Manco da un po', lo so. Ma a fine giugno ho dovuto fare un trattamento all'occhio sinistro che mi ha tenuta distante da libri e schermi, e poi sono tornata nelle Marche. Solo ora riesco finalmente a far qualcosa! Ho molti libri di cui vorrei scrivere, quindi direi di iniziare da una collaborazione. Come saprete, e ormai avrò ripetuto fino alla nausea, il tema delle Streghe è uno dei miei preferiti. Quando l'autrice Eufemia Griffo mi ha proposto il suo lavoro sulle Streghe di Triora non ho saputo resistere. Triora, poi, è un borgo ligure che mi piacerebbe molto visitare un giorno e, di certo, questa lettura ha contribuito a farmi aumentare questo desiderio! Prima o poi ci andrò, ecco. Sagome di Carta, le streghe di Triora è pubblicato dalla casa editrice Le Mezzelane e la narrazione segue due piani temporali: la fine degli anni 90, e il 1587 quando il paese fu colpito da una feroce caccia alle streghe.
... da anni sento la presenza di Angelina Clavenna, di Brigida e di tutte le altre donne che vissero qui a Triora in quel maledetto periodo e che furono bruciate come se fossero delle misere sagome di carta.
Cordelia Malandri è una fotografa e giornalista che scrive per la rivista dedicata ai viaggi, Kitsune, diretta dal suo amico e co-fondatore Ascanio Mariani. È lui a proporle un nuovo compito per lo speciale di Halloween: scrivere di streghe. Per farlo dovrà recarsi a Triora, in Liguria, uno dei borghi più belli d'Italia ma anche teatro di una violenta caccia alle streghe. Lo scopo non è solo di spingere i lettori a scoprire questa realtà, ma anche e soprattutto quello di ridare dignità a quelle bambine, donne e anziane torturate o assassinate a causa dell'ignoranza e della cattiveria di uomini sanguinari.
Giunta a Triora, Cordelia è accolta con gentilezza e calore dagli abitanti, ricevendo consigli sui luoghi da visitare e le figure più giuste da conoscere per la sua ricerca. Ma sarà soprattutto l'incontro di due persone a essere essenziale, non solo per il suo lavoro, ma anche per la sua vita personale e il suo... cuore.
Da un lato, Massimiliano, un uomo colto e gentile, un ex professore di storia che ha rinunciato al suo lavoro per aprire un negozio artigianale, denominato Artemisia, in cui trovare cere di ogni grandezza e colore e una bottega di spezie ed erbe, allo scopo di preservare le tradizioni del luogo. Una persona che sin dal primo istante sembrerà comprenderla nel profondo, e verso la quale proverà subito un'attrazione forte, ricambiata. Dall'altro lato, l'anziana Bianca Maria (ispirata a Angelamaria Zucchetto), ultima discendente delle streghe di Triora, che le narrerà la storia della sua antenata Angelina Clavenna e delle altre bagiue, le donne accusate di stregoneria a cui fu addossata tutta la colpa per la carestia che colpì il borgo nel 1587.
La seconda parte del romanzo ci riporta proprio a quell'epoca, seguendo il triste destino di Angelina, e del suo amore tormentato e ostacolato per Tommaso, figlio del Podestà del luogo, e accusata insieme agli altri di essere una strega. Così come Cordelia, anche noi ascolteremo la narrazione dei fatti, sprofondando anche nei tormenti della prigione e delle torture subite.
Passato e Presente sembrano intrecciarsi nelle figure di due donne: Cordelia, che deve decidere se lasciare la sua adorata ma caotica Roma e andare a vivere in quel borgo pieno di pace che ti trasporta indietro nel tempo e dove ha trovato l'amore vero; e Angelina che, come attraverso un sogno, fa affiorare la sua voce e chiede di non essere dimenticata, di donarle la pace, di riscrivere la storia nel modo più giusto.
«Vedi, Cordelia, quello che vorrei che emergesse dal tuo servizio non è solo un racconto fotografico dei luoghi, ma un messaggio chiaro che restituisca la dignità a quelle povere donne che sono morte a causa dell'ignoranza e della cattiveria di uomini sanguinari. Voglio ridare una vita alle migliaia di bambine, ragazze e persino anziane, condannate a morte sul rogo senza alcuna colpa, tentando quanto meno di risarcire la loro memoria.»
