La vita di un ragazzo, di Robert McCammon

27 set 2023

Libri

Ho sempre pensato che mantenere vivo il bambino che abbiamo dentro sia essenziale per vivere forse più sereni. Anche se una volta adulti si perde un po' quella magia tipica dell'infanzia. Quella che ti fa credere a spiriti invisibili, alla capacità di volare se non con il corpo almeno con la fantasia, con il potere immenso dell'immaginazione. Crescendo, purtroppo, ti fanno sentire sbagliato o forse un po' pazzo. Eppure, quanto sarebbe bello ritrovare quella spensieratezza dell'infanzia, allontanandoti dai problemi e dai fardelli dell'età adulta?

A volte puoi farlo con le storie. Come quella di Cory, un bambino di dodici anni che negli anni '60 viveva in una città magica, Zephyr, nel sud dell'Alabama. Una città dove puoi trovare una regina oscura di centosei anni, un mostro nel fiume, un fantasma che infesta le strade a bordo di un dragster nero con le fiamme nel cofano, un ragazzo dal braccio perfetto, un dinosauro che gira libero, un Lucifero e anche un Gabriele, un uomo che gira costantemente nudo, e... un terribile segreto sul fondo del lago. 

Non sapevo nulla di questa storia né dell'autore. Mi ha attratta con forza e non ho saputo resistere. E, be', è bello dare così ascolto alle voci dei libri, perché ho trovato delle pagine dense di amicizia, di famiglia, di magia, di ricordi e nostalgia. La vita di un ragazzo, appunto, che si ritrova a crescere facendo i conti con il bene e il male, con la perdita e il dolore, la vita e la morte, con la paura e la violenza, ma anche con il potere delle storie scritte, degli amici che restano, dell'amore di un padre e di una madre. Una storia che mi ha commosso, mi ha divertita, mi ha fatto provare anche un po' di nostalgia per la mia infanzia - anche se sono figlia degli anni '80/90 -.

La vita di un ragazzo di Robert McCammon è stato ripubblicato proprio questo mese da Fanucci Editore, casa editrice che ringrazio per la copia. E, personalmente, ve lo consiglio. A me ha ricordato anche un po' le storie di Stephen King, quindi, se amate il Re, potrete dare un'opportunità anche a questo scrittore.


Tutti iniziamo conoscendo la magia. Nasciamo con turbini, incendi e comete dentro di noi. Nasciamo capaci di cantare agli uccelli, di leggere le nuvole e di vedere il nostro destino nei granelli di sabbia. Ma poi l'istruzione fa uscire la magia dalla nostra anima. Ci viene tolta a suon di chiesa, sculacciate, lavate e pettinate. Ci mettono sulla retta via e ci dicono di essere responsabili. Ci dicono di comportarci da adulti. Ci dicono di crescere, per l'amor di dio. E sapete perché ci è stato detto tutto questo? Perché le persone che ce lo dicevano avevano paura della nostra selvatichezza e della nostra giovinezza, e perché la magia che conoscevamo li faceva vergognare e rattristare per ciò che avevano lasciato appassire in loro stessi.



© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice


Zephyr, sud dell'Alabama, 1964. 

In una fredda mattinata di primavera, Cory aiuta suo padre nel suo lavoro di consegna del latte. Durante il tragitto, però, vengono improvvisamente bloccati da una macchina che precipita nel lago nei pressi della città. Suo padre Tom, si tuffa nel tentativo di salvare l'uomo che ha visto al volante. Ma davanti ai suoi occhi appare il segno di una crudeltà indicibile. L'uomo nell'auto ha gli occhi chiusi da lividi neri, il viso gonfio e deformato a causa di un pestaggio selvaggio; intorno alla gola un filo di rame per pianoforte tirato così forte che la carne si è lacerata. Un assassinio. Ma chi è costui? E chi ha commesso un simile e orribile gesto? Mentre l'auto sprofonda nelle oscure acque del lago, il mistero non sembra trovare alcuna risposta, e Tom scivola in un vortice di terribili incubi che rischiano di trascinarlo in quel buio. 

Inizia così questa storia, narrata dal punto di vista del piccolo Cory Mackenson, un ragazzino di dodici anni, che ama scrivere storie e guardare film d'avventura, che si circonda di mostri perché non sono loro a fargli paura; e ama trascorrere dei magici momenti con i suoi cari amici, tra partite di baseball, campeggi, Luna Park, e corse con i loro amati cani.

Robert McCammon narra quella che potrebbe essere una semplice vita di un ragazzo qualunque, che crede nella magia e forse si lascia andare troppo al potere dell'immaginazione. Credo che il bello di questa lettura sia proprio sprofondare nel mondo descritto dai suoi occhi, lasciarsi rapire dalla sua fantasia, e magari, almeno per qualche ora, provare a credere che esista davvero un mostro nel fiume, che correndo sempre più veloci possano affiorare ali nascoste che ci sollevano verso il cielo, e che quella bicicletta abbia realmente una sua vita, e ti osservi con quel suo occhio luminoso e attento.

