La ragazza con la macchina da scrivere, di Desy Icardi - Recensione

14 mag 2020

Libri

...la nostra mente non è fatta per percepire la felicità nel presente, quanto piuttosto per riconoscerla molti anni più tardi attraverso il filtro del tempo e dei ricordi.

   

Ho sempre amato la scrittura. Anni fa, mi mettevo davanti a un pc, e le dita scivolavano tra quei tasti, spesso senza neanche guardarli. Quando l'ispirazione arrivava, mi sentivo mossa da un'altra me, da uno spirito che mi suggeriva parole, da una corrente di energia che mi faceva battere su quelle lettere, finché non ero sazia di immagini, di frasi, di mondi, di personaggi. Scrivere non aiuta solo a creare storie, ma anche a fissare sulla carta ricordi che possono sfuggire. Così come succede a Dalia, ormai anziana, che dopo il suo piccolo incidente ha rimosso due mesi importanti della sua vita. E intende ricordarli, grazie al tatto. Le sue dita scorrono rapide sui tasti della sua Olivetti rossa, e tornano indietro a un passato difficile, che la vede giovane protagonista in un'Italia in guerra.

 

Non ho ancora letto il primo romanzo di Desy Icardi, “L'annusatrice di libri”, ma ho in programma di farlo, avendolo recuperato di recente. Ma quando la Fazi mi ha dato l'opportunità di leggere il secondo capitolo, non potevo rifiutare. Il titolo e la trama mi avevano stuzzicato molto, e alla fine ho trovato una storia piacevole, che scorre leggera, che riempie tranquillamente questi giorni di silenzio e di cambiamento, di incertezza e difficoltà.

 

È una verità universalmente riconosciuta che una donna in possesso di una lunga storia abbia bisogno di una memoria adeguata. Senza memoria, ogni cosa perde di valore e di utilità, come ad esempio l'oggetto insignificante che stringi tra le dita: freddo al tatto, liscio, di forma circolare e senza alcun valore.

 

davLa ragazza con la macchina da scrivere è la storia di Dalia, un'anziana signora che vive a Torino e che ha da poco avuto quello che chiama un piccolo incidente: un ictus che le ha portato via i ricordi degli ultimi due mesi. Ma Dalia intende ritrovarli, cercare di comprendere perché nelle sue tasche e in varie parti della sua casa e del suo negozio di antiquariato - la venditrice di ricordi, un luogo dove non si vendono meri oggetti, ma con questi anche vere e proprie storie che possono emozionare - compaiono sempre degli anelli per tende, quasi per magia, e come mai avverte la sensazione di aver già scritto quelle pagine che ora batte con la sua amata Olivetti MP1 rossa. Dalia racconta la sua storia, quella di un ragazza di Avigliana che vive solo con suo padre, un uomo che è caduto in rovina ed è stato abbandonato dalla moglie, ma che spinge sua figlia a non scordarsi mai chi è veramente. In un'alternanza di capitoli tra passato - gli anni 40 del 900 - e presente - gli anni '90 - seguiamo il racconto di questa ragazza, donna, anziana, che cerca di far riaffiorare i ricordi perduti attraverso il tatto, quella danza delle dita sui tasti. Come una musica che possa riempire il silenzio, o allontanare da sé il suono delle bombe.

 

«Non guardare la tastiera, Dalia!» ti ordinava. «Le vere dattilografe non hanno bisogno di cercare i tasti con gli occhi, le dita hanno una memoria portentosa, l'importante è consentirgli di svilupparla.»

 

Seguiamo una Dalia giovane, ingenua ma determinata, che lavora come dattilografa nell'ufficio del ragionier Borio in un periodo storico difficile: a un passo dall'entrata in guerra dell'Italia, nel 1940. La seguiamo tra le strade e il lago di Avigliana, un piccolo borgo in cui tutti si conoscono, tra amicizie e misteri. E poi, a seguito di un matrimonio precoce, andiamo con lei a Torino. Dalia che non ha esperienza di vita, di come gestire una casa, di come cucinare, non si perde però d'animo. Dimostra forza, determinazione e intraprendenza. E anche quando le cose sembrano crollare, quando si ritrova sola, tira fuori il suo coraggio, complice anche una bellissima conoscenza con un personaggio, l'avvocato Ferro, che mi è rimasto particolarmente nel cuore. Lui è il suo misurare il tempo in letture; lui e il suo delizioso modo di far ragionare o curare l'animo umano attraverso il consiglio di libri giusti. Torino una città grande, colpita dalle bombe. Tra allarmi del cuore e della guerra, percorriamo insieme a lei quegli anni. E intanto, la Dalia anziana del presente cerca di ricomporre insieme i pezzi di un puzzle difficile, di un mosaico che potrebbe spingerla a ricordare. Un tassello che manca. E che sarà essenziale, aprendola a qualcosa che le è stato impedito, che non ha potuto realmente vivere, forse.

 

«L'amore non è eterno come lo raccontano i romanzi. Il mio amore per Nuto era autentico e devoto, eppure si è dissolto non appena ho capito chi fosse in realtà.»