Il tema in sé è, per me, estremamente interessante. Ho sempre voluto approfondire la storia delle streghe di Triora ed è anche per questo che ho trovato questa seconda parte molto più coinvolgente della prima. La storia di Angelina, un personaggio di finzione ma ispirato alle donne che hanno davvero subito tanto orrore, mi ha toccata molto emotivamente.
In generale, l'ho trovata una lettura piacevole che però non mi ha convinta del tutto, anche per motivazioni sicuramente più personali e soggettive.
Tra gli aspetti che più ho apprezzato c'è, come dicevo, la narrazione storica: questa rievocazione in bilico tra fantasia e realtà degli eventi avvenuti a Triora alla fine del 1500. La storia di Angelina è riuscita a colpirmi, e ho letto le sue vicende con piacere e un tocco di emozione sul finale.
È un libro che, poi, mi ha sicuramente ancor più motivato a voler approfondire questa triste pagina di storia Italiana; oltre ad aver una gran voglia di visitare Triora, per percorrere anche io quelle strade, i suggestivi caruggi, poter osservare la Cabotina (il presunto ritrovo delle Streghe), il Lagodégnu, il museo etnografico e via dicendo. Infatti, ho letto molto volentieri i momenti in cui Cordelia incontra alcuni abitanti del luogo, che le descrivono i vari aspetti curiosi e storici del borgo. Mi sono piaciute molto le descrizioni dei luoghi, dell'atmosfera quasi sospesa in un tempo passato, in cui hai quasi la percezione che in fondo le bagiue siano ancora lì. Ti sembra di essere lì, con Cordelia, davanti alla Cabotina al chiarore delle stelle, o a provare rabbia e brividi sulla pelle nell'osservare il museo, o ancora ad ascoltare le parole di Bianca Maria, o avvertire gli odori delle erbe aromatiche.
Un altro aspetto molto importante è il concetto della memoria: questo voler ridare voce a quelle povere donne vittime della violenza, dell'ignoranza, della cattiveria degli uomini (e non solo). Non dimenticarle. Chi erano in fondo? Erboriste, studiose, levatrici... erano donne che sapevano usare le erbe e donare vita, ma che proprio per questi loro doni e conoscenze, facevano paura e venivano considerate streghe, un ben facile capro espiatorio a cui addossare ogni genere di colpa.
... Le streghe non sono morte. A Triora sopravvivono nei gesti e nelle abitudini quotidiane, tra i muri, nelle foreste e presso le sorgenti della magica Valle Argentina. Il loro ricordo vive tra le antiche mura e alcune di loro camminano anche nelle strade affollate della città, e di certo non portano cappelli a punta né si muovono su scope volanti.
Purtroppo, però, ci sono anche due aspetti che non mi hanno molto convinta, perché nella lettura subentra sempre anche una componente più soggettiva.
Forse è un mio limite, forse ormai sono più disincantata o cinica (e, infatti, a volte mi chiedo se sia giusto ancora definirmi una sognatrice), e non riesco più a sentirmi attratta dalla magia di due anime che si riconoscono sin dal primo incontro (anche se forse c'è un legame di fondo con l'altra storia?), ma ammetto che i momenti più romantici tra Cordelia e Massimiliano sono quelli che mi hanno preso meno. Mentre mi sono persa con la protagonista nell'ascoltare i racconti sulle donne di Triora e il paese stesso.
Per quanto riguarda le citazioni, ho amato moltissimo quelle inserite all'inizio di ogni capitolo (ci sono anche molti riferimenti al mio adorato Shakespeare - come anche il nome della protagonista, in fondo!), però non mi ha molto convinto questo riprendere frasi, preghiere o invocazioni - dette da alcuni personaggi - da altri romanzi o saggi e, quindi, dalla penna di altri autori/autrici. Avrei forse preferito trovare un minimo di originalità in più anche in questi particolari. Da un lato è stato interessante trovare numerosi spunti di lettura sul tema - che ho prontamente segnato! -, dall'altro lato però avrei preferito leggere qualcosa di più “creativo”.
Sono ovviamente pensieri personali, che però ci tenevo a scrivere per essere del tutto onesta. Tuttavia, è una lettura che consiglio a chi, come me, ama il tema della Stregoneria e dei Processi alle presunte streghe, e a chi ha voglia di scoprire questa pagina di storia, seppur per molti personaggi romanzata.
A me piacerebbe molto continuare ad approfondire la storia di Triora, magari con testi più fedeli alla Storia e alle persone realmente esistite. Proverò a cercarne sicuramente altri!Parlate di loro, e fate sapere a tutto il mondo che erano semplicemente delle donne. Fatele rivivere.