Lettura per il #GDLDickens150 di bookcloudgazer e unasemplicelettrice, su instagram.
Quando siamo di fronte ai grandi autori della letteratura ho sempre un po' di difficoltà a esprimere le mie riflessioni. Spero che il mio flusso di pensieri non sia troppo confuso, e anche di non aver rivelato troppo. Ma è complicato riuscire a trattenersi, di fronte a tanta bellezza narrativa.
Oggi vi parlo di Charles Dickens, un autore di cui avevo solo letto qualche racconto natalizio ma poi nulla di più.
Da ottobre a dicembre, ho deciso di partecipare a un gruppo di lettura sul romanzo David Copperfield, quasi mille pagine di assoluta bellezza.
Mi sono ancora più innamorata della sua scrittura, delle sue descrizioni minuziose che ti trasportano in un'epoca diversa dalla nostra, con i suoi personaggi vividi che appaiono reali, con tutti i loro pregi e difetti. Charles Dickens miscelando insieme una buona dose di dramma ma anche di ironia, riesce a trasmettere al lettore una miriade di emozioni, che passano dalla tristezza, alla gioia, dalle risate alle lacrime, dalla rabbia ai sospiri. Insomma, immergersi tra le pagine di David Copperfield equivale a vivere un vero e proprio viaggio non solo in un'epoca passata, ma anche in sensazioni molto forti, che rendono la lettura un'esperienza completa e piena.
Se diventerò l'eroe della mia vita, o se questa condizione spetterà a qualcun altro, lo diranno queste pagine. Per cominciare la mia vita dall'inizio, devo dire che sono nato (così almeno mi hanno detto e così credo) di venerdì, a mezzanotte. Fu notato che l'orologio prese a suonare e che, nello stesso momento, io mi misi a piangere.
David Copperfield, pubblicato a puntate in venti fascicoli mensili dal maggio 1849 al novembre 1850 e, immediatamente riproposto in un volume con le illustrazioni di H. K. Browne, detto Phiz, ebbe un immediato successo. Considerato da Dickens stesso il “suo figlio preferito”, ripercorre la vita del protagonista - David Copperfield, appunto - dalla sua nascita alla sua maturità, alla sua affermazione come uomo.
A narrare le vicende - come gli sono state raccontate o come le ricorda - è proprio David, che inizia il suo racconto dalla sua nascita, di venerdì a mezzanotte nella cosiddetta ora dei fantasmi e degli spiriti. Orfano di padre, David vive i primi anni con due donne: la sua giovane e ingenua madre, Clara, e la governante Peggotty. Fino a quando nella loro vita tranquilla, non arriva il primo colpo a sconvolgere la loro esistenza: Mr Murdstone, un uomo freddo, bigotto, insensibile, che riuscirà a plagiare sua madre, a renderla succube, priva di una sua volontà e che insieme a sua sorella Jane Murdstone scateneranno una serie di eventi infausti per la famiglia Copperfield.
David, accusato di non essere un bambino diligente negli studi e rispettoso, dopo aver subito punizioni corporali, viene allontanato da sua madre e dalla sua amata governante, e spedito a Salem House, un collegio privato gestito dallo spietato Signor Creakle. Nonostante i soprusi dell'uomo, è qui che il piccolo David farà la conoscenza di altri due personaggi fondamentali per la sua vita: il carismatico e nobile Steerforth, e il generoso e dolce Traddle.
In quel tempo ero così consapevole dell'inutilità di tutte le promesse fatte, e del mio stato di totale abbandono, che senza i miei vecchi libri sarei stato senza dubbio infelicissimo.
Erano il mio unico conforto; e io ero fedele a loro quanto loro lo erano a me, e li leggevo più e più volte e non ricordo quante volte ancora.
L'infanzia di David Copperfield si fa ancora più dura quando viene mandato a lavorare come garzone in una fabbrica situata a BlackFriars, ma una scelta coraggiosa lo porterà a prendere in mano la sua vita, e a trovare anche nuove luci accanto alle numerose ombre. Luci che hanno il nome, in particolare, di zia Betsy Trotwood, quella fata indignata alla sua nascita per non aver stretto tra le braccia una bambina, ma che poi si scioglierà di fronte a quel ragazzino che, in condizioni pessime, bussa alla sua porta in cerca di aiuto.