  È una lettura piacevole, semplice, che scorre in maniera fluida. Un libro che regala sorrisi, ma anche curiosità. Alcuni sono gli aspetti che più ho amato:
  • Per la prima volta riesco a leggere un libro ambientato in una città in cui attualmente vivo. Non sono Torinese, ma sono arrivata qui ormai da quasi due anni, ed è stato magico ritrovare tra queste pagine luoghi e vie che io stessa ho percorso: il Balon, il grandissimo mercato di Porta Palazzo, Via Garibaldi, la Consolata, ecc. Leggere di luoghi che più o meno conosco, mi ha fatta sorridere.
 

Cercare oggetti di pregio al Balon è come setacciare pagliuzze dorate dalla sabbia di un fiume; bisogna scovarli tra i ferrivecchi, gli stracci e le carabattole più improbabili che gli “svuota cantine” dispongono, in maniera quasi sempre disordinata, su banchetti di fortuna o addirittura per terra sopra vecchie coperte. [...] ... il Balon ti è sempre piaciuto per quell'atmosfera un po' festosa e un po' disperata che si respira tra i suoi banchetti e per i vecchi bar e trattorie, che sono rimasti tali e quali a com'erano cinquant'anni fa.

 
  • La Icardi riesce a trasmettere la Storia dell'Italia in quel periodo - Seconda Guerra Mondiale - attraverso tanti piccoli oggetti, momenti, messaggi. Dalle leggi razziali contro gli ebrei che colpiscono anche persone a Dalia care, alle bombe che furono sganciate in più occasioni su Torino, ai fascisti pronti a distruggere tutto pur di trovare prove di tradimenti, alla presenza seppur non fisica del Duce. Ti sembra di vivere quei momenti con la protagonista.
 
  • Ho amato particolarmente le scene in cui Dalia batte a macchina. Quella sorta di danza delle dita sulla tastiera, quello spirito che sembra quasi guidarla, quel suono che le permette di entrare in un mondo tutto suo, dove le bombe sono lontane e i ricordi riprendono vita, e può ritrovare una certa tranquillità. La magia della scrittura traspare tra queste pagine. E mi fa venire ancor più voglia di avere di nuovo una macchina da scrivere, che tanto amavo da ragazzina.
 

Le bombe continuavano a cadere dal cielo come grandine, ma il contatto delle dita con i tasti rotondi della macchina da scrivere le infondeva coraggio.

 
  • Il personaggio che più mi è rimasto impresso e ha conquistato il mio cuore è l'Avvocato Ferro. Mi ha fatta sorridere nel suo misurare il tempo in libri che possono essere letti. I suoi consigli, i titoli citati, la sua conoscenza letteraria, il suo particolare potere - che sono sicura approfondirò meglio nel primo libro -, il suo aiuto e sostegno a Dalia in un momento di difficoltà. Ho letto che lo ritroverò nel primo libro, e non vedo l'ora. Un personaggio bellissimo.
 

La vera ricchezza, a parere dell'avvocato, non consisteva nell'accumulare denaro, bensì nel risparmiare tempo per fare ciò che si ama e lui, sopra ogni altra cosa, amava leggere. [...] I libri sviluppano tante doti, incluso il coraggio, e circondarsi di amanti dei libri fa sentire quasi invulnerabili.  

 

Il libro, come dicevo, alterna capitoli tra passato e presente: ma anche la forma scritta cambia. Se nel presente c'è l'uso del Tu, nel passato viene tutto narrato in terza persona: la storia di Dalia che rivive da quelle pagine.

È una storia fatta di piccoli oggetti, apparentemente inutili, ma in realtà pregni di storie importanti, di ricordi e di emozioni. È un racconto di persone normali, di un piccolo paese e poi di una grande città, alcuni bizzarri e assurdi, altri più freddi, altri ancora con la speranza negli occhi, chi desiderosi di seguire un credo e una persona sbagliata, anche a costo della propria vita. Ci sono anche amore, amicizia, rapporti umani; le scelte fatte di fretta, più per allontanarsi da un controllo genitoriale troppo forte, e cercare la propria libertà, che per vero amore. Ci sono storie, tante storie. C'è la scrittura. Una di quelle letture che racchiudono la vita, semplice, così com'è. Gli eroi del quotidiano, persone che dimostrano coraggio, commettono errori, ma vanno, sempre, avanti.

In definitiva, lo consiglio? Sì, forse mi aspettavo qualcosa di più, qualcosa di diverso soprattutto nel finale e nella spiegazione di quel mistero che Dalia deve risolvere e che mi aveva trasmesso tanta curiosità. Alla fine mi sono ritrovata un pochino perplessa, non del tutto soddisfatta. Ma è una lettura leggera e interessante, che sicuramente saprà coccolarvi per qualche giorno.

Io continuerò volentieri a leggere altro di Desy Icardi.    

I libri sono come le amicizie: se scegli quelle sbagliate, puoi rovinarti la vita. Questo era il motivo per il quale l'avvocato si era dato come missione quella di consigliare a ciascuno il libro più adatto alle sue esigenze.

       
la-ragazza-con-la-macchina-da-scrivere La ragazza con la macchina da scrivere, Desy Icardi Casa editrice: Fazi Pagine: 366 Prezzo: 15 euro cartaceo, 7,99 ebook. Anno di Pubblicazione: 2020 Voto: ♥♥♥.75
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