Il porto proibito, di Teresa Radice e Stefano Turconi

18 giu 2021

Libri

Prima di andare un po' in montagna nel week-end ne approfitto per aggiornare anche oggi il blog con una delle mie ultime letture. In verità nel mio “programma di lettura” per il mese di giugno, questo graphic novel non era incluso, ma mi attirava da così tanto tempo che non ho saputo resistere alla sua voce ammaliante. Dei lavori della coppia Radice-Turconi, Il Porto Proibito sembra essere quello più amato dai lettori, e dopo averlo letto posso comprenderne il motivo. Anche se, in tutta sincerità dai tre graphic novel che ho letto non ho avuto delusione alcuna. Anzi. Tornare ai loro disegni, alla bellezza delle loro tavole, e alla poesia delle parole, per me è come sempre approdare a un porto sicuro. Certa, ormai, che alla fine della lettura avrò il cuore gonfio di emozioni.

In questo mio spazio virtuale vi ho già parlato di Non stancarti di andare, e de La Terra, il cielo, i corvi, ma oggi cercherò di esprimere le mie riflessioni su un lavoro precedente, diverso per alcuni tratti, ma intenso allo stesso modo: Il Porto Proibito.

Lo chiamano il porto proibito. Appare e scompare nella nebbia ma sembra che non tutti possano vederlo.
Chi l'ha raggiunto, di certo non è tornato per raccontarlo! Perché non sei tu che scegli di entrare al porto, è il porto che sceglie te.

© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Ci sono autori che finora non mi hanno mai delusa. Tra questi posso ormai includere la coppia Teresa Radice e Stefano Turconi. Tra le pagine de Il Porto Proibito ho ritrovato la penna intrisa di poesia di Teresa, e la capacità di Stefano di tradurre parole, messaggi e personaggi in maniera splendida. In questo caso non troviamo il colore - se non nella post-fazione con tavole che rappresentano i vari studi dei personaggi e delle navi e altro ancora - ma tutto è tratteggiato a matita. A tratti i disegni possono sembrare abbozzati, in altri momenti sono così pieni di precisi dettagli da restare più tempo sulla pagina, incantati. Personalmente lo stile di Turconi mi piace molto, e riesce a trasmettermi anche l'essenza stessa dei personaggi, con le loro espressioni e la loro diversità.

Il Porto Proibito è un'avventura sospesa tra mare e terra, tra anima e corpo, tra due mondi. È una storia di seconde opportunità, di errori e sensi di colpa, di amore e famiglia. Avventura sì, quindi, ma anche una buona dose di sentimenti che scaldano il cuore e fanno affiorare le lacrime.

Il volume è strutturato in quattro atti, come se fosse un'opera teatrale e introdotto da una serie di poesie lasciate in lingua originale. Il sipario si alza e la storia ha inizio.

Siam, 1807.
Abel, un ragazzo naufragato sulle coste di Siam, viene trovato dal Primo Ufficiale della fregata Explorer - una nave della marina di sua Maestà -, William Roberts. Il ragazzo non ricorda nulla, solo il suo nome. Quello che però subito sorprende, una volta arruolato come mozzo, è la sua grande esperienza con il mare e la nave. Abel sembra essere perfettamente in sintonia con l'equipaggio, come se tutto ciò non fosse per niente nuovo ai suoi occhi, ma resta un grande vuoto sul suo passato. Chi è veramente Abel? Che cosa gli è successo?
Dopo una breve esperienza in mare, la fregata fa ritorno a Plymouth ma, prima di sbarcare, Abel vede qualcosa oltre la foschia: un porto che solo lui sembra riuscire a scorgere.
Lo chiamano il Porto Proibito, un luogo invisibile ai più. Chi lo ha raggiunto non ha mai fatto ritorno. È il porto a sceglierti.

Sbarcati in città, Roberts conduce con sé Abel all'Albatross Inn, una locanda gestita da tre giovani sorelle, ormai priva di clienti dopo che il loro padre, il Capitano Stevenson, ha tradito patria ed equipaggio, svignandosela con il bottino dell'ultima nave catturata dall'Explorer dopo aver ucciso anche le sue stesse guardie. Le tre sorelle però non possono credere a una cosa simile, il loro padre non è un traditore, ma come è possibile farlo capire agli altri? Quali prove hanno?
Helen, Heather e Harriet non possono essere più diverse: Helen è riservata e pudica, di poche parole, a differenza dell'esuberante e passionale Heather, e poi c'è la piccola Harriet piena di sorrisi e sempre pronta a parlare di suo padre, come se i ricordi potessero farlo tornare indietro. A loro Abel si legherà sin da subito.

Forse che diventi vivo ogni volta che osi di morire. Ogni volta che davvero sei pronto a congedarti dalle cose, a prendere il largo, a lasciarti andare.

