Agnes Grey, di Anne Brontë

28 mar 2023

Libri

Alle sorelle Brontë mi sento particolarmente legata, ma finora avevo avuto modo di leggere solo la penna di Charlotte (per ora la mia preferita!) ed Emily. Mi mancava la terza sorella, quella forse messa più in ombra: Anne. Questo mese ho finalmente avuto modo di scoprire il suo primo romanzo, Agnes Grey - pubblicato sotto lo pseudonimo di Acton Bell - che alla sua pubblicazione è stato forse un po' troppo oscurato dai lavori delle sue sorelle, ma che è interessante far tornare alla luce.
Devo essere subito sincera, nonostante io abbia apprezzato questa storia per vari aspetti, purtroppo non è riuscita a trasmettermi la stessa 'carica emozionale' - se così posso definirla - delle altre sorelle. Ma non vedo l'ora di leggere l'altro suo romanzo, curiosa di scoprire se riuscirà a sorprendermi forse un po' di più. 

Tuttavia sono veramente felice di aver riempito questo vuoto che restava, di aver scoperto anche la sua voce, più tenue forse, più delicata, ma non per questo non degna di nota. 

In ogni storia vera è racchiusa una morale; in alcune può essere difficile trovarla e, dopo averla trovata, è così povera e piccola che non vale la pena schiacciare il guscio per quella noce rinsecchita. Non posso giudicare io se sia o non sia questo il caso per la mia storia.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice



Agnes Grey è la più giovane di due sorelle. Cresciuta in una famiglia in cui regnano il rispetto e l'amore, è stata a lungo coccolata e in un certo senso protetta. Quando però la famiglia ha un vero e proprio tracollo finanziario, per non sentirsi un peso ma anche mossa dal profondo desiderio di conoscere il mondo oltre la canonica dove ha sempre vissuto in una sorta di isolamento e mettersi alla prova, Agnes decide di cercare lavoro come Istitutrice. Dopo qualche esitazione da parte dei suoi genitori e di sua sorella Mary, la giovane protagonista trova una prima opportunità presso la dimora di Wellwood per occuparsi dei bambini dei coniugi Bloomfield. Ma questo primo scontro con la realtà non si rivela un'impresa facile per Agnes, che comunque cerca di mantenere saldi i suoi principi morali, le sue virtù, le sue credenze religiose. Sin da subito ci troviamo davanti a una ragazza apparentemente remissiva, che però è dotata anche di un'incredibile pazienza nei confronti di quei bambini maleducati e irrispettosi. In più deve fare i conti anche con dei genitori altezzosi e grezzi, freddi e superficiali, che le impediscono di compiere azioni più concrete e ferme, ma allo stesso tempo l'accusano di non riuscire a gestire nella maniera più opportuna quei loro amati figli. Agnes, purtroppo, viene ben presto licenziata, ma questa delusione non la ferma. Nel giro di pochi mesi, infatti, diventerà l'istitutrice per i ragazzi Murray, trasferendosi a Horton Lodge. Una famiglia più agiata della precedente, ma non così migliore. Dovrà occuparsi in particolar modo di due ragazze, poco più giovani di lei: Rosalie, bella ma altezzosa, capace di giocare con i cuori degli uomini senza alcun rispetto, e Matilda, un ragazzaccio amante dei cavalli e dei cani, spesso volgare e fin troppo vivace. Attraverso la sua giovane eroina, Anne Brontë va a donarci il ritratto di un microcosmo della società vittoriana, mostrando quanto i soldi non rendano poi così tanto le persone migliori. Anzi. Sia le ragazze che i loro famigliari o amici dimostrano disprezzo per chi ha meno, e anche nei confronti della stessa Agnes, che viene emarginata e isolata, trattata in maniera indegna anche dalla servitù. Eppure, è proprio lì che Agnes farà un incontro importante per la sua vita: quello con il vice-parroco Edward Weston, l'unico che le concederà attenzione, che comprenderà il suo animo e vedrà la vera luce dietro quel piccolo “diamante grezzo”. Un'unione di due anime affini, mosse dagli stessi principi morali. 
Quella tra Agnes ed Edward è una storia d'amore semplice, lineare, non c'è nulla di burrascoso o violento - a differenza dei personaggi di Emily o anche di Charlotte -. L'unione di due spiriti devoti, a cui forse manca qualcosa, e che insieme possono completarsi e sostenersi nei loro progetti, nei loro sogni. Voci silenziose in un mare di parole vacue. 

È anche un amore che arriva solo nel finale, o comunque tardi, non divenendo un vero e proprio fulcro della storia. Pur rimanendo un elemento importante.

