Giro di vite, di Henry James

27 ott 2021

Libri

Lettura scelta per la tappa di Ottobre della #readingthedarkchallenge di SonoSoloLibri e Louchobi su Instagram. Tema: Un horror | weird | gotico con spettri, fantasmi, demoni o spiritismo.

Quando mi approccio a romanzi definiti da molti “capolavori” c'è sempre curiosità ma anche il pericolo e di conseguenza il dispiacere di non riuscire anch'io ad appassionarmi totalmente alla storia. È successo più volte, e sebbene io sia dell'idea che anche i grandi classici possano non piacere, mi dispiace. Purtroppo anche per Giro di vite di Henry James è accaduto qualcosa di simile. Avevo grandi aspettative, e per molti versi mi è piaciuto, ma non è riuscito a conquistare in maniera totale e assoluta il mio cuore.
A mio avviso, infatti, è bene analizzare in maniera oggettiva un testo letto, ma è anche normale che a un certo punto subentrino le nostre emozioni, la componente soggettiva, pensieri e riflessioni che ci appartengono e che spesso possono essere distanti da quelli di altri.
Poi, capiamoci. Sono pur sempre una semplice lettrice e, anche se cerco di analizzare al meglio un testo, non ho mai studiato critica letteraria o certi classici durante la mia formazione.

Era come se, nell'istante in cui mi rendevo conto di quel che vedevo, tutta la scena fosse stata toccata dalla morte. Mi sembra di udire ancora, mentre scrivo, il silenzio totale in cui si spensero tutti i rumori della notte. Le cornacchie smisero di gracchiare nel cielo dorato, e l'ora amica smarrì per il momento tutta la sua voce. Ma niente era mutato nella natura, a meno che non fosse per un mutamento che io vedevo con eccezionale chiarezza. L'oro stava ancora sospeso nel cielo, l'aria era limpida, e l'uomo che mi osservava da sopra i merli sembrava un ritratto nella sua cornice.

 

© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Giro di vite di Henry James si apre in una vecchia casa, dove vari personaggi si trovano attorno a un focolare a narrare storie da brividi. Inizialmente è la voce di un narratore anonimo ad accompagnarci. Qui, Douglas, uno dei presenti e suo amico, decide di far conoscere agli altri un terrificante racconto che coinvolge due bambini. Una storia scritta in un manoscritto diversi anni prima da una donna, un'istitutrice che ha avuto modo di conoscere e che rivela, tra quelle pagine, la sua esperienza vissuta in gioventù. La donna fu assunta da un ricco gentiluomo per occuparsi dei suoi due nipoti orfani, che aveva sistemato a Bly, una dimora salubre e sicura, nella campagna dell'Essex. Sarebbe stata accolta anche dalla signora Grose, la governante, e altri domestici. L'uomo d'affari però pone un limite ben preciso: non deve essere assolutamente disturbato, ma gli eventuali problemi li avrebbe dovuti risolvere tutti lei. La giovane, affascinata dall'uomo, accetta, nonostante le paure, le insicurezze, e i turbamenti e il forte senso di responsabilità che si ritrova ad avere. Dopo questa premessa, Douglas inizia a leggere e anche noi lettori veniamo trasportati nel passato.

Qui avviene quindi un cambio di voce. Ora è l'istitutrice ad analizzare i fatti, donandoci totalmente il suo punto di vista. La giovane, arrivata a Bly Manor, fa subito conoscenza con la signora Grose e con la piccola Flora, una bambina di otto anni, che appare sin da principio ai suoi occhi una creatura incantevole. Ben presto, però, nella casa torna anche Miles, il fratello di nove anni, cacciato dal collegio non si sa bene per quale motivo. La donna resta affascinata anche da lui, ed esita, almeno inizialmente, a chiedere i motivi di quell'espulsione. I due piccoli sembrano dotati di buone maniere, sono belli, intelligenti, praticamente perfetti ai suoi occhi. Nulla può turbare quella situazione idilliaca, no?
Sbagliato.
In un momento di solitudine, l'istitutrice inizia a provare la strana sensazione di essere osservata. Inizialmente la strana presenza è quella di un uomo dai capelli rossi, e successivamente scorge anche una donna pallida e orrenda, vestita di nero. Due presenze minacciose, che sembrano anche osservare con insistenza i due bambini. La governante le rivela che i due profili possono corrispondere alla precedente istitutrice, e al maggiordomo - suo amante - entrambi morti in circostanze sconosciute. Due persone che vivevano e lavoravano in quella casa e che avevano anche un profondo e misterioso legame con i due bambini.
Ma cosa stanno cercando? Cosa sta accadendo realmente in quella casa?

Giro di vite è una storia gotica sui fantasmi, ma non solo. Tra queste pagine si respira anche un'indagine psicologica dei personaggi. La cosa che lascia sorpresi e forse anche un po' spaesati è questo costante rimanere in bilico tra realtà e illusione, tra lucidità e follia. Quello che vede l'istitutrice è reale? I due bambini sono davvero amabili come sembrano o nascondono qualcosa? Perché quelle presenze? Si palesano davvero, o sono solo il frutto di una fervente e morbosa fantasia, o ancor peggio di una caduta inesorabile nella follia dell'istitutrice?

Se il tentativo di Henry James era quello di creare una forte ambiguità, bisogna ammettere che è riuscito perfettamente nell'intento. Le atmosfere del romanzo gotico, poi, ci sono tutte e sono così sapientemente descritte, che è facile provare quella sorta di inquietudine che presenze simili possono donare. Ho amato lo stile e le descrizioni, tutte quelle particolarità e temi di questo genere di romanzo che apprezzo sempre molto. Però, sì, c'è un però. È qui che subentra anche l'aspetto più soggettivo della lettura.
Personalmente non amo quando c'è un'esagerazione nel non detto, quando si crea una storia che lascia più domande che risposte, quando si dà totalmente nelle mani del lettore la possibilità di immaginare cosa davvero sia accaduto. A piccole dosi non mi dispiace, anzi, fa prendere il volo alle mie idee, alla mia curiosità. Tuttavia, questo forte senso di sospensione, ambiguità, e mancanza di risposte chiare purtroppo non sono riuscita ad apprezzarli in maniera totale. Mi hanno lasciato addosso un senso di fastidio che purtroppo non è svanito neanche a distanza di giorni.

Da un lato è bello immaginare, farsi domande, dare delle possibili risposte e interpretazioni, ma al di là del classico ben fatto, c'è anche il piacere nella lettura. E purtroppo, non sono riuscita ad amarlo quanto avrei voluto. E mi dispiace ancor di più più, perché sono anche molto attratta da quei gotici/horror che si focalizzano più sulla psicologia, la follia, che sui semplici mostri soprannaturali che spaventano.

Credo che comunque sia un classico che va recuperato, soprattutto per chi ama il genere Gotico e anche quegli aspetti psicologici che spesso spaventano - o turbano - molto più dei semplici mostri. Anche perché sono sempre dell'idea che a prescindere dai miei consigli o da quelli di altri, stia a ciascuno di noi/voi scegliere le letture che vuole, che sente più affini alla propria anima. Insomma, lasciatevi sempre rapire dalla voce delle storie, e fatevi una vostra personale idea! Ricordando, però, di rispettare sempre anche quella degli altri (anche se a volte, non è sempre facile, lo so!).

Voi avete letto questo romanzo? Vi è piaciuto?

IL LIBRO

Giro di vite
Henry James
Casa editrice: Einaudi
Traduzione di: Fausta Cialente
Pagine: 175
Prezzo: 9.00€ / E-book: 2.99€
Anno di pubblicazione: 2014
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