L'estate sta finendo, ma io ho un consiglio di lettura adatto alla stagione. Del resto, mancano ancora alcune settimane no?
È un libro coccola, una di quelle letture che sanno regalare profonde emozioni, anche nella loro apparente semplicità. Una storia che profuma di panni stesi al sole ad asciugare, della rugiada del mattino, dell'erba appena tagliata, ma anche del ronzio delle api e dei colori cangianti delle farfalle e dei papaveri che danzano al vento. Una narrazione dolce, malinconica, commovente, intrisa di nostalgia e teneri ricordi. Un rapporto magico che può instaurarsi tra una nipote e il suo forse un po' matto ma dolcissimo nonno.
Avendo amato tantissimo le illustrazioni di Thibault Prugne nella sua versione de Il vento tra i salici, sempre pubblicato da Rizzoli, non ho saputo resistere. Il profumo della grande estate mi ha rubato subito il cuore, e vi consiglio di recuperarlo.
So che la mia storia ha il profumo dell'estate e del sole che accarezza la pelle. Ha l'odore dell'erba appena tagliata, dei panni stesi ad asciugare in giardino, e il colore dei papaveri. Ma non ricordo proprio come inizia.
Estate. Forse è la stagione che più di ogni altra sa regalare ricordi preziosi.
Il periodo dei primi amori, della luce calda che ci accompagna fino a sera, dei viaggi o dei ritorni a casa, dalle persone che più amiamo. La stagione in cui si cerca di riposare, forse, di ricaricare le pile, di compiere piccole follie, di restare in piedi fino a tardi - anche all'alba, perché no - e ritrovare un po' di gioia. Per altri è un'occasione per andare alla ricerca di luoghi più isolati, per cercare la pace, la bellezza delle piccole cose, degli affetti. Ecco, sicuramente negli ultimi tempi io rientro in questo secondo gruppo.
Non amo il caos, le spiagge affollate, le discoteche, ed è forse per questo che ho provato tanta affinità con la storia della piccola Louise e di suo nonno Léon. Anzi, quest'anno non è stata una stagione serena per me: l'ho sentita quasi come un peso, forse perché avevamo da fare cose più importanti, impegni, e anche la mia situazione fisica non era al meglio, e quindi vedere gli altri viaggiare, divertirsi, sorridere, partecipare a mille eventi, mi ha fatta star un po' male.
Ma lasciamo perdere me, e pensiamo ai protagonisti di questa splendida storia che, comunque, nonostante i miei tanti pensieri negativi, è riuscita a scaldarmi il cuore. Forse perché nella campagna di nonno Léon, ho rivisto quella in cui sono nata. La casa in cui sono cresciuta non è così sperduta, però, ho ritrovato le sensazioni che ho sempre provato in mezzo a tutto quel verde. Ed è stato bellissimo.
Siamo nel pieno della guerra, e la madre di Louise per allontanarla dal pericolo la conduce dal nonno, un uomo grande e grosso, ma dal tenero cuore. Léon vive in una casetta in mezzo ai campi, lontano da tutto e tutti. È un uomo di poche parole, che non ama i cambiamenti, e che si diletta a parlar con gli uccelli. All'apparenza sembra un uomo un po' matto, ma saprà regalare alla piccola Louise dei profondi insegnamenti e splendidi momenti insieme.
In quel luogo solitario, la guerra sembra non esistere più. Louise si lascia andare alla bellezza delle piccole cose, quelle più essenziali, che sanno donare pace e tanta bellezza. Immersa in quei campi colmi di luce, tra il cinguettio delle cinciallegre e il ronzio delle api, Louise cattura ricordi con la macchina fotografica dono del nonno. Sono pochi gli scatti disponibili, ma lì, riuscirà a scoprire la bellezza e conservare istanti preziosi da cui poter tornare sempre.
Sotto i rami di una grande quercia, c'è una sedia trasformata in un'altalena, ed è lì che sboccia il primo amore. Giornate di corse in mezzo ai campi, del suono della fisarmonica o della chitarra, del vento che sfiora steli e fa danzare i papaveri.
E ti sembra di essere lì, seduta accanto a Léon e Louise, a guardare incantata quel mondo troppo fragile che rischia di essere spazzato via da un progresso non sempre così positivo.
Il profumo della grande estate di Thibault Prugne è un libro illustrato per ragazzi, che però può essere una valida e splendida lettura per lettori di ogni età. Malinconico, dolcissimo, delicato, commovente, saprà rubarvi il cuore. E sono certa che Léon e Louise sapranno restarvi impressi e occupare un posticino speciale della vostra anima.
Come dicevo, io amo profondamente le illustrazioni dell'artista francese. I colori sono quelli che richiamano più propriamente questa calda stagione: dal giallo al rosso, passando per il verde della natura - alla quale fa un vero e proprio omaggio -, all'azzurro.
Non so descrivervi esattamente il suo stile, ma so che in quegli occhi grandi che sanno ancora rimanere incantati dalla bellezza del mondo e delle piccole cose, io mi sono persa.
Insomma, vi consiglio di recuperarlo.
Ricordo le foglie del vecchio frassino che brillavano al sole, la rugiada fresca che mi accarezzava i polpacci e il suono dei petali dei papaveri che danzavano al vento.
Ringrazio, come sempre Claudia, per la copia cartacea.