Io sono un gatto, di Natsume Sōseki, versione manga di Cobato Tirol - Recensione

6 ott 2020

Libri

Lettura per il Gruppo di Lettura #Giappomania di @ire_chan su instagram. Settembre: Giappone e Gatti.

Ultimamente sto ampliando i miei orizzonti di lettura anche all'oriente. Non che prima non avessi letto nulla, ma ammetto la mia ignoranza per quanto riguarda la letteratura giapponese. Grazie al gruppo di lettura che sto seguendo su instagram, sto tentando di approcciarmi anche a questo genere di libri, anche se a volte mi sento un po' distante, eppure anche tanto curiosa.

Il tema di settembre ha colpito nel segno. Amo immensamente i gatti e sono affascinata dal Giappone, è per questo che ho deciso di partecipare, scegliendo due libri, in verità. Purtroppo, però, Il gatto venuto dal cielo non è ancora arrivato in biblioteca, pertanto ho letto in poche ore un manga ispirato al più celebre romanzo di Natsume Sōseki: Io Sono un Gatto.

Gli umani si danno tante arie ma sono un po' tonti.
Vanno in giro a dire di essere i padroni di tutto...
ma non sanno nemmeno quanto è lungo il loro naso.

© una valigia ricca di sogni

Premessa: non sono una grande lettrice di manga, infatti, ammetto di aver provato per un attimo un po' di disagio a leggere il libro “alla maniera giapponese”, ma poi mi sono immersa totalmente nella storia, adorando i disegni di Cobato Tirol, semplici ma ben fatti, con tanto di espressioni buffe tipiche dei felini ma anche degli umani, e alternando momenti di ironia e ilarità ad altri di profonda commozione.

Il protagonista è un gatto, appunto, senza nome. Portato via dalla sua mamma piccolissimo e poi abbandonato, non si sa se per cattiveria o per altri motivi, trova rifugio nella casa di un professore di inglese, Kushami. Un nome non lo avrà mai, ma troverà lo stesso riparo, cibo e sì, anche qualche carezza dalla nuova famiglia umana. Oltre a lui, ci saranno anche altri due felini, il selvaggio e violento Kuro, un grande gatto nero, e la dolce e bellissima Mikeko, per cui il nostro protagonista prova un sentimento e venendo da lei chiamato Professore.

Ovviamente però non ci sono solo i gatti. Anzi.
Il tutto è giocato sullo sguardo attento di un gatto verso il mondo degli uomini. Attraverso i suoi occhi e i suoi pensieri, conosciamo vari personaggi: studenti, colleghi, uomini d'affari pedanti e arroganti, amici che spuntano all'improvviso, tante figure che ruotano attorno alla casa e alla vita del professore Kushami. Conosciamo le storie che li legano, i rapporti, i loro caratteri, le assurdità umane, gli intrighi, gli amori, e i pensieri dei diversi personaggi. Grazie al felino protagonista, osserviamo i litigi tra i coniugi, le azioni dei vicini prepotenti e impiccioni, ma anche riflessioni di varia natura instaurate dai letterati che si ritrovano a vivere in un'epoca di cambiamento, in un Giappone del periodo Meiji  che si apre sempre di più al modello di vita Occidentale. Si avverte anche una sorta di repulsione da un lato, di critica alla nuova società, ma anche curiosità per un mondo tanto diverso. Un universo umano analizzato dallo spirito un po' filosofico del gatto, che attraverso la sua osservazione all'apparenza passiva, propone anche la sua visione non solo della natura umana ma anche su argomenti come la vita e la morte.

Ma gli esseri umani sono così. C'è un solo modo per definirli, sono creature che fanno di tutto, per crearsi inutili motivi di sofferenza.

La morte, in effetti, è un altro tema che a mio avviso torna sempre - almeno nei libri letti finora -. Ci sono dei profondi momenti di commozione, che si alternano ad altri in cui è facile sorridere divertita. Fino ad arrivare a un finale che non ti aspetti minimamente e ti lascia un po' senza parole, ma è così tratteggiato con assoluta cura, che rende ancor più vivide le emozioni provate.

Visto che non sappiamo quando moriremo, finché siamo vivi dobbiamo cogliere tutte le occasioni. Una volta morti, portarsi rimpianti nella tomba non servirà a tornare indietro.

Io non ho letto il romanzo da cui questo manga è stato tratto, ma facendo delle dovute ricerche, è emerso che i sette capitoli che compongono quest'opera siano solo alcune delle scene tratteggiate dalla penna di Natsume Sōseki; forse le più importanti, degne di nota.

Primo libro scritto dall'autore nel 1905, Io sono un gatto è uno sguardo su un mondo Giapponese che sta mutando, arrivando a una cosiddetta epoca moderna che si fa più vicina alla cultura occidentale. Anche attraverso questo breve manga, però, si riesce a scorgere un po' quella contraddizione dell'uomo giapponese, che da un lato cerca di aprirsi al mondo occidentale, dall'altro vorrebbe ancora ancorarsi a una cultura propria, lontana, e importante. Lo si vede ad esempio nel burbero e bizzarro professore, in vesti occidentali quando va a lavoro, ma totalmente perso nella sua cultura orientale quando si rifugia nella sua dimora. Ma anche in altre situazioni e pensieri che emergono dai vari incontri tra la moltitudine di personaggi che affollano la casa del protagonista, osservati senza accorgersene proprio dal gatto.

La società forse non è altro che una massa di folli.
Un branco di pazzi che si accaniscono gli uni contro gli altri prendendosi a morsi, e che vivono litigando, insultando e truffando il prossimo. Non è questa la società?

È una lettura carina, che sono sicura potrebbe essere un primo modo per approcciarsi poi al romanzo. Personalmente sono curiosa di recuperarlo, appena possibile.

Ci sono state diverse frasi che ho segnato e riportato anche in questo articolo, che fanno pensare. In effetti è una di quelle opere, secondo me, per cui non basta una sola lettura, o meglio, che ti invita a riflettere un po' su quanto letto, su quel pensi, su quel che provi, e forse anche un po' su quel che sei.

Non aspettatevi la benché minima azione, però. Scorre leggero e lento, fatto più di parole e pensieri. Riflessioni e contraddizioni. Stravaganze ma anche emozioni.

Sforzarsi di fare l'impossibile è una sofferenza.
Infliggersi da soli una tortura è da stupidi.


Io sono un gatto, di Natsume Sōseki, versione manga di Cobato Tirol

Traduzione di: Federica Lippi
Casa editrice: Lindau
Pagine: 208
Prezzo: 19 euro
Anno di pubblicazione: 2018


Voto: ♥♥♥.5

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