Aria di novità, di Carmen Korn - Recensione

3 mar 2020

Libri

     

È uscito ieri per Fazi Editore l'ultimo libro della Trilogia del Secolo di Carmen Korn. Dei primi due capitoli, Figlie di una nuova era ed È tempo di ricominciare, ve ne ho già parlato sul blog, e sono troppo felice di aver avuto di nuovo la possibilità di collaborare con la casa editrice per leggere anche il terzo in anteprima. Ieri l'ho concluso e oggi ho finalmente il tempo per parlarvene.

     

«È una vita che siamo una famiglia», disse Henny. «Una famiglia di amici. Lo trovo un termine molto appropriato.»

       

hdrSiamo giunti al capitolo conclusivo di una saga familiare che ha saputo emozionarmi moltissimo. Tornano Henny, Käthe, Ida e Lina e le loro famiglie che abbiamo seguito inizialmente durante la seconda guerra mondiale, poi nella lenta ricostruzione della vita negli anni 50 e 60, e ora nel periodo storico che va dagli anni '70 al capodanno che dà inizio a un nuovo secolo, il 2000. Una famiglia di amici che abbiamo imparato ad amare, alla quale ci siamo profondamente affezionati.  È per questo che la lettura non è stata così facile, non per lo stile che anzi ti rapisce e lega alle pagine e non vorresti più fermarti, ma perché in quest'ultimo libro provi una costante malinconia sapendo che molti di quei personaggi dovranno per forza uscire di scena, e dovrai salutarli tutti. Girata l'ultima pagina ti ritrovi a sorridere tra le lacrime, e sai che tutti loro, resteranno nel tuo cuore per sempre.

 

Se in Figlie di una nuova era le quattro donne protagoniste erano giovani, alla loro prima entrata nel mondo, sconvolte da eventi che infrangono i loro sogni, turbano le loro vite, la seconda guerra mondiale, con il suo terrore, le bombe, i campi di concentramento, la fame; nel secondo - È tempo di ricominciare - sono adulte e hanno messo tutte su famiglia. Iniziamo così a conoscere nuovi personaggi, ragazzi e ragazze che diventano importanti. E che ritroveremo tutti in quest'ultimo capitolo.

In Aria di novità li seguiamo agli inizi degli anni 70, per poi giungere, come detto, all'avvento di un nuovo secolo. Il punto di vista è sempre diverso. Ci sono continui salti tra i vari personaggi e accanto all'amicizia ancora salda, nonostante la vecchiaia, delle nostre quattro protagoniste, troviamo una sorta di proseguimento di tale legame in tre figure in particolare: Florentine, figlia di Ida, Katja, nipote di Henny, e Ruth, figlia adottiva di Käthe e Rudi. Tre ragazze altrettanto diverse che stringono una forte amicizia che va anche oltre la distanza e i problemi.

       

Non si smette mai di preoccuparsi per i figli, di desiderare la loro felicità. Anche se sono grandi.

       

Anche in questo caso gli uomini non sono posti in secondo piano, ma donano un valore aggiunto. Sono personalità diverse, che però restano impresse e impari ad amare. La famiglia si fa più grande, e va oltre i legami di sangue, accogliendo al suo interno anche persone lontane, distanti, divise da un muro che separa in due Berlino.

Quello che amo particolarmente di questa trilogia è la capacità della Korn di riuscire a intrecciare perfettamente le vicende umane di questa famiglia con quelle storiche. La Storia diventa un'altra importante protagonista di questi romanzi. Qui in particolare i diversi protagonisti si trovano ad affrontare in maniera diretta - partecipando attivamente per scelta o inconsapevolmente - o distante alcuni eventi fondamentali di quegli anni: dalla Guerra in Vietnam, al terrorismo di estrema sinistra della Rote Armee Fraktion, dalla scoperta dell'Aids, degli studi sul DNA, alla Germania divisa e il Muro di Berlino e il suo successivo abbattimento, con vari accenni anche al resto del mondo: Chernobyl, la guerra in Croazia del 1992, l'avvento dei cd e dei computer, ecc.

       

Per tutta la vita aveva pensato alla felicità di chi le stava di fronte. Questo la manteneva viva.

