La tua casa pagherà, di Steph Cha

28 giu 2022

Libri

Fino a non molti anni fa avevo una visione molto positiva dell'America. 
In fondo arrivava ai nostri occhi sempre l'immagine di un grande Stato democratico e libero, la patria di Hollywood, il luogo che si desiderava raggiungere dietro la speranza di una libertà. Diciamo che film, serie tv e cartoni animati non aiutano moltissimo a comprendere la verità dietro una realtà patinata.
Poi, però, cresci. Inizi a informarti meglio, leggi libri, e tutto quello in cui credevi s'incrina un po'. Non ho più una visione così positiva degli Stati Uniti. E diciamo che anche le ultimissime notizie che da lì arrivano, ti gettano in uno stato di profondo sconforto. 
Soffermandomi sull'aspetto razzismo, però, dopo avervi profondamente consigliato il libro Il diritto di opporsi di Bryan Stevenson, oggi voglio spingervi a soffermarvi su un altro titolo adatto: La tua casa pagherà, di Steph Cha, pubblicato dalla casa editrice 21lettere

Ho scoperto questa casa editrice grazie alla mia collaborazione con Let's Book (infatti, sul loro sito potete già trovare la mia recensione), e mi ha molto colpito sia per la linea editoriale, sia per le pubblicazioni. Attualmente ho in lettura un altro loro titolo, ma il mio viaggio nel loro mondo non finisce qui. E tenete d'occhio il blog per scoprirne di più!


Forse era così che funzionava il mondo. Le persone dimenticano verità terribili in continuazione, o almeno si dimenticano di ricordarle. Dopotutto, chi vuole pensare alle cose brutte?


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Iniziamo subito con il dire che questo libro è basato su una storia vera, poi romanzata dall'autrice. Un fatto di cronaca degli anni 90, di cui non sapevo nulla e che mi ha molto scossa. 
La Los Angeles che ci viene presentata è molto distante dalla città che forse abbiamo visto in molti film: quella delle grandi star hollywoodiane, delle spiagge meravigliose, e altri aspetti simili. Tra il 1991 e il 1992 fu scossa da una serie di rivolte a sfondo razziale, un fuoco che pian piano è divampato soprattutto a seguito di due fatti: il pestaggio assurdo della polizia nei confronti di Rodney King, un tassista afroamericano, e l'uccisione di una ragazza, la quindicenne afroamericana Latasha Harlins ad opera di una donna coreana Soon Ja Du. Siamo quindi davanti a una realtà diversa, una facciata fatta di degrado e violenza, di gang e di lotte tra minoranze etniche. La paura, le immagini distorte delle persone, un forte senso di ingiustizia sono le scintille che possono scatenare qualcosa di molto più grave. Latasha è morta perché accusata ingiustamente di aver rubato una bottiglia di succo d'arancia. Poi uno scontro, una reazione, e uno scoppio. Con un semplice colpo di pistola alla nuca la ragazza muore: stretti nella mano i soldi per pagare tutto. Il problema è che la giustizia non sempre riesce a fare il suo corso: la coreana non finì mai in carcere.

È da questo spunto che Steph Cha ha creato questa storia. Un thriller che non si limita solo a raccontare questa storia, in forma più romanzata - ma fedele ai fatti di cronaca -, ma va a indagare in profondità su vari aspetti della natura umana. Su quanto sia difficile non cedere alla rabbia quando qualcuno che ami ti viene portato via in tal modo, su quanto siano deleteri i pregiudizi sulle persone, spesso solo perché diverse o con una sfumatura differente di pelle, e quanto forse sia più facile cedere alla vendetta, anche se purtroppo non è quello il modo giusto per andare avanti, per ottenere giustizia, perché così causerai solo altro dolore, che non andrà mai a mitigare il tuo.

