Letto per la tappa di Febbraio della #readingthedarkchallenge di Louchobi e Sono solo Libri a tema: un horror | weird | gotico con al centro una creatura non umana.
Tornare a leggere Stephen King è sempre una nuova e stimolante sfida con me stessa.
Lo ammetto sono una fifona e non proprio un'amante delle storie horror, eppure da quando ho iniziato a scoprire i suoi libri sono sempre più stupita dalla sua abilità nel creare trame e intrecci che rapiscono il lettore, lo tengono con il fiato sospeso, ed è davvero difficile fare una pausa.
Ed è successo di nuovo, con Cujo, la lettura che ho scelto per partecipare alla tappa di febbraio della #Readingthedarkchallenge!
Sebbene l'ansia fosse tanta, non riuscivo ad allontanarmi da quelle pagine, tanto da divorare il testo in meno di tre giorni!
Tirò su le coperte e fu allora che vide la creatura nel suo armadio a muro.
Stava accovacciata, con le spalle imponenti curvate sopra la testa abbassata, occhi che sembravano tizzoni ardenti: una cosa a metà fra un essere umano e un lupo.
Gli occhi si mossero per seguirlo [...] occhi folli che ridevano, occhi che promettevano una morte orribile e una musica di urla che nessuno avrebbe udito.
Siamo a Castle Rock, una piccola cittadina del Maine, macchiata di sangue cinque anni prima dai terribili omicidi di Frank Dodd, un agente di polizia con disturbi mentali e sessuali.
Il mostro è morto da anni, e nella città americana, una torrida estate opprime gli abitanti. Tra loro, facciamo ben presto la conoscenza di due famiglie: i Trenton, Vic, Donna e il piccolo Tad di soli quattro anni, e i Camber, Charity, Joe, il giovane Brett e il loro cane Cujo, un imponente quanto docile San Bernardo.
Due famiglie diverse, con differenti problemi, che in qualche modo entrano in contatto. È dal meccanico Joe Camber, infatti, che Donna dovrà portare la sua auto quando presenterà dei problemi, ma non sa che andrà incontro a diverse ore di autentico terrore, in cui la sua vita e quella del suo bambino saranno in estremo pericolo.
Perché?
Qualche giorno prima, Cujo, rincorrendo un coniglio, finisce incastrato in un piccolo antro di una grotta, e dei pipistrelli lo mordono, facendogli contrarre la rabbia. Ed ora è lì, davanti a loro, osservandoli quasi con rabbia e puro desiderio di uccidere.
E cosa sono quegli occhi simili a tizzoni ardenti che il piccolo Tad scorge nel suo armadio? Perché l'anta si apre anche dopo essere stata chiusa con attenzione? Chi ha portato di nuovo le coperte sulla sedia, dopo che i suoi genitori le avevano rimosse?
Leggendo le pagine di Cujo ho provato molta ansia, anche se attenuata di tanto in tanto da spostamenti di punti di vista e di trama, e descrizioni - a mio avviso a volte non proprio necessarie - che ti fanno tornare a respirare almeno per qualche minuto. Ma mi ha anche totalmente coinvolto, tanto da non voler mollare, desiderosa di comprendere come Donna e il piccolo Tad avrebbero affrontato quei momenti di puro terrore.
Provate a immaginarvi da soli, in una casa isolata, all'interno della vostra auto che non parte più, sotto il sole torrido. Con poche provviste, e un grosso cane famelico e arrabbiato pronto a uccidervi non appena metterete piede fuori dall'auto. Cosa provereste?
Dall'immagine di un cane dolcissimo nelle prime pagine, diventa una vera e propria macchina assetata di sangue, che vede nella Donna o nell'Uomo, o nel Bambino, dei nemici colpevoli di averlo ridotto in quello stato, e quindi da annientare e sbranare.
Come sempre King ha la capacità di farti entrare del tutto nella storia, e ti ritrovi nei panni dei protagonisti, a vivere con loro quelle ore di puro orrore, nutrendo nel cuore la speranza che tutto ciò avrà presto un lieto fine. Avverrà? Arriverà qualcuno a salvarli?
Non posso dirvelo, naturalmente, ma posso aggiungere solo che l'autore è riuscito a sorprendermi ancora una volta.
A mio avviso a volte si perde in troppe descrizioni non così necessarie, come il lavoro di Vic, le varie campagne pubblicitarie, e altre nozioni varie, come ho capito essere tipico della sua scrittura, e quindi la tensione si attenua un po', per poi tornare a crescere, a prenderti, quasi ad avvinghiarti. Non so se è stato comunque il suo obiettivo, ma è l'unico neo - per mio gusto - in una storia che mi ha rapita e coinvolta, e che vi consiglio assolutamente di recuperare - ricordandovi che uno dei protagonisti è un cane idrofobo, quindi se siete particolarmente suscettibili sul tema “animali e violenza”, forse dovete pensarci bene -.
Un altro punto che mi piace molto di King, è quel filo sottile che lega il mostro a un concetto più profondo del Male.
Cujo è un semplice cane impazzito per via della rabbia, o nel suo sangue scorre il potere malvagio di quel Frank Dodd, assassino di donne e bambini morto a Castle Rock qualche anno prima?
Puoi davvero odiarlo, alla fine? Personalmente direi di no.
Sono inoltre dell'idea che le sue storie siano particolarmente interessanti perché a tratti possono essere reali: dal male compiuto dagli uomini, che traspare sempre nei suoi libri - o almeno in quei pochi che ho letto - a vicende che potrebbero accadere - purtroppo - anche nella nostra realtà.
Parlando delle mie sensazioni personali, non riesco a provare un puro odio per il mostro, un po' perché sai che è mosso da una malattia che lo corrode dentro - o forse da un Male più profondo? -, un po' perché King ha creato delle rapide ma importanti immagini del Cujo cane docile amante del suo padrone e disposto a portare sulla sua schiena un bambino, da non riuscire a odiarlo; e poi ci sono momenti in cui il punto di vista è proprio quello del cane stesso. Ho provato paura sì, ma anche pena.
E poi è interessante, perché pur essendoci personaggi diversi, King dà voce e una perfetta caratterizzazione a ognuno di loro. Parla anche di vari argomenti, dalle difficoltà e il rischio di perdere un lavoro in cui si è investito molto, al tradimento e a un matrimonio in crisi, dalla violenza e l'abuso di alcol, alla volontà di far crescere i propri figli in un contesto diverso, dall'amore per una madre per il proprio bambino, alle paure infantili che però possono nascondere un fondo di verità.
Come sempre, quindi, non c'è un semplice mostro che attacca e uccide, ma un'indagine anche profonda sulla realtà umana. Ed è questo che mi piace particolarmente di questo scrittore.
Insomma, io vi consiglio di leggerlo e se ancora non avete dato un'opportunità ai suo lavori, vi invito a farlo. King vi sorprenderà.
E mi raccomando, vaccinate i vostri animali! (e anche voi stessi, soprattutto in questo periodo...).
Mostri, state fuori da questa stanza!
Lo spazio per voi non è abbastanza.
Sotto il letto di Tad non c'è posto,
E quello che ci prova andrà arrosto!
Nell'armadio di Tad non c'è spazio
E per quello che ci prova sarà uno strazio!
Alla finestra di Tad non t'affacciare
Vedresti cose da far tremare!
Niente vampiri e lupi e morti vivi
Non c'è posto qui per i cattivi!
Niente farà del male a Tad per tutta la notte
A chi ci prova una manica di botte!