Sono rimasta attratta dal libro di cui voglio scrivere oggi per due motivi: da un lato la splendida copertina opera di Daniele Serra, un artista italiano che adoro, dall'altro lato la voglia di scoprire storie sui licantropi o esseri simili. Nella mia vita da lettrice ho letto molti libri sui vampiri o altre figure del mondo fantastico, ma su questi a parte “Unico indizio la luna piena” di Stephen King non mi pare di aver letto altro. Devo ringraziare Fanucci Editore per avermi permesso di collaborare insieme, e ottenere così una copia cartacea omaggio. Grazie per questa preziosa opportunità.
Non conoscevo Robert Stallman e, a voler essere del tutti sinceri, mi sono buttata in questa storia senza sapere troppo. La trama mi ha ispirata, e mi son detta: perché no? In questo volumone di quasi 700 pagine sono in verità racchiusi tre libri della saga della Bestia: L'Orfano, Il Prigioniero e La Bestia. Da quel che ho letto si tratta di una trilogia che l'autore ha scritto a tarda età ed è stata pubblicata in parte postuma. Diciamo che quest'aspetto, per me, un po' si avverte. Se nei primi volumi ho provato interesse e curiosità, l'ultimo purtroppo non è riuscito a convincermi, provocandomi un po' di delusione, viste le grandi aspettative che avevo e, forse sbagliando, pretendevo dalla sua conclusione.
Comunque si tratta di una trilogia fantasy, con qualche tocco di fantascienza, che va assaporata con lentezza, ma che magari potrà piacere agli appassionati del genere.
Io sono e sarò. Non c'è un tempo in cui non esisto.
Questa è la prima lezione.
Il mio bisogno mi crea.
Questa è la seconda lezione.
C'è sicurezza quando sono solo.
Questa è la terza lezione.
C'è una strana creatura in un fienile, nell'America degli anni '30. Una Bestia dai lunghi artigli affilati e dalla folta e spessa pelliccia. Una creatura della notte assetata di sangue. È suo il punto di vista, lo sguardo attraverso il quale possiamo scorrere la sua storia, la sua esistenza. Ma non solo la sua. Ebbene sì, perché quando nell'aver afferrato una colomba, viene scoperto dai contadini, deve trovare una via di uscita. La Bestia si trasforma. Invoca un nome, Robert Lee Burney, e si fonde in lui: un bimbo di cinque o sei anni, magrolino, e sperduto. Una piccola creatura che viene subito accolta dai coniugi Nordmeyer, e adottato come un figlio. Quel figlio maschio mai avuto, nonostante l'amore immenso per le loro figlie e nipotine.
Ed è attraverso il piccolo Robert che la Bestia può avvicinarsi al mondo umano, a quegli uomini a tratti così difficili da comprendere; e tramite lui, scopre un'emozione molto importante: l'amore. Che cos'è questo sentimento? Ma sono i primi passi.
Come in una sorta di Dottor Jekyll e Mr Hyde, c'è questa continua contrapposizione tra l'umanità del bambino, che cerca di farsi spazio nella sua nuova famiglia, e l'animo della creatura della notte, mossa da puri istinti o dalla sete di sangue. Una situazione sempre rischiosa, che potrà portare a delle gravi conseguenze.
Dopo Robert ci saranno altre Persone, un ragazzo Charles, con tutti i problemi tipici dell'adolescenza e le prime pulsioni sessuali, e poi un uomo, Barry Golden, che oltre a voler cercare l'amore di una famiglia propria, inizierà a riflettere su questa situazione che lo vede scisso in due, incapace di poter vivere la sua vita in maniera completa. Sì, perché la Bestia è sempre presente, e può emergere quando vuole. Entrambi ricercano la propria autonomia. Come fare per risolvere questa situazione? E chi è davvero questa creatura?
La Trilogia della Bestia ci permette costantemente di conoscere un diverso punto di vista: quella dell'essere umano e quella dell'animale, questa creatura che non si comprende bene cosa sia, simile a un orso o, per alcuni, a un grosso gattone. Ho trovato molto interessante questo voler far maturare la Bestia stessa che, insieme alle sue Persone, inizia a farsi strada nella vita degli uomini e a provare emozioni diverse, ma soprattutto varie forme d'amore. Per degli anziani pronti ad adottare un bambino sconosciuto, per delle bambine dagli strani poteri, per una donna che ha dovuto sopportare troppi maltrattamenti e soprusi a causa di un marito violento.
Non è una lettura facile, però. All'inizio ho un po' faticato a seguire lo stile adottato dall'autore: infatti, cambia spesso il punto di vista e così anche l'uso dei tempi verbali. E lo stacco non è sottolineato da delle pause ben precise, anche stilisticamente parlando. Questa forma di narrazione può spaesare il lettore non abituato, ma pian piano, se non si demorde subito, si trova una certa sintonia.