Non passare mai una giornata senza ricordarne qualcosa e conserva quel ricordo come un tesoro. Perché lo è. E i ricordi sono porte dolci, Cory. Sono insegnanti, amici e disciplinatori. Quando guardi qualcosa, non limitarti a guardare. Vedila. Vedila davvero. Vedila in modo che quando ne scrivi, anche qualcun altro possa vederla. È facile attraversare la vita da sordi, muti e ciechi, Cory. Quasi tutti quelli che conosci o che incontrerai lo faranno. Attraverseranno una sfilata di meraviglie e non ne sentiranno mai parlare. Ma tu puoi vivere mille vite se vuoi. Puoi parlare con persone che non vedrai mai, in terre che non visiterai mai. 

In quell'anno magico, però, Cory deve anche fronteggiare gli aspetti più duri e violenti della vita: mentre il mistero dell'uomo nel lago continua a rimanere fisso - soprattutto negli occhi di suo padre -, il ragazzo si ritroverà di fronte ad altre forme di violenza. Come il bullismo di due ragazzi capaci di picchiare talmente forte da far rischiare la vita a lui e ai suoi amici, ma anche il razzismo ancora forte nei confronti della comunità dei neri del paese vicino. Cory dovrà anche rendersi, purtroppo, conto che la vita comporta momenti felici, ma anche perdite che lacerano il cuore; che il progresso porta a cambiamenti che a volte non sono poi così positivi (l'apertura di grandi negozi con produzione su larga scala e l'uso sempre più ossessivo della plastica, per esempio), e che l'apparenza spesso inganna. 

È un romanzo sul potere dei ricordi, che non vanno mai persi. Che a volte possono far male, ma in altri casi possono far affiorare un sorriso dietro il velo di nostalgia. Una storia di formazione e di crescita. Seguendo le 'avventure' di Cory, è facile ritrovarsi a sorridere, ma anche provare preoccupazione o, in alcuni momenti, commuoversi fino alle lacrime. Perché forse in quei momenti ci siamo passati un po' tutti. 

Non sapevo cosa aspettarmi da questo libro, ma ne sono rimasta incantata. Rapita dalla scrittura scorrevole ma, a mio parere, davvero coinvolgente di McCammon. Le quasi seicento pagine scorrono rapidamente sotto i tuoi occhi, eppure, voltata l'ultima pagina ti spiace dover salutare Cory, la sua famiglia, e quella città magica, Zephyr, con tutti i suoi misteri.  

A volte sono proprio le “storie di vita” a coinvolgermi di più emotivamente, perché non si limitano a farti evadere con la mente, ma permettono di far affiorare ricordi che forse son sempre rimasti lì nel tuo cuore. A volte basta un'esperienza comune, un oggetto, un profumo, a farti tornare indietro, in un periodo che ora sembra così lontano, ma che ha contribuito a forgiarti. Eccola la nostalgia che arriva, ma anche il sorriso di momenti che sì sono andati, ma che restano preziosi.

Ve lo consiglio di cuore.
Se amate le storie di vita, ma anche le trame ricche di misteri, e anche sì, perché no, i mondi creati da Stephen King. A me lo ha molto ricordato per temi e soprattutto per un aspetto in particolare: non sono i mostri di fantasia a fare davvero paura, ma spesso proprio quell'uomo o quella donna che vive a un passo da te, quei ragazzi che non ricevendo attenzioni buttano fuori rabbia e prepotenza contro esseri più deboli, o quel padre che torna ubriaco a casa ed esercita violenza verbale se non anche fisica. Ecco. Sono proprio gli uomini/donne e il loro odio a fare veramente paura. 


Non ho mai avuto paura dei miei mostri. Li controllavo. Dormivo con loro al buio e non hanno mai oltrepassato i loro confini. I miei mostri non hanno mai chiesto di nascere con bulloni nel collo, ali squamose, fame di sangue nelle vene o volti deformi di fronte ai quali le belle ragazze indietreggiavano inorridite. I miei mostri non erano malvagi; stavano semplicemente cercando di sopravvivere in un mondo antico e difficile. Mi ricordavano me stesso e i miei amici: sgraziati, non adorabili, sconfitti ma non vinti. Erano gli emarginati alla ricerca di un posto a cui appartenere in un cataclisma di torce, amuleti, crocifissi, proiettili d'argento, bombe radioattive, jet dell'aviazione e lanciafiamme. Erano imperfetti ed eroici nella loro sofferenza.

IL LIBRO

La vita di un ragazzo
Robert McCammon
Casa editrice: Fanucci
Traduzione di: Francesco Vitellini
Pagine: 592
Prezzo: 22.00€
Anno di pubblicazione: 2023
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