   

Amo quei libri che parlano di umanità, di storie che potrebbero essere benissimo vere. Personaggi che potremmo vedere, semplicemente guardando fuori dalla finestra o percorrendo le vie delle nostre città, o che magari abbiamo conosciuto. La trilogia di Carmen Korn ne è un perfetto esempio. Le sue storie sono piene di vita e di morte, di scelte e opportunità, ma anche di misteri e bugie, di rapporti difficili ma anche amore profondo che supera ogni ostacolo.

C'è ancora una volta un concetto di Famiglia che va oltre quello più tradizionale. Non ci sono solo legami di sangue, ma molto di più. C'è l'amicizia, vera, sincera. Forse fatta di alti e bassi, ma che prosegue nonostante lo scorrere del tempo, nonostante la vita pian piano arrivi alla sua fine.

C'è l'amore, sbagliato, ossessivo, tossico, tradito, ma anche puro, profondo, che riesce a superare tutti gli imprevisti della vita o delle scelte sbagliate. In particolare, a me restano impresse nel cuore due storie: quella di due personaggi separati da quell'assurdo muro, che non possono vivere in maniera semplice il loro sentimento, e la storia d'amore di Rudi e Käthe, la coppia che più mi è rimasta nel cuore. Loro sono sempre stati legati, anche quando la guerra li separa, quando i campi di concentramento sembrano prosciugare le loro energie, le loro vite, le loro esistenze. Va avanti anche quando vengono a galla misteri celati per troppi anni, sensi di colpa ai quali è impossibile porre rimedio. E anche quando, la loro figlia adottiva, Ruth, li fa stare in pensiero a causa dei suoi rapporti con alcuni membri del terrorismo di estrema sinistra. Un amore, il loro, che va anche oltre la morte. Per sempre uniti, come Filemone e Bauci.

     

«Dovete promettermi che vicino alla tomba pianterete un tiglio». Come Filemone e Bauci. A Rudi piaceva quella storia, aveva spesso paragonato se stesso e Käthe alla coppia anziana che, nel mito greco, aveva accolto Zeus, il padre degli dèi, e aveva ottenuto in cambio da lui la realizzazione di un desiderio. E il loro desiderio era quello di non essere mai divisi in vita, insomma, di morire insieme. Dopo la loro morte, Filemone e Bauci furono trasformati in una quercia e un tiglio uniti per il tronco.

   

Una delle parti che più mi hanno emozionato. C'è anche l'amore che ha fatto giri immensi prima di essere ritrovato, e che a quel punto, dona a Henny e Theo gli anni forse più belli della loro vita.

Si da molta importanza anche all'arte, alla cultura, ai libri, alla musica. Le vite dei vari personaggi, dei loro figli e nipoti, s'intrecciano indissolubilmente e, in alcuni casi, ci sono veri e propri proseguimenti della loro storia di vita. Giovani che cercano di intraprendere lo stesso percorso degli anziani, in un cerchio continuo, che apparentemente si chiude con la fine di un'epoca, per dar modo di rinascere in forme magari diverse e nuove in quella successiva. Una vera e propria aria di novità.

     

Henny non disse nulla. «Sta finendo tutto», mormorò poi. «Ma altre cose stanno cominciando», disse Konstantin.

       

Vengono citati molti nomi noti, libri, artisti musicali, canzoni degli anni 70, 80, 90, molto più vicini a me, nata nell'86, e che mi hanno fatto sorridere. La Storia va avanti, prosegue, muta l'immagine del mondo, le mode e gli interessi delle persone, scorre veloce, ricca di eventi positivi o terribili, che possono essere distanti in alcuni casi, o penetrare nelle case delle persone, provocando scossoni nelle vite tranquille.

Ci sono ancora temi come l'emancipazione femminile, la possibilità di essere più libere nei rapporti - Florentine ad esempio mette il lavoro davanti alla famiglia per molto tempo, e non vuole sposarsi; così Katja si dedica al suo ruolo di fotografa e reportage di guerra per molti anni -, le nuove malattie (come l'aids), i passi in avanti con l'omosessualità, la politica e le lotte, i mutamenti di una Germania divisa, e molto altro ancora.