L'esistenza del giovane protagonista sarà costellata da una serie di numerosi personaggi, con i loro pregi e i loro difetti, positivi o fortemente negativi: dalla famiglia Peggotty, con l'umile e generoso Daniel - fratello della governante di David -, di animo nobile e forse uno dei personaggi che regalerà più emozioni; il giovane Ham, un romantico eroe che a me ha scaldato il cuore; e la tenera compagna di giochi di David, Emily, la cui ingenuità e fiducia in mani sbagliate la porteranno a percorrere un travagliato destino. Ma anche Dora, la moglie-bambina, apparentemente fastidiosa nei suoi modi e pensieri, ma che poi... ; o la splendida Agnes, luce sempre fissa nella vita di David. Suo sostegno e fonte di ispirazione.
Ma anche la stramba famiglia Micawber, che avrà un ruolo molto importante.
Accanto alle luci, però, esistono le ombre, cupe, pesanti, oppressive: tra tutti i fratelli Murdstone, rigidi, crudeli, insensibili, incuranti delle emozioni umane, capaci di giocare con le fragilità, e non avere alcuna pietà. Ma anche e soprattutto Uriah Heep, il personaggio più odioso, viscido, irritante di cui abbia mai letto, e il vero antagonista della storia.
Quelli citati, però, sono solo alcuni dei personaggi che avrete modo di conoscere leggendo le pagine di questo grande capolavoro letterario: ne troverete altri, all'apparenza minori, ma che in verità hanno tutto il loro spazio, e a cui si dovrebbe donare la dovuta attenzione.
Ciò che accomuna tutti questi personaggi e che per me è uno degli aspetti più piacevoli e forti del romanzo, è la loro perfetta caratterizzazione. Sono tanti, è vero, ma tutti hanno una loro specifica voce, dei tratti ben precisi, le loro qualità ma anche i loro difetti. C'è chi è più votato al bene, e chi al male. Personaggi ingenui, altri generosi, c'è chi è snob e crudele, chi arrogante e presuntuoso, ma tutti restano particolarmente impressi. Dickens riesce a rendere vivide non solo queste figure ma anche le emozioni, i paesaggi, gli eventi. Li vedi, sono perfettamente nitidi nella tua mente, ti trasporta nelle strade fumose di Londra, o a percorrere lunghi tragitti con i miserabili, i derelitti, gli ultimi. Ti fa provare sulla pelle le difficoltà di una società/rivoluzione industriale dove non si ha alcun rispetto per i più poveri, soprattutto per le donne e i bambini. Una realtà storica dove c'è anche un baratro che separa con forza i nobili dai miserabili.
C'è un attacco a questa società, e forse, secondo alcuni, anche riferimenti alla vita vera di Dickens - soprattutto per alcuni eventi della sua infanzia e giovinezza -.
Lunghe miglia di strada si aprirono allora davanti a me; e vidi un ragazzo che avanzava a fatica, vestito di stracci, abbandonato e negletto, che avrebbe chiamato suo il cuore che adesso batteva contro il mio. (p. 962)
È un romanzo ricco di eventi, di descrizioni anche piuttosto minuziose, eppure lo stile non è mai troppo pesante. Ti coinvolge sin dalle prime righe, e quasi non riesci a metterlo giù.
Dickens, come dicevo, riesce a ben dosare l'ironia con la tragedia. Non ti senti mai totalmente disperato, ma anche nelle lacrime puoi trovare un sorriso.
Ci sono eventi che fanno arrabbiare, altri che fanno molto commuovere davanti non solo alla bontà e alla generosità delle persone, ma anche alla forza che hanno in ogni avversità, a quella ferma speranza che non muore mai nei loro cuori, alla semplice rassegnazione davanti a un evento che non puoi mutare, ma nonostante tutto l'amore resta forte.
David è un personaggio buono, ma anche molto molto ingenuo. Come direbbe la fantastica zia Betsy, è un individuo cieco, cieco, cieco. A volte non si rende conto degli atteggiamenti delle persone, troppo preso dal suo affetto, dalla percezione che ha delle cose e degli individui a cui vuole bene. Spesso, non riesce a comprendere quello che il suo cuore gli ha sempre detto. È un personaggio molto positivo, sì, ma che molto spesso avrei voluto schiaffeggiare per fargli aprire gli occhi, lo ammetto.
Tra i tanti, i miei preferiti sono sicuramente la zia Betsy, Mr. Dick, i Peggotty (Clara, Daniel, Ham), Agnes, e Traddles. Tutti loro in un modo o nell'altro sono riusciti o a farmi ridere, o a commuovermi profondamente. Personaggi meravigliosi che non puoi non amare, che possono insegnare tanto sulla purezza dei sentimenti, sull'amicizia, l'amore, e la speranza sempre vivida nei loro cuori.