Il cuore umano è come la gomma: pochissimo basta a gonfiarlo, e moltissimo non riesce a farlo scoppiare. Se poco più che nulla lo turba, ci vuole poco meno che tutto per spezzarlo. Come nelle membra visibili della nostra struttura, c'è nel cuore una forza intrinseca che gli dà forza contro la violenza esterna.

La prosa di Anne Brontë è semplice, lineare, ha delle sfumature più tenui e delicate rispetto alle sue sorelle, eppure è piacevole da leggere - nonostante l'alto numero di citazioni religiose -. E anche la storia stessa di Agnes non ha nulla di così sorprendente: è il ritratto di una vita semplice, di una giovane dell'epoca, che va a svolgere uno dei pochissimi lavori che le donne potevano fare, facendo emergere vizi e virtù e anche una critica nei confronti della società. Ma anche mostrando quella che era l'educazione ai tempi, la difficoltà delle istitutrici di compiere al meglio il loro compito, non ricevendo rispetto né dagli allievi né dai genitori. Una società piena di parole spesso vuote, superficiali, fredde, e anche false. 

Si dice che questo racconto sia anche una sorta di autobiografia: del resto Anne stessa è l'ultima delle sorelle e ha svolto il medesimo lavoro della sua protagonista.

Agnes parla in prima persona, rivolgendosi spesso a un possibile lettore. Ed è attraverso le sue parole e il suo sguardo che siamo introdotti nella sua casa, e poi nelle varie dimore dei più ricchi, vivendo insieme a lei le luci e le ombre degli esseri umani che incontra. Uno dei personaggi che più risalta è sicuramente Rosalie, una delle sue allieve, un personaggio sicuramente contrapposto ad Agnes. Se quest'ultima è silenziosa, rispettosa, sensibile, umile, cauta nel parlare, Rosalie, invece, non dimostra il medesimo atteggiamento. Consapevole della sua bellezza e della sua indole, gioca sicura con i cuori degli uomini, cercando di attirare i loro sguardi, di farli innamorare di sé, strappandoli spesso anche ad altre ragazze - tra cui la stessa istitutrice -, pur essendo già promessa. Ma la sua sorte, il suo rispettare il volere materno e il suo desiderio di salire di grado nella società, la spingeranno a essere ben presto rinchiusa in una gabbia dorata; cercando così l'aiuto proprio della persona tanto disprezzata. 

Accanto all'amore che sboccia tra Edward ed Agnes, c'è però un altro legame che scalda il cuore. Tra queste pagine, infatti, ci sono donne che scelgono di stare con la persona che amano, e non di sposarsi per soldi. Lo fa Agnes, che trova in Edward la sua anima affine; ma lo fa soprattutto sua madre. Una donna forte che poteva vivere una vita più lussuosa e, invece, rinuncia a tutto pur di stare con l'uomo che ama, nonostante tutti i problemi che potranno arrivare, le difficoltà da affrontare. Una donna coraggiosa che lotta per quello in cui crede, per l'amore, e poi anche per il lavoro. Un personaggio che a me ha colpito davvero molto.

Se devo essere sincera nella prima parte di questo romanzo ho avuto un po' di difficoltà e anche una sorta di noia. Temevo di rimanere fortemente delusa dalla terza sorella Brontë, ma poi la storia mi ha preso di più, e alla fine l'ho trovata per certi aspetti molto interessante. Provo sentimenti contrastanti per la protagonista, che a tratti mi è sembrata troppo passiva, ma allo stesso tempo anche in un certo modo moderna. Siamo in un'epoca in cui le donne non potevano svolgere molti lavori, e molte erano costrette a sposarsi per soldi o comunque in matrimoni concordati. Agnes, in un momento di difficoltà famigliare, sceglie di lavorare per poter aiutare i suoi, ma anche per scoprire il mondo dal quale è stata sempre isolata. Affronta molte difficoltà, con perseveranza e costanza, così come la solitudine, l'emarginazione, ma poi, quest'animo silenzioso e virtuoso riuscirà a trovare l'amore e anche ad affermare se stessa. Un amore semplice, per nulla impetuoso, ma reale. Un uomo che sceglie non per soldi, non per volere altrui, ma perché si amano, si stimano, e si sostengono a vicenda. Forse un romanzo meno romantico e violento, ma sicuramente più realistico. 

Non è riuscita a scatenare in me forti emozioni come le sue sorelle, ma anche Anne Brontë merita di essere apprezzata. E io non vedo l'ora di continuare a scoprirla con l'altro suo romanzo La signora di Wildfell Hall, perché leggere le sorelle Brontë vale sempre la pena.

IL LIBRO

Agnes Grey
Anne Brontë
Casa editrice: Mondadori
Traduzione di: Anna Luisa Zazo
Pagine: 246
Anno di pubblicazione: 2010
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