Cosa si può fare quando si perde la propria scintilla creativa?
Quando si prova sconforto, oppressione, quando il peso delle aspettative ci schiaccia inesorabilmente?
A volte, allontanarsi sembra essere la via più facile, per poi ritrovarsi. Ma è davvero così?
È quello che un po' succede a Samuel Beauclair, protagonista del nuovo graphic novel recentemente pubblicato da 21Lettere, una casa editrice che personalmente amo molto per il loro progetto editoriale e i titoli che finora non mi hanno mai deluso. Questa volta andiamo a Melvile, una cittadina immaginaria creata dalla mente e dalle tavole di Romain Renard, un poliedrico artista belga. Autore di fumetti, scenografo, grafico e musicista, Renard ci regala un'opera che ha un taglio cinematografico e fortemente introspettivo. Facendo delle ricerche, per pura curiosità, ho scoperto che è il primo volume di una trilogia tutta ambientata in questo villaggio, ricco di ampi spazi naturali ma anche di miti e leggende. Devo ammettere che spero proprio di continuare a leggere anche gli altri lavori per avere una visione più completa della sua idea.
Ci tenevo a ringraziare ancora una volta, Valentina, per avermi omaggiata con una copia cartacea.
Quella notte non è bruciata soltanto legna.
Non erano solo terra, o carne, o persino ossa.
No, non lo erano.
Samuel Beauclair è uno scrittore in pieno blocco creativo. Schiacciato dal successo del defunto padre - anche lui romanziere -, e tormentato da un periodo di crisi con sua moglie Sarah, incinta del loro primo figlio, sceglie di allontanarsi, di tornare indietro, proprio a Melvile dove ha passato alcuni anni della sua infanzia con suo padre, dimorando nella casa di quest'ultimo. Samuel sceglie di non rispondere a nessuna chiamata: né quella del suo amico ed editor che gli domanda informazioni sul secondo libro, né da parte della banca che lo avvisa del pignoramento della sua casa. Ai nostri occhi sembra un uomo immaturo e superficiale, che non vuole prendersi alcuna responsabilità (in effetti, a me non ha fatto impazzire come personaggio).
Un giorno, però, legge un annuncio per un possibile lavoro di tinteggiatura e restauro e quella sarà forse una svolta alla sua vita piena di ombre. Prenderà servizio presso l'abitazione di David, e qui incontrerà anche la sorella, la giovane Rachel, verso la quale inizierà a provare un sentimento, ricambiato.
Ma sarà davvero possibile trovare la pace che sta cercando?
Pian piano che andiamo avanti nella narrazione sarà sempre più evidente come Samuel sia scosso non solo dalle aspettative e dalla difficoltà di essere come suo padre, il grande romanziere con il quale non ha potuto avere un così bel rapporto, ma anche da demoni personali che non riesce ad affrontare. L'uomo è scosso da un profondo senso di colpa, da un passato che sembra annientarlo e tirarlo nel fondo dell'abisso ogni volta che tenta di andare avanti. Ma è soltanto recidendone i legami, uccidendo quei demoni e quei fantasmi, che potrà trovare uno spiraglio di luce nella sua vita e andare finalmente avanti, trovando la sua strada e una nuova serenità.
Se vogliamo essere del tutto sinceri, la storia non brilla per originalità, infatti avevo compreso subito o quasi il mistero, ma è la maniera in cui è trattata e la bellezza dello stile grafico dell'autore che mi hanno veramente colpita. Le tavole hanno i colori caldi dell'autunno o del fuoco, ma anche quelli cupi delle acque profonde dove si rischia di affogare. Molte pagine poi sono prive di testo, tutto viene lasciato ai gesti, ai grandi spazi naturali, alle espressioni del viso, che mostrano una grande emotività; o anche ai suoni di una macchina da scrivere con la quale compone solo una breve frase: I am a monster. Sono un mostro.
Siamo davanti a sequenze che a me hanno davvero ricordato un possibile film.
C'è anche un forte legame tra natura e uomo, che lega non solo Samuel a quei luoghi, trovando spesso rifugio proprio sotto una grande quercia o nel silenzio di un bosco quando il peso di certi pensieri è troppo forte, ma che ci porta anche lontano, ai tempi delle leggende, al momento in cui Melvile, questa piccola città protagonista essa stessa della storia, è stata fondata. Un racconto che, in fondo, fa capire bene la storia dello stesso Samuel, il suo turbinio interiore, le sue ossessioni e paure.
È una storia di sensi di colpa, di paure, di rapporti difficili padre-figlio, ma anche di redenzione. Bisogna attraversare l'inferno, il dolore, la sofferenza, prima di poter tornare a vivere. Ma soprattutto occorre davvero tagliare certi legami, per trovare la propria vera essenza, la propria strada, che non deve per forza rispondere alle aspettative degli altri. E soprattutto, riuscire a perdonare se stessi, anche quando è veramente difficile farlo.
Solo così, forse, si può riemergere dalle acque e ritrovare il proprio respiro.
Ho scoperto che Romain Renard ha anche creato una possibile colonna sonora del libro - o meglio dei suoi tre volumi - che magari si potrà ascoltare proprio mentre si sfogliano queste pagine. Trovate tutto qui: Melvile.com
Melvile. Storia di Samuel Beauclair è un volume che mi ha davvero conquistata, sia per la storia in sé, sia per i disegni estremamente emotivi. Personalmente vi consiglio di recuperarlo se il tema del senso di colpa e della possibile redenzione vi affascina. Io sono curiosissima di scoprire anche le successive storie, sperando che la casa editrice riuscirà presto a portarle in Italia.
Il figlio doveva uccidere il padre affinché potesse percorrere la propria strada.