The Witch's Heart - La leggenda di Angrboda, di Genevieve Gornichec

23 mar 2023

Libri

Sono sempre stata affascinata dalla Mitologia Norrena, tuttavia questo libro mi ha colpito molto soprattutto perché dà voce a un personaggio che fino a quel momento forse era rimasto un po' troppo nell'ombra: la gigantessa Angrboda, moglie e madre dei tre figli di Loki che saranno le chiavi per lo scontro finale contro gli Dei, il Ragnarok. Altro tema che adoro leggere, praticamente da sempre, è quello delle Streghe, quindi non potevo proprio farmi sfuggire questo testo. Oggi, come da titolo, vi consiglio The Witch's Heart - la leggenda di Angrboda, di Genevieve Gornichec, pubblicato di recente da Mondadori Oscar Vault. Ringrazio di cuore Alfonso per la copia omaggio.

Sono Angrboda Strega di Ferro. La Vecchia, la Madre Strega che diede alla luce i lupi che inseguono il sole e la luna. Un tempo moglie di Loki e madre sia della sovrana dei morti sia delle due creature del caos, destinate a fare sì che si compia lo sventurato destino degli stessi esseri che hanno rovinato le nostre vite.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice


Ogni storia di Strega inizia o si conclude con un rogo. E quella di Angrboda non è da meno. Anzi, la sua forse è ancora più particolare, perché fu bruciata per ben tre volte e per tre volte risorse da quelle ceneri, prima di fuggire via, lasciando lì il suo cuore. Perché? Odino voleva servirsi di lei, della sua magia, del suo seid, quel potere che le permetteva di viaggiare fuori dal suo corpo e divinare il futuro. Odino, il Padre degli Dei, voleva sapere. Voleva farla sprofondare nell'oscurità, nei luoghi più nascosti del cosmo, per conoscere quello che potrà accadere a tutti loro, ma lei scelse di non farlo. Forse per paura, o anche per la pura volontà di non voler sapere. Nata per la terza volta, sceglie il nome di Angrboda, “Foriera di Sventure”, e fugge via da Asgard, trovando dimora nella Foresta di Ferro. Qui, in una grotta, lontana da tutto e tutti, vorrebbe vivere un'esistenza tranquilla. Eppure, qualcuno la trova e tra le sue mani ha il suo cuore. È Loki, fratello di sangue di Odino, il dio muta-forma re degli inganni, bello e astuto, che le riconsegna il cuore. E non solo. Tra i due, dopo una naturale diffidenza da parte della Strega, nasce un sentimento molto simile all'amore. La gigantessa e il Dio si uniscono dando vita a tre creature, i loro figli unici e particolari: Hel, una bambina con il corpo per metà morto, Fenrir, un lupo, e Jormungand, un serpente. Tre figli che saranno la chiave di quel futuro che Odino voleva costringerla a vedere. Tre bambini, considerati da alcuni 'mostri', che le vengono portati via da quegli stessi Dei che non smettono di tormentarla, nonostante avesse fatto di tutto per proteggersi e proteggere le sue creature, e purtroppo con la complicità di Loki. Cosa farà ora Angrboda? Sceglierà di sottomettersi a un Destino già scritto, o cercherà di ribellarsi mossa soprattutto dall'amore di una madre?

Come dicevo, sono molto attratta dalle diverse mitologie, in modo particolare quella nordica esercita in me un certo fascino. Mentirei se dicessi di conoscere perfettamente l'Edda in prosa e l'Edda poetica - fonti principali da cui ha attinto l'autrice per questo suo retelling -, ma sono sempre molto curiosa dei libri ispirati a questa forma narrativa. A riguardo, sempre di Mondadori, avevo letto Miti del Nord di Neil Gaiman, e mi era piaciuto molto. Anche la storia di Angrboda è riuscita a entrarmi nel cuore, apprezzando soprattutto il tentativo di dar voce a chi è rimasta nell'ombra, vedendola unicamente come madre dei figli del caos e moglie (o meglio, una delle due mogli) di Loki. Tra le pagine di questo libro, invece, Angrboda diventa un vero e proprio fuoco, vivo e palpitante. Genevieve Gornichec ci fa entrare nel suo mondo, nella sua vita, tra i suoi sentimenti e i suoi pensieri. La rende vera protagonista, con tutte le sue fragilità ma anche la sua incredibile forza. 