Protagoniste di questo romanzo sono due famiglie: una afroamericana e l'altra coreana. Da un lato abbiamo Shawn, che era solo un ragazzo quando sua sorella è stata uccisa davanti ai suoi occhi. E ora, ormai adulto, sta cercando di costruirsi una nuova vita, con la sua compagna, una piccola da crescere insieme, e un lavoro rispettoso dopo un passato di violenza, gang e carcere. In più c'è la famiglia di suo cugino da mandare avanti. Un uomo che sta per uscire dal carcere, dopo troppi anni. Shawn si sente ormai svuotato, ma risulta davvero difficile tenere a bada il dolore dei ricordi. Soprattutto quando il passato sembra di nuovo bussare alla sua porta, riaprendo ferite dalle cicatrici.

E poi c'è Grace, una giovane coreana, che ha sempre vissuto un po' dentro a una bolla. Lontana dal pericolo, dalla violenza, riparata dalla comunità di cui fa parte, e dai suoi genitori che non le permettono di osservare troppo quello che succede a poca distanza. Eppure un tarlo continua a non renderla tranquilla: perché sua sorella Miriam si è allontanata da casa, rompendo il legame con la loro madre? Quando qualcosa di grave colpisce proprio lei, la madre da lei amata, Grace dovrà aprire gli occhi sulla realtà. 


Com'era bella l'aggressione controllata della famiglia. Sapere che il dolore non sarebbe mai stato superiore a quello che poteva sopportare.


Quella che traspare tra queste pagine è una storia che, nel bene e nel male, definirei profondamente umana: fatta di amore, e di famiglia, ma anche di ingiustizia e di vendetta. Ma si va anche alla ricerca di un perdono che forse arriva troppo tardi. Importante è anche l'influenza della famiglia, o meglio dei genitori, sulle vite dei propri figli. Su quanto certe azioni possano provocare delle reazioni a volte anche tragiche sulle nuove generazioni. Quelle dei due protagonisti di questo romanzo sono due famiglie dilaniate dal senso di colpa, da una forte rabbia, da un tragico senso di vendetta. Piene di segreti e di ricordi che ancora fanno male. La storia alterna sia due piani temporali, il 1991 e il 2019, sia i diversi punti di vista di Shawn e di Grace. Ma quello che ho anche apprezzato è che l'autrice non mostra dei giudizi: anzi, ci presenta i vari personaggi con le loro luci e le loro ombre, perfettamente umani, capaci di sbagliare ma anche di comprendere l'errore, anche se in certi casi è troppo tardi. 

Ma tra le righe c'è anche questa forte critica contro una società profondamente ingiusta che finisce davvero per porre un grosso divario tra diverse etnie. Un mondo in cui la giustizia sembra non esserci affatto, soprattutto se non sei bianco, non sei ricco, non sei etero. Perché, siamo onesti, questo grande Stato che in molti ammirano, in verità nasconde anche un'altra faccia, che non si discosta poi tanto da altri luoghi che è più facile condannare. Il razzismo non è mai finito. Se sei povero, hai un colore diverso di pelle, e non rispetti quello che secondo alcuni è considerata l'unica forma d'amore che non va contro-natura, allora puoi facilmente subire leggi assurde, per non parlare di pestaggi o anche peggio. Perché in fondo se sei nero, sei pericoloso a prescindere e vai fermato, anche fino alla morte. Se sei donna non hai il diritto di scelta sul tuo corpo. Se sei povero, non hai possibilità. Se sei omosessuale hai sicuramente dei problemi. Non è così? 
Probabilmente in questo mio articolo c'è molto il riflesso delle ultime notizie che arrivano proprio dagli Stati Uniti. Elementi che mi hanno scatenato una forte rabbia e anche un profondo senso di disgusto. 

Sì, Steph Cha riprende il passato, ma va così a spiegare anche il presente. Perché la Storia tende troppo spesso a ripetersi... del resto, finché non cambieranno certi atteggiamenti, certe chiusure mentali, e ci saranno sempre più persone in preda al potere, e bigotte, questo mondo non potrà mai andare avanti... 

Se il tema del razzismo vi interessa, vi invito a dare un'opportunità a questa lettura, che a me è rimasta particolarmente impressa!





IL LIBRO

La tua casa pagherà
Steph Cha
Casa editrice: 21 lettere
Traduzione di: Andrea Russo
Pagine: 414
Prezzo: 18.00€ / E-book: 8.99€
Anno di pubblicazione: 2020
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