È anche un libro molto, molto, ma molto descrittivo. Sono pochi i dialoghi, tanti i pensieri della Bestia o delle Persone, ma anche delle azioni e situazioni. È sicuramente una lettura lenta, priva di eventi così coinvolgenti, da assaporare con calma e la giusta attenzione. A me in verità, dopo quell'incertezza iniziale, non è dispiaciuta come narrazione. Forse perché amo molto le descrizioni, quindi, non ho avuto grandi problemi da quel punto di vista. Sì, forse a volte l'attenzione scemava un po' e ci sono stati momenti un po' di noia in cui avrei preferito un taglio, ma sono andata avanti con piacere.
Iniziò a provare rabbia, molta rabbia, verso quegli adulti che adesso gli avrebbero fatto qualcosa di terribile mentre lui aveva soltanto voluto vivere in mezzo a loro, amarli e imparare cosa fosse essere un bambino che cresceva con altri bambini, desiderando essere un bambino ed essere amato.
Il primo volume l'ho trovato molto introduttivo, ma mi sono subito legata alle prime due persone: alla dolcezza e innocenza del piccolo Robert, unito all'amore di Cat ma soprattutto del buon Martin; ma anche all'esuberanza dell'adolescenza del giovane Charles, con la sua voglia di scoprire e desideri che pulsano in lui e coinvolgono anche la Bestia stessa.
Nel secondo ho trovato una trama più coinvolgente, più ricca di azione, se così possiamo dire. Anche gli aspetti più 'erotici' - come li hanno definiti - in tutta sincerità non li ho trovati così fastidiosi (di solito, non apprezzo molto certe descrizioni). Ma non sono mancati comunque alcuni momenti in cui mi chiedevo 'ma cosa sto leggendo?'. Alcune scene forse sono un po' assurde e mi hanno lasciato una punta di perplessità.
Il problema, dal mio punto di vista, arriva con il terzo e ultimo volume: forse perché in questo caso, ormai, avevo molte aspettative e un forte desiderio di comprendere di più sull'origine di questa creatura della notte, ma non sono rimasta appagata da quel che ne emerge. Non so spiegare bene perché, ma è come se quest'ultimo libro avesse delle mancanze. Mi è sembrato forse un po' troppo strano e confuso per i miei gusti. Diciamo che ha lasciato alcune domande aperte, come gli strani poteri di una bambina, ma anche l'introduzione di nuovi personaggi forse un po' lanciata lì per chiudere tutto in un certo modo. Magari sono io a non aver bene afferrato il tutto, o forse più semplicemente a me non è piaciuta del tutto la spiegazione finale. L'ho trovato un po' troppo affrettato e molte aspetti mi hanno lasciato addosso troppa perplessità e insoddisfazione.
Resta un mio semplice punto di vista e, come sapete bene, mai dirò di non leggere un libro. Anzi! Per me è fondamentale che ognuno di noi possa farsi una propria opinione. Secondo me, bisogna semplicemente individuare quali libri possano fare per noi, ed è per questo che amo tanto condividere le mie impressioni: far trovare anche a chi mi legge sempre nuovi spunti di lettura. E se sono lontani da quelli più noti o di cui tutti parlano, ne son ancora più felice!
Secondo me però non è un libro adatto a tutti: come dicevo, è davvero molto ricco di descrizioni e riflessioni sulla natura umana ma anche animale. Quindi, se non siete amanti di questa forma descrittiva o di una narrazione lenta senza troppi eventi sensazionali e coinvolgenti, forse non è proprio il libro giusto per voi.
Se, invece, siete curiosi di conoscere questa scissione tra Uomo e Bestia, con tutti i sentimenti che le due realtà provano, o se amate un buon mix di fantasy, un po' di violenza, ma anche qualche spunto di fantascienza (soprattutto nel finale), be', una possibilità gliela potete dare! Magari, a voi piacerà ancora di più.
Che poi, ripeto, i primi due volumi in realtà mi hanno trasmesso delle belle sensazioni, e mi sono molto affezionata ad alcuni personaggi, peccato che - almeno per me - tutto un po' si perda nell'ultimo, che forse avrebbe avuto bisogno di una revisione in più, ma da quel che leggevo l'autore era già passato a miglior vita. Quindi...
Forse è questo che significa crescere, assumersi la responsabilità delle persone che ami. Li ho salvati dalla morte. Mentre la decisione prende forma nella mia mente ricordo come zia Cat pensasse che fossi un demone o come Charles mi abbia battezzato 'La Bestia'. Io però volevo soltanto imparare a conoscere l'amore umano, imparare ciò che loro sembrano fare senza alcuno sforzo.
Comunque sono felice di averlo letto, e di non essermi lasciata scoraggiare dalla narrazione inizialmente un po' complessa. E ora, voglio scoprire nuovi titoli sui licantropi. Be', ne ho già uno che mi aspetta. Dopo King e Stallman, il buon Dumas riuscirà a conquistarmi del tutto? Lo vedremo.
Se lo avete letto e vi va di darmi la vostra opinione, vi attendo! Ho trovato davvero poche recensioni in giro...