I personaggi negativi, invece, mi hanno profondamente turbata. In modo particolare i Murdstone e Uriah. I primi sono davvero l'immagine del bigottismo, della crudeltà umana, che fa leva sulla fragilità delle persone, e rischia di spezzare la loro psiche. Uriah è viscido, fastidioso, brutto dentro e fuori. Fa sempre leva su un'umiltà che non gli appartiene. Sin dal primo incontro, avrei voluto lanciare il libro, per quanto fastidio mi ha donato.
Non voglio dire di più su trama e personaggi, ma vi invito a non lasciarvi frenare dalla mole di questo libro, e di concedere a David l'opportunità di narrarvi la sua storia. Le tante avventure e disavventure, l'infanzia difficile e travagliata, ma anche le luci della sua giovinezza e maturità. Gli incontri e scontri, gli amori e le perdite, gli amici e la famiglia. È un lungo racconto di vita, che pulsa di emozioni autentiche e che, a dispetto delle tante pagine, si farà leggere con piacere.
Sì, le descrizioni sono molte e anche piuttosto minuziose, perdendosi spesso in moltissimi dettagli, ma quanta poesia e quanta bellezza vi ho letto! La natura che si sposa con l'anima, la vita con la morte, l'amore con l'odio. C'è tanto, davvero tanto da vivere in queste pagine.
Nelle descrizioni ho molto amato anche questa voglia di paragonare i personaggi al mondo delle favole e del folklore, o anche agli animali, con un'ironia davvero ben usata, che ti farà sorridere anche nei momenti forse meno opportuni. Pensiamo a Clara Peggotty e alla Zia Betsy, paragonate a fate nel giorno della nascita di David; o alla madre di Uriah, quasi una strega malefica che osserva Agnes e David, e così tremendamente simile all'odioso figlio; o ancora alle buffe zie di Dora paragonate a due uccellini.
Altro momento che ho particolarmente adorato appartiene all'infanzia di David, quando in quell'oscurità che è la sua vita, trova rifugio nei libri, immaginando di volta in volta di essere ognuno dei vari personaggi letti. Vi lascio dei brevi estratti (se non volete anticiparvi la lettura, non continuate), che a mio parere, lasciano sprigionare tutta la magia e la bellezza della lettura che qualsiasi lettore può provare sulla sua pelle:
Mio padre aveva lasciato in una stanza al piano di sopra [...] una piccola collezione di libri di cui nessun altro in casa si era mai preoccupato. Da quella stanza benedetta Roderick Random, Peregrine Pickle, Humphrey Clinker, Tom Jones, Il Vicario di Wakefield, Don Chisciotte, Gil Blas e Robinson Crusoe, venero fuori in schiera gloriosa a tenermi compagnia. Mantenevano viva la mia fantasia, e la speranza di qualcosa oltre quel luogo e quel momento - quelli, le Mille e una Notte, e i Racconti del Genio - e non mi fecero alcun danno; perché se in alcuni di loro c'era qualcosa di male, non era là per me; io non l'avrei capito (p. 65).
E ancora:
È curioso come sia riuscito a consolarmi dei miei piccoli problemi (che per me erano grandi), impersonando i miei personaggi preferiti - come facevo - e nel mettere il signore e la signorina Murdstone nei panni di quelli cattivi - perché facevo anche quello. Sono stato Tom Jones (un Tom Jones bambino, innocuo), per una settimana di fila.
[...]
Quello era il mio solo e unico conforto. Quando ci penso, mi viene sempre in mente l'immagine di una sera d'estate, in cui i ragazzi giocavano nel cimitero, e io seduto sul mio letto, leggevo come se da quella lettura dipendesse la mia vita.
I libri come àncora di salvezza in un periodo difficile. Come non comprendere il piccolo David, soprattutto in questo complicato periodo che stiamo vivendo?
David Copperfield è stato un viaggio davvero emozionante, uno dei classici più belli letti finora. Sono ammaliata dalla scrittura di Dickens e, infatti, sto rileggendo i racconti di Natale (Canto di Natale e Il Grillo del Focolare, per iniziare) e ho tutta l'intenzione di recuperare le altre opere!
Quindi, come è chiaro, ve lo consiglio!