Qualche mese fa vi parlavo di un classico della letteratura italiana che ho molto amato e nelle cui pagine mi sono ritrovata: La luna e i falò, di Cesare Pavese.
Poco dopo, ho scoperto dell'esistenza di un bellissimo graphic novel che ripropone il romanzo, donando anche un omaggio a Pavese stesso, che si affaccia sulla scena tra una pagina e l'altra della storia .
Secondo me, Marco D’Aponte e Marino Magliani hanno rispettato perfettamente il romanzo, riuscendo a creare immagini vivide e colorate, che riflettono un po' tutti gli elementi narrati da Pavese: dalle verdi colline delle Langhe, ai falò e alla luna in cielo, ma anche immagini che si fanno rosse come il sangue, che riflettono la violenza insita nella trama. Ma anche il bianco e il nero per donare contrasto con gli ultimi momenti di vita dell'autore. Insomma, se avete amato il romanzo vi consiglio di recuperare anche questo adattamento!
Perdono tutti e a tutti chiedo perdono, va bene?
Non fate troppi pettegolezzi.
Le ultime parole di Cesare Pavese, prima del suo gesto finale, nella stanza dell'Hotel Roma di Torino il 27 agosto 1950.
Perché esordire così?
Perché questo graphic novel, come già detto, non si limita a riprodurre il testo del suo ultimo romanzo, bensì intervalla i vari momenti con frammenti di vita di Cesare Pavese stesso.
Come Anguilla fa ritorno al suo paese, così Cesare torna a Santo Stefano Belbo, luogo della sua infanzia, dove incontra il suo caro amico Pinolo. E si crea quasi un gioco di specchi tra Anguilla e Pavese, e Pinolo e Nuto. Le immagini vivamente colorate de La Luna e i Falò si contrappongono a quelle in bianco e nero che vedono gli ultimi momenti di vita dello scrittore piemontese, e a volte s'intrecciano, come se lui stesso volesse comunicare con i personaggi descritti. Quasi un prolungamento di sé, della sua esistenza, della sua vita e del suo sentire.
La Luna e i Falò è la storia di un ritorno. Il ritorno alla terra in cui si è nati e di cui ci si sente parte, anche se ormai è tutto cambiato. Un viaggio a ritroso per riscoprire le origini, la natura del mito, con lo scorrere del tempo misurato in stagioni, ai ritmi del mondo campagnolo.
Nella recensione che ho scritto del romanzo, parlavo della bellezza delle descrizioni soprattutto dei paesaggi. Rappresentazioni suggestive legate ai falò e alla luna - che a volte appare come una ferita di coltello che insanguina la pianura - e alla campagna stessa, con i noccioli, i lunghi e interrotti versanti di vigne e di rive, le dolci colline delle Langhe. A mio avviso tali descrizioni sono sicuramente ben rappresentate da un punto di vista grafico: scorrendo le pagine di questo graphic novel, infatti, si viene immersi soprattutto nei toni del verde e del rosso. Il verde della campagna, della natura, delle colline, e il rosso dei falò, uno dei motivi principali dell'opera: i falò dei tempi di festa contadina, ma anche i falò che vanno a nascondere le ferite, che distruggono case e servono a nascondere per sempre i corpi delle vittime di una guerra assurda. Ma tra le tavole spicca anche la luna, luminosa in un cielo blu scuro, ma anche simile a uno spicchio di sangue nella vastità della terra americana. Un astro che diventa quasi minaccioso, simile a un presagio per quello che accadrà, sia nella storia sia nella vita vera.
I personaggi dell'opera ci sono tutti: da Anguilla a Nuto, dal piccolo Cinto, alle tre sorelle dal triste destino, ma anche tanti altri personaggi minori.
Ho trovato anche toccante l'omaggio a Pavese stesso: nei tratti del suo viso si può scorgere forse quella sorta di malessere che lo ha spinto a commettere quell'ultimo terribile gesto.
Insomma, se avete amato come me l'opera di Pavese, vi invito a scoprire anche questo graphic novel. Secondo me questo genere di testi può rappresentare anche un ottimo primo approccio ai grandi classici o, se li abbiamo già letti, un modo per unire alle parole anche le immagini.
II volume si apre anche con una interessante prefazione di Marta Barone, che partendo dalla descrizione che Natalia Ginzburg fa del suo caro amico, arriva anche a descrivere l'opera che andrete a leggere.
Da leggere e regalare.
Scende il buio e le stelle passano stanche.