Al Salone del Libro di Torino non ci sono solo stand di Case editrici, ma anche altre realtà: dai corsi di formazione e apprendimento (ammetto che all'ennesimo blocco da parte di quelli di Genio o Mondolibri stavo per arrabbiarmi), a iniziative umanitarie, ma anche Premi Letterari. Nel nostro vagabondare per gli stand, abbiamo conosciuto il Premio Letterario Massarosa di cui oggi voglio parlarvi un po'!
Voi seguite assiduamente i Premi Letterari Italiani? Leggete i libri candidati?
Io ammetto di non seguire quasi per nulla queste iniziative, anche il più conosciuto Premio Strega è un po' distante da me, nel senso che non riesco a leggere i libri presentati entro la serata finale di premiazione. Però, magari questo può essere un modo per informare anche voi che mi leggete su un altro Premio Letterario che, francamente, non conoscevo.
Il PLM - Premio Letterario Massarosa nasce nel 1947 dall'intuizione di alcuni studenti universitari ed è cronologicamente, dopo il Bagutta e il Viareggio, il terzo premio letterario in Italia.
Il Premio prevede un'unica sezione dedicata a un'opera prima di narrativa, e si caratterizza per un doppio sistema di votazione: da un lato la giuria tecnica che seleziona le opere prime edite che partecipano al concorso e tra queste sceglie la cinquina finalista, e dall'altro la giuria popolare che in diretta, nel corso della cerimonia finale, decreterà il libro vincitore.
Ad organizzare il premio è il Comune di Massarosa (LU), e dal 2019 ha stretto un'importante collaborazione con la Fondazione Pomara Scibetta - Arte Bellezza Cultura, che sostiene la promozione e la crescita del PLM.
Oltre ai premi in denaro (Primo Premio Assoluto, Premio della giuria tecnica, Premio per la grafica di copertina), dall'edizione 2018 è stata istituita l'opera scultorea emblema del PLM (la vedete in foto), “Libero”, realizzata da Emiliano Filippi, che viene consegnata al vincitore. Sono lettere dell'alfabeto, in apparente groviglio, che compongono lo slancio del volo di un airone sopra l'acronimo PLM.
Ma quali sono le cinque opere finaliste? Ve le propongo di seguito.
- “Ciò che nel silenzio non tace”, di Martina Merletti, Einaudi.
- “Piperita”, di Francesco Mila, Fandango.
- “L'anatra sposa”, di Marta Ceroni, Bompiani.
- “La festa del giorno dopo”, di Fabrizio Vangelista, Morellini Editore
- “Il valore affettivo”, di Nicoletta Verna, Einaudi
Conoscete o avete letto questi libri?
Per chi è interessato a partecipare con la propria opera, sul loro sito ogni anno vengono caricati, a partire dal mese di gennaio, il regolamento e la modulistica.
Per saperne di più e restare aggiornati anche sul vincitore di questa edizione, vi invito quindi a seguire il loro sito e i social connessi.