La prima parte del libro l'ho trovata forse un po' lenta, a tratti ripetitiva. È quella che mi è piaciuta meno, ma serve da introduzione a quella che è la sua leggenda. Dai tre roghi, all'amore per Loki, al frutto di quella loro unione. Loki è un personaggio che, ancora una volta, suscita risate, ma anche un certo nervosismo. È un personaggio ambiguo, particolare, ma anche buffo, sempre pronto a combinare guai. Eppure, insieme ad Angrboda, è facile provare per lui un sentimento contrastante. Fa errori, a volte imperdonabili, ma allo stesso tempo a me è sempre sembrato più 'umano' di tutti gli altri Dei norreni, così egoisti, pronti a giocare con le vite delle altre razze, incuranti dei sentimenti, dei rapporti umani, dell'amore provato. È un emarginato, proprio come la Strega della Foresta di Ferro. Angrboda è un'anima ferita, usata, torturata, uccisa. Più e più volte. Una donna/gigantessa che ora chiede solo un po' di pace, di poter vivere la sua vita nella foresta, con i suoi figli, particolari sì, ma unici. Inizialmente sembra forse un po' troppo remissiva, spaventata, quasi persa. Cerca di proteggere se stessa e coloro che ama, di allontanarsi dall'occhio implacabile di Odino, di non essere costretta a vedere quel futuro minaccioso. Ma il Destino ha altri piani, e forse è già tutto scritto.
Ma è nella seconda parte che la storia entra nel vivo, che emerge tutta la sua forza: quella di una donna che osa ribellarsi alle Divinità, e che è disposta anche a un grande sacrificio per poter salvare le vite dei suoi figli. Quella flebile speranza che ha intravisto, soprattutto per Hel, la sua bambina. Ed è da questo momento in poi che la narrazione acquista forza, ti coinvolge totalmente, ti emoziona e a tratti anche commuove. Il rapporto di Angrboda con i suoi figli, in particolare, è il punto che più ha sfiorato la mia anima di lettrice.

Ci sono la mitologia, le lotte tra Dei, il Ragnarok, ma c'è anche tanto amore tra queste pagine. 
L'amore di una donna per un Dio, che le ha restituito il cuore e altro ancora.
L'amore di una donna per un'altra donna, sempre al suo fianco, pronta a difenderla e aiutarla in ogni momento di difficoltà.
L'amore di una madre per quei suoi figli diversi, ma nel suo cuore preziosi. Destinati a una sorte beffarda, ingiusta.

La forza di una Strega che deve ritrovare se stessa, ritrovare il suo potere, ed essere disposta anche a tornare tra quelle fiamme per un motivo molto più nobile, alto, meraviglioso.

È un romanzo che mi sento di consigliare naturalmente a tutti gli amanti della mitologia norrena, ma anche a chi apprezza molto la figura della Strega. Se poi amate cercare tra le pagine di un libro la forza di una Donna che lotta contro un Destino già scritto, be', vi consiglio di conoscere Angrboda, di ascoltare la sua voce, di farla entrare nel vostro cuore.
Un esordio letterario che personalmente ho apprezzato molto, nonostante una prima parte non del tutto convincente. Su questo punto vi dico: cercate di resistere, se come me, proverete un po' di difficoltà. Dalla seconda vi rapirà così tanto che sarà difficile lasciare andare il libro, fino a che non avrete voltato l'ultima pagina.

«Ti chiedi ancora, a volte,» sussurrò lei «se sia stato un errore restituirmi il cuore?»
E allora Loki comprese, e riuscì a rispondere con voce roca: «Mai».

Concludo con un'ultima nota. Io sono dell'idea che l'oggetto libro oltre a dover essere molto bello dentro, debba esserlo anche fuori. E devo ammettere che la copertina di questo volume mi piace moltissimo, soprattutto l'aver inserito i tre figli di Angrboda tra i suoi capelli. Un legame unico e speciale, tra il cuore di una madre e i suoi figli, diversi, ma unici.


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IL LIBRO

The Witch's Heart - La Leggenda di Angrboda
Genevieve Gornichec
Casa editrice: Mondadori
Traduzione di: Nadia Toffanello
Pagine: 396
Prezzo: 15.50€
Anno di pubblicazione: 2023
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