Accanto alla vita c'è anche la morte. Come era ovvio e prevedibile, siamo costretti a salutare molti personaggi. Alcune morti sono scontate, altre imprevedibili. Alcuni se ne vanno, semplicemente così, all'improvviso, con serenità; altri sono colpiti più duramente, o compiono gesti terribili. Sono momenti in cui, se sei ormai affezionata come me ai personaggi, ti ritrovi con le lacrime agli occhi e un grosso groppo in gola. Non vorresti lasciarli andare, ma è la vita. E, in fondo, molti di loro hanno vissuto tantissimi anni, attraversando un lungo secolo pieno di meraviglie ma anche di terrore. E molti hanno resistito, per poter vedere nuova vita, o nella speranza di rivedere persone che si erano un po' perse.

Si cade, tante volte, ma ci si rialza. Con la consapevolezza di non essere soli. Le Figlie di una nuova era sono ormai anziane, ma sono circondate tutte dall'amore. I loro figli e nipoti riescono a riportare luce, a sostenerli, a spingerli ad andare avanti. Ma, allo stesso tempo, trovano nelle loro nonne e madri i punti di riferimento, le colonne portanti, quando dubbi e paure si affacciano nelle loro esistenze. Ci sono gioie, ci sono dolori. Insomma, è questa la vita. Con i suoi alti e bassi, le scelte e i cambiamenti.

     

La vita procede per vie contorte e vicoli ciechi, e spesso i tesori più preziosi li troviamo lungo una strada diversa da quella che avevamo deciso di imboccare.

        [POSSIBILE SPOILER. SE NON VOLETE LEGGERLO, CONTINUATE SOTTO]

La storia è iniziata con Henny. Una Henny molto giovane, orfana di padre, sola con una madre troppo oppressiva. La storia si è conclusa con Henny. Che ha perso tanto, ma non è neanche più sola. Circondata da una famiglia allargata che guarda con gioia e orgoglio, e certa che anche chi non c'è più, sia sempre lì. Ed io lo trovo la chiusura di un cerchio perfetto. E il possibile inizio di qualcosa di nuovo, un legame indissolubile tra passato, presente e futuro.

[FINE POSSIBILE SPOILER]      

È sciocco farsi schiavizzare dai propri principi, si era detta. I piani si possono cambiare: un pensiero quanto mai liberatorio.

   

Concludo con due ultimi pensieri più tecnici. Nel testo ho trovato diversi refusi, non gravi, ma presenti. E, non so se sia un problema della mia copia digitale in anteprima, spesso mancano degli spazi che permettano di comprendere quando si passa da un personaggio all'altro, da una determinata situazione alla successiva. E mi sono ritrovata un po' confusa, in dei momenti.

 

Consiglio questa trilogia a chi ha voglia di trovare una storia che parla di famiglia, di vita, di amore, di amicizia. Una sorta anche di romanzo storico, dove la Storia con la S maiuscola diventa una vera e propria protagonista, capace di coinvolgere in maniera più o meno forte le vicende e le scelte di tutti i personaggi. I punti di vista sono tanti, cambiano continuamente nel corso dei singoli capitoli, spesso alcune cose sono lasciate un po' in superficie, ma... descrivere un secolo di storia senza appesantire troppo il lettore non è facile, per questo penso che la Korn abbia fatto un ottimo lavoro. Il punto di forza sono i dialoghi, con la quale l'autrice gioca in maniera predominante, quindi se cercate un libro con descrizioni più minuziose e profonde, forse non fa per voi. Ma sa coinvolgerti, emozionare, e farti affezionare a ognuno di questi personaggi.

  Personalmente l'ho amata moltissimo. Henny, Käthe. Lina, Ida e tutti gli altri mi mancheranno moltissimo. Ma mi hanno lasciato nel cuore moltissime emozioni che conserverò per sempre.      

La famiglia è la cosa migliore che possa capitarti nella vita.

 

             
aria di novità Aria di novità, Carmen Korn Casa Editrice: Fazi Traduzione di: Manuela Francescon Pagine: 528 Prezzo: 20 euro cartaceo, 9.99 euro ebook Voto: ♥♥♥♥.5
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