Il mio desiderio di scoprire case editrici meno note ma altrettanto interessanti mi ha portata a conoscere una realtà editoriale con diversi romanzi storici che mi affascinano particolarmente. Ho avuto così l'opportunità di iniziare una collaborazione davvero piacevole, potendo leggere un titolo molto affine ai miei gusti di lettura: Rosso di Tiro, Blu d'Oltremare. Una storia fiamminga, di Adriana Assini. Dell'autrice potete trovare molti altri titoli davvero degni di nota, in tutti si dà molta importanza ai personaggi femminili, e questa è una cosa che cerco molto nelle mie scelte letterarie. Ringrazio di cuore la casa editrice Scrittura&Scritture, Chantal, Eliana e Vincenza per questa bellissima opportunità.
Le otto dame si presero per mano e formarono un cerchio. Con gli occhi chiusi, restarono in bilico sull'esile soglia che segnava la rottura con il mondo autoritario degli uomini e delle loro leggi inique. Col tempo sospeso, cessarono i rumori, si fermò il vento. Una stranissima quiete s'abbatté su quel lembo di terra su cui Anne, Sebile, Greta, Ysengrine, Margot, Alix, Rose ed Emmeline poggiavano il piede. Il loro misterioso viaggio era iniziato.
Sul finire del Trecento, l'aria di Bruges, splendida città fiamminga, è avvelenata dall'odio e dalla continua rivalità tra due gruppi contrapposti: da un lato i tintori di robbia, autorizzati a lavorare i colori del rosso, i toni aranciati e tutte le sfumature del giallo, sulla sponda opposta quelli del guado, che espongono la loro superiorità nel poter usare i colori del culto mariano, quel blu del cielo e del Paradiso. Eterni rivali, costantemente in lotta tra loro. Eppure, come davanti a due fiamminghi Romeo e Giulietta, sboccia l'amore proprio tra due personaggi contrapposti: Rose Van Triele e Robin Campen. Il blu e il rosso s'uniscono, animati da un sentimento forte, che sembra voler andare oltre le regole di padri o botteghe opposte. Ma è un amore contrastato, dagli uomini e dal Fato. Un sentimento che brucia come il fuoco, ma che rischia di ridurre in cenere chi lo prova. Siamo in un'epoca in cui accanto alle rivalità degli artigiani, scoppiano anche lotte sociali e guerre contro il potere dominante: scorre il sangue tra gli uomini, mentre le donne sono costrette a una vita di silenzio e obbedienza. O almeno così sembra. Eppure, in mezzo al rumore degli scontri, alle voci grosse e autoritarie degli uomini, si muovono silenziose alcune donne. Donne di diverse età e provenienza, donne sapienti, conoscitrici di erbe e stoffe, di storia e religione, capaci di andare oltre le cose e l'esistenza, di accedere a un mondo altro, a una diversa realtà. Donne che, sfidando la legge e la sorte, armate di fusi, fili e vecchie rocche, s'incontrano di nascosto nelle freddi notti tra Natale e la Candelora, scambiandosi pareri ed esperienze, ponendo tutto per iscritto su una pergamena, creando i propri vangeli. Donne che celano un comune sogno. Anne, Sebile, Greta, Ysengrine, Margot, Alix, Rose ed Emmeline: queste sono le dame della Compagnia della Conocchia, pronte a sostenersi l'un l'altra, e a combattere, a modo loro, contro l'autorità e il dominio degli uomini, a cercare la loro libertà, a non spegnere quella fiamma interiore che permette loro di tener alta la testa, nonostante tutti i rischi che le loro conoscenze comportano in un mondo in cui ci voleva poco per finire arse sul rogo.
Convivi notturni, convivi nascosti. Nati chissà quando dall'intraprendenza di alcune donne ansiose di sottrarsi all'ignoranza e all'isolamento. Si tramandavano di madre in figlia e servivano per scambiarsi rimedi, arcani e credenze che una della congrega riportava fedelmente sulla pergamena. E che tutte chiamavano i vangeli.
Sono rimasta subito affascinata dallo stile di Adriana Assini: è molto ricercato e, a mio modesto avviso, ha il sapor di un testo classico ma anche poetico. Mi hanno colpito molto le descrizioni delle varie donne, e tra le pagine emerge una profusione di suoni e colori. Scrittrice ma anche pittrice, Adriana Assini, riesce a creare un ritratto vivido non solo dei vari personaggi con cui via via facciamo conoscenza, ma anche dei luoghi. Bruges vive sotto lo sguardo attento del lettore, tra i suoi canali, e i suoi colori, ma anche ferita da scontri, battaglie, e strane morti a cui trovar risposta; la malinconica Bruges, coi pignoni delle case di mattoni bianchi e rossi, i grovigli di acque diafane...
È un romanzo storico estremamente interessante, che ci permette non solo di scoprire una pagina di Storia delle Fiandre, ma anche di vivere un amore nato sotto i bagliori di astri dispettosi che ricorda per alcuni aspetti una delle più famose opere del Bardo inglese; tuttavia non manca un giallo da risolvere, e soprattutto l'attenzione su queste figure femminili che di giorno adempiono ai loro doveri, ma di notte anelano a quel desiderio di libertà, di essere finalmente se stesse, senza regole o imposizioni di uomini, o il rischio di perire nel fuoco per la loro sapienza.
Greta, l'anziana veggente, che con la luna piena cedeva alla violenza dei deliri profetici, elargendo visioni e consigli a una sparuta corte di accoliti.
Rose, timida ninfa di sorgente, pronta a rivelare un carattere indomito quando le viene imposto di non seguire il suo cuore.
Margot, filatrice istruita nell'arte dell'astrologia, gemma invernale dalla bella sagoma e la lingua tagliente.
Alix, figlia delle maree e delle albe lunari.
Sebile, spirito irrequieto assetata di conoscenza e di sapere, vista male dalla gente per le chiome color del rame.
Ysengrine, fornaia, un'acqua cheta percorsa da onde frenetiche, un vaso chiuso pieno di sorprese.
Emmeline, la più severa del gruppo, capace di dire la verità anche a rischio di essere brutale.
Anne, aggraziata, esile, bionda come il grano, d'animo fragile come il legno di un pero.
Se amate la Storia e siete alla costante ricerca di personaggi femminili degni di nota, allora vi consiglio di recuperarlo.
Piccola nota: durante i discorsi tra le varie evangeliste - così si definiscono le rappresentanti della congrega -, spiccano anche due nomi di personaggi femminili realmente esistiti di cui non sapevo nulla. Marguerite Porete, religiosa, scrittrice e teologa francese, autrice de Lo specchio delle anime semplici, bruciata sul rogo a Parigi per eresia; e Maria La Giudea considerata la prima alchimista nella storia dell'Occidente. Non so se accade anche a voi, ma io trovo queste piccole curiosità sempre molto importanti! Del resto, spesso le donne sono state poste all'ombra, nonostante abbiano avuto un ruolo importante nella Storia, e ritrovarne nei libri, andando poi ad approfondire, è una cosa che amo fare.
L'amore è un fiore fragile, amico mio, e appassisce presto. Per questo va colto quand'è ancora in boccio, prima che a quell'effimero vigore segua un rapido declino.
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