprensione, dopo un momento di sconforto. Perché non ci sono solo arroganza e cattiveria sui social, ma anche comprensione e intelligenza.
  • L'aver fatto un piccolo gesto di solidarietà. Forse è davvero pochissimo, forse sono una minuscola goccia in questo mare oscuro, in questo abisso d'orrore, ma francamente sono felice di aver donato. Presto vi parlerò del libro che ho ricevuto per questa donazione. Vi porterò con me a Gaza, tra le parole di una persona che ha avuto modo di viverla e amarla, prima che fosse distrutta. Tra queste pagine c'è tanto dolore, ma anche amore, vita, colore. E io sto imparando ad amare quel popolo che nonostante tutto dimostra una tale forza, una tale voglia di vivere, da cui trarre solo possibili insegnamenti.
  • Sapere che nonostante tutto, anche quando vorrei tanto mollare, c'è chi apprezza veramente quello che faccio. Lo ripeterò sempre: fino a quando ci sarà anche una sola persona che troverà utili i miei consigli, continuerò ad andare avanti. Perché, in fondo, è questo lo scopo del mio blog: diffondere bellezza, far conoscere nuovi titoli (spesso lontani da quelli che leggono tutti), far amare, nel mio piccolo, questa bellissima passione.


E ora, speriamo che marzo potrà regalarmi qualche luce in più. 
C'è un po' d'ansia per una visita che devo fare (il solito controllo all'occhio), ma passata quella - sperando vada tutto bene - spero di poter rinascere, rifiorire anche grazie all'arrivo della mia stagione preferita (la primavera!), e riprendere così a trattare meglio il mio corpo, a vedermi meglio allo specchio, a non lasciarmi più così andare. Speriamo. Ci provo.

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