A Plymouth, però, fa anche un'altra importante conoscenza: Rebecca, la proprietaria de Il Pillar To Post, una casa di piacere. Rebecca è una donna bellissima, dai lunghi riccioli rossi e un corpo pieno di lentiggini, ma il suo sguardo sembra perennemente segnato da una sorta di malinconia e dolore, difficili da comprendere. Il suo triste passato l'ha segnata, ma nel presente c'è un uomo che è riuscito a donarle quel calore che forse ha sempre cercato: il comandante Nathan MacLeod, un omaccione grande e grosso, ma dal cuore d'oro. Che segreto cela Rebecca dietro il suo sguardo malinconico? E come mai anche lei riesce a scorgere il Porto Proibito? Riuscirà Abel a scoprire la sua vera identità e a far affiorare il passato?
Dopo un inizio irruento, s'instaura tra Abel e Rebecca un rapporto strano, ma essenziale ai fini della trama: incontri fatti di letture di poesie di diversi autori inglesi, che animano le pagine e diventano parti integranti del racconto. Le parole di Coleridge, Blake e Wordsworth creano spunti per comprendere il mistero, la propria esistenza, il nebuloso passato. Come se attraverso la poesia e la letteratura i personaggi possano leggere se stessi e trovare le risposte che cercano.

Del resto, non è quello che tentiamo di fare anche noi lettori? La presenza della letteratura e della poesia in questo graphic novel è, infatti, uno degli aspetti che più mi hanno emozionato. Anche noi lettori forti siamo soliti leggere libri nella speranza di trovare risposte, non è vero? Per me leggere non è solo un modo di evadere o star bene, ma anche lo spunto giusto per crescere, per informarmi, e se possibile trovare risposte a molti interrogativi dell'esistenza o semplicemente di me stessa. Ed è proprio ciò che Rebecca e Abel fanno nei loro incontri.

Il tema principale di questo graphic novel è sicuramente fondato sulle seconde possibilità. Ai personaggi viene donata una sorta di nuova opportunità per riparare magari a un errore commesso, o per comprendere quanto sia importante rendere prezioso ogni attimo di vita che ci viene concesso e imparare così a vivere davvero.

Forte come la morte è l'amore. E il nostro non finisce qui.

Quante volte del resto pensiamo di star vivendo e invece non riusciamo a farlo davvero? Magari vai avanti tranquillo, ma non riesci ad assaporare quelle piccole cose che possono rendere la vita più speciale. Forse ti ritrovi a correre dietro un tempo che scorre veloce, e lasci da parte le persone che ami. Pensi che sia importante compiere certe azioni, ma non ti accorgi che spesso occorre fermarsi un attimo, e lasciarsi riempire: come se fossimo una brocca vuota, arida e incrinata, che aspetta solo di essere colmata di acqua, di pioggia, di quelle cose davvero importanti.

Anche qui, poi, come nei lavori che ho già letto, ricorre molto forte il tema della famiglia, soprattutto nella realtà delle tre sorelle; ma ancor di più l'amore, quello capace di squarciare il cuore e far commuovere, di superare la morte.
L'amore qui si riflette soprattutto nel bellissimo rapporto tra Rebecca e Nathan, i due personaggi che più hanno rapito il mio cuore, due gemme preziose che non penso potrò mai dimenticare e che mi hanno donato le pagine più belle, le parole più intense. Anche i disegni dei loro momenti mi hanno incantata ed emozionata.

Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo.

I personaggi sono caratterizzati tutti in maniera perfetta: ci sono anime divise tra terra e mare, anime che si sentono perennemente incomplete.

È una storia, come dicevo, dove le parole dei poeti e della letteratura sono importanti, ma anche la musica ha il suo ruolo, il suo influsso magico: quella che Abel suona con il suo violino, ma anche i tanti canti marinareschi che ti fanno sprofondare totalmente nell'avventura della vita di mare. Nelle pagine conclusive, infatti, troverete una lista di canzoni e musiche che hanno aiutato da un lato i due autori nella realizzazione dell'opera, ma che sono presenti anche nella trama stessa.

Insomma, il Porto Proibito è un altro piccolo gioiello uscito dalla penna e dalla matita di Teresa Radice e Stefano Turconi, che vi invito a scoprire se non lo avete già fatto. Saprà incantarvi ed emozionarvi profondamente. Come per Non stancarti di andare e La terra, il cielo, i corvi però anche Il Porto Proibito è un graphic novel denso, di quelli da leggere con attenzione, con le giuste pause, o magari rileggere per approfondire meglio alcuni dettagli. Non è, a mio avviso, uno di quelli a cui dedicare pochi minuti. La bellezza dei loro volumi sta anche nel fatto, almeno per me, che siano simili a veri e propri romanzi. C'è un'attenzione accurata per ogni parola, dettaglio, particolare... Letture dense sì, ma che restano ancorate con forza nel cuore del lettore.

Io non vedo l'ora di leggere altro.

Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più là dov'erano... ma dovunque noi siamo.

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IL LIBRO

Il Porto Proibito
Teresa Radice, Stefano Turconi
Casa editrice: Bao Publishing
Pagine: 320
Prezzo: 27.00€ / E-book: 11.99€
Anno di pubblicazione: 2016
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