La forma dell'acqua, di Guillermo del Toro e Daniel Kraus

1 ott 2022

Libri

Qualche tempo fa ho visto un film in tv. Forse per poca attenzione o altro, non mi aveva colpito più di tanto, però mi era rimasto impresso. Tanto che, quando ho visto il libro da cui è stato tratto, ho deciso di comprarlo e l'ho letto proprio nelle ultime settimane. Be', direi che il libro mi ha colpita molto di più, perché pur non essendoci moltissime differenze tra i due prodotti, ho trovato quel qualcosa in più che al film manca. Sicuramente molto forte è la descrizione dei personaggi, anche dei secondari che nel film hanno un ruolo più ridotto. I due autori non si soffermano solamente sui due innamorati protagonisti e lo scontro con l'antagonista, ma dedicano tutto il tempo ha costruire la rinascita di ogni singolo personaggio, facendolo diventare, a mio avviso, un libro corale. E molto interessante. Sì. 
Ma di cosa sto parlando? De La forma dell'acqua, di Guillermo del Toro e Daniel Kraus, che ho letto per la challenge #DungeonofReaders nella tappa Picco del Drago!


Spesso, le creature più intelligenti sono quelle che fanno meno rumore.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Elisa vive una vita piuttosto anonima. Lei, priva di voce, e con un passato difficile, sembra essere invisibile in quel mondo in cui muove i suoi passi, e di cui, forse nel profondo sente di non far parte. Lei muta sin dall'infanzia, non hai mai provato veramente amore. Nessun uomo con cui è stata è riuscito ad ascoltarla davvero, a comprenderla. Tutti si sono gettati su di lei come fosse un animale. Elisa sogna, sogna l'acqua, sogna un mondo diverso dove vivere felice. Ma poi la sveglia suona e la riporta alla realtà. Non si specchia, Elisa, per non vedere quelle cicatrici ai lati del collo che la rimandano a un passato triste e violento. Indossa le sue scarpe colorate, sgargianti, come per gridare al mondo che lei esiste, e va a lavoro: una donna delle pulizie presso il Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam, a Baltimora. 
Due sono le persone che sembrano provare per la ragazza un moto di affetto e protezione: Giles, un anziano artista omosessuale, che vive in un appartamento affianco al suo, sopra un cinema, e la nera Zelda, sua collega di lavoro, vera amica della ragazza, pronta a riempirla di parole laddove c'è solo silenzio, e a donarle una mano nei momenti di difficoltà. 

All'Occam, una notte, sembra esserci un'aria nuova: è arrivata, infatti, una “risorsa” preziosa quanto delicata, che deve essere analizzata per carpirne segreti importanti: un uomo-anfibio catturato in Amazzonia dal feroce militare Richard Strickland. L'uomo crede di essere al suo ultimo lavoro per il suo superiore, dopo aver svolto crimini che ancora risuonano nella sua mente, come il suono di scimmie impazzite. Poi sarà finalmente libero, libero di essere un buon padre per i suoi due figli, ma anche un buon marito per la sua Lainie. Anche a quest'ultima viene data voce: una tipica donna borghese degli anni '60, dedita alla casa e alla famiglia. Fino a quel momento ha cercato di fare del suo meglio, per essere una brava moglie e madre: essere vestita in un certo modo, accudire i figli, sistemare la casa, stirare con cura i capi dell'uomo che ha sposato... Ma è davvero questa la vita che vuole? È davvero convinta di voler continuare a vivere con un uomo, che pian piano, diventa sempre più distante dall'immagine che forse si era costruita?

Infine, c'è il dottor Hoffstetler, incaricato di studiare la 'risorsa', dallo strano accento russo e da uno sguardo e un moto d'animo che sanno andare oltre gli obblighi imposti dall'alto. 
Siamo negli anni della guerra fredda, dei conflitti sottili ma evidenti tra Stati Uniti e Russia. Anni in cui le minoranze non sono ben viste: vengono allontanate, disprezzate, o ridotte a svolgere ruoli non importanti, testa bassa, rispetto delle regole. E le donne devono stare al loro posto, a casa, pronte a essere buone madri e mogli. 

In tutto il libro è sempre presente lo scorrere dell'acqua, che si affaccia nei sogni, ma anche nella realtà. Giornate grigie, colme di pioggia scrosciante, si susseguono. L'acqua è un elemento che unisce non solo quella creatura divina, ma anche Elisa. E dal loro incontro si sprigiona un amore intenso che va al di là delle differenze, dell'appartenenza - almeno all'apparenza - a due mondi diversi, a due linguaggi differenti. Elisa parla la lingua dei segni, ed è così che si rivolge all'uomo-anfibio, riuscendo pian piano a conquistare la sua fiducia, con piccoli gesti o doni, con l'ascolto e la comprensione, con l'uso della musica e della danza. La ragazza danza per lui con quelle scarpette sgargianti e pian piano affiora in lei un sentimento profondo, che la spinge a voler far qualcosa per salvare il suo amore.


Lui non ha mai voluto far male a nessuno. È vissuto per secoli senza dar fastidio a nessuno. Siamo stati noi a fargli questo. Siamo stati noi a portarlo qui, a torturarlo. Qual è il prossimo passo, Leo? Qual è la prossima specie che dovremo sterminare? Noi stessi? Spero di sì. Ce lo meritiamo.


Di più non dico della trama.
Ho letto questo libro con lentezza, assaporando ogni capitolo con il giusto tempo. Sì, questo mese ho dedicato poco tempo alla lettura, ma sono contenta di aver finalmente recuperato questo titolo. Mi è piaciuto molto lo stile, a tratti quasi poetico, in altri contesti più brutale, diretto, a seconda del personaggio che entra in scena. Ho adorato il fatto che, come raramente succede, non ci siano personaggi perfetti, né grandi eroi senza macchia e senza paura. Anzi. Sono personaggi normali, con vite spesso ai margini della società. Donne senza voce, che pian piano riescono a farsi udire, o semplicemente a rispondere a quel richiamo che sentono dentro, a reagire, a trovare il coraggio di essere se stesse, e di aiutare gli altri e aiutarsi. Donne che vogliono una nuova vita, e cercano di andare oltre le rigide regole; donne disposte anche a rischiare la propria vita per aiutare le persone che amano o a cui vogliono bene; personaggi ai margini che trovano un posto importante nella storia. Magari non cambieranno la società o il mondo, ma potranno comunque avere la possibilità di riscattarsi da una vita vuota, spenta, invisibile. Di rinascere.

L'antagonista, Strickland fa davvero paura. È violento, pieno di rabbia, ma anche ossessionato dagli atti commessi in passato. Sensi di colpa che lo logorano pian piano, che rischiano di farlo impazzire. Sembra quasi di scorgere una sorta di conflitto tra un uomo e un Dio. Lui, e altri insieme a lui, sono i tipici uomini bianchi eteri che vogliono dominare il mondo, anche a costo di distruggerlo o di ferire chi è indegno ai loro occhi. Ma sono proprio le minoranze a brillare tra queste pagine. 

È una storia di magia e romanticismo, d'amore e di riscatto. 
Sì, se c'è una cosa che mi ha fatto proprio amare di più il libro del film è questa attenzione che viene data a tutti i personaggi, portandomi ad affezionarmi ad alcuni, e a odiarne altri, a sorridere e riflettere. Non limitandomi solo a sognare davanti a un amore apparentemente impossibile. Ma andando oltre, permettendomi di riflettere su tanti aspetti della società che ancora oggi non sono poi così cambiati, purtroppo. Pensiamo ad esempio a quante volte, anche oggi, l'uomo si senta al di sopra di tutti, degli animali, della natura, ma anche dei suoi simili. Non provare empatia, distruggere tutto, vedere gli altri come esseri inutili, reietti della società, da allontanare o perché no anche uccidere. Succede ancora, vero? E forse non smetterà mai, purtroppo. Fino a che non finiremo per distruggere anche noi stessi.

Mi è piaciuto davvero tanto. Ve lo consiglio.


Per sopravvivere sotto così tanta acqua, dovrò imparare a respirarci attraverso, ad adattarmi, a trasformarmi in una creatura diversa.

IL LIBRO

La forma dell'acqua
Guillermo Del Toro, Daniel Kraus
Casa editrice: Tre60
Traduzione di: Flavio Ianelli, Silvia Minucelli
Pagine: 432
Prezzo: 18.00€
Anno di pubblicazione